18 feb 2012

Cosa pensa Pino Scotto del Festival di Sanremo

La rivista online Metallized ha intervistato Pino Scotto prima di un suo concerto in quel di Palermo nel 2011. Il risultato - come al solito quando si tratta del mitico ex Vanadium e conduttore della trasmissione di RockTV Database - è scoppiettante... Tra l'altro, le dichiarazioni del musicista possono benissimo valere anche per Sanremo 2012


A margine del concerto di Pino Scotto tenutosi a Palermo lo scorso febbraio [2011, N.d.R.], abbiamo avuto ancora occasione di avvicinare -purtroppo molto brevemente a causa dell'orario- il cantante, il quale, come al solito, ha offerto la massima disponibilità ad accoglierci in camerino ed a fare quattro chiacchiere, pur essendo a ridosso dell'inizio dello spettacolo. Da notare che appena prima dell'intervista, introdotta dal gestore del locale, ha fatto la sua comparsa anche una cara, vecchia amica: una bottiglia di Jack Daniel’s che non ha affatto ostacolato lo scorrere dei discorsi. Inutile dirlo, quando a parlare è Pino, anche in poche battute c'è n'è per tutti.

Francesco: Ciao Pino, ci rivediamo dopo lo scorso Agglutination. Non è la prima volta che vieni a Palermo.

Pino: Ciao Francesco, sì, sono già venuto qui due volte, ed ora anche per questo che è il tour di Buena Suerte, però... C'è il solito fattore relativo alla situazione del Meridione. Fidati: quando veniamo giù chiediamo la metà del cachet, perché sennò non suoni, perché capisco che ad esempio a Palermo l'unico locale dove si può fare qualcosa è lo Zsa Zsa Mon Amour, e questa è una vergogna. Pensare che in questi quattro o cinque giorni lì a San Remo hanno sputtanato chissà quanti soldi, ma la cosa che mi fa indignare sai qual è? L'arroganza con cui tutti gli anni questa gente si prende in mano questa cosa che si chiama San Scemo e vanno avanti, sempre con la solite stronzate. Chiamano due tro...te (per non dire altro), gli danno mezzo milione di euro a testa, e queste non sanno nemmeno leggere il gobbo. Questo quando in Italia abbiamo grandi ragazze che studiano, che vanno a scuola di recitazione. E solo perché una sta con Corona e l'altra con Clooney. Questo è un paese che è in mano alle troie, ai ladri e alle puttane!

Francesco: Un paese che vanta però illustri studiose come Nicole Minetti.

Pino: Ah ah ah...chissà chi l'ha messa lì, vero? Non lo sa nessuno, eh?

Francesco: Tempi duri Pino, tempi duri.... io credo che nel dopoguerra il paese non sia mai stato ridotto così male.

Pino: Guarda, io non so come un Presidente del Consiglio che sembra un venditore di tappeti abbia potuto mettere così in ginocchio 'sto Paese, ma come cazzo abbiamo fatto a farci mettere in ginocchio così? All'estero abbiamo completamente perso credibilità, siamo tornati quelli della pizza, del mandolino e della mafia, siamo diventati un circo equestre, ma il circo almeno ha dignità.

Francesco: Torniamo alla musica. Ad agosto mi hai parlato di un disco che stava andando bene, che mi dici adesso in proposito?

Pino: Sta andando molto bene, l'abbiamo ristampato tre volte più le 35.000 scaricate da internet, ma va bene così, non è un problema, perché poi i ragazzi vengono ai concerti. Il problema però non è quello di vedere il mio disco in classifica, solo che se ci andasse qualcuno si accorgerebbe che come Pino Scotto in Italia ne abbiamo un milione, invece continuiamo a vedere questa merda in classifica.

Francesco: Io credo che un po' sia anche colpa nostra, dato che non supportiamo adeguatamente l'underground.

Pino: Ma certo, io vado a suonare in tanti locali, e dovunque vedo locandine di gruppi cover di Vasco, Ligabue, ed i proprietari mi dicono "Pino, purtroppo se io non faccio questa merda devo chiudere, ma grazie a questa stessa merda poi mi posso permettere di proporre te ed altri". La cosa più triste però è un'altra, e la devi scrivere.

Francesco: Tu parla, io scrivo.

Pino: Ecco... Sempre i proprietari dei vari locali mi dicono anche un'altra cosa: "Tutti 'sti gruppi che fanno musica propria, che portano i loro Cd al locale e vogliono suonare, poi però al locale non vengono mai. Vanno piuttosto alla birreria all'angolo a sputtanarsi cinquanta euro in birra in una sera, ma a vedere gli altri gruppi come loro mai! Se ognuno venisse a vedere gli altri gruppi che suonano, io non avrei bisogno di niente! Farei suonare solo chi fa musica propria. Invece devo far suonare 'sta merda di gruppi cover, perché sennò chiudo." E allora la colpa di chi è? E' anche di queste band!! Tutti parlano, parlano, parlano, ma di fatti mai un cazzo!! Anzi, tutti quanti a parlare male degli altri, tutti quanti a farsi le scarpe l'uno con l'altro, a sparlare delle altre band magari dello stesso paesello per gelosia. Siamo un paese di somari!!

Francesco: Tristemente vero. Pino, e dopo questo tour?

Pino: Ora andiamo avanti fino ad Settembre, e poi.... e poi si ricomincia, questa è la nostra vita. Questo non è un lavoro, è passione, divertimento, il lavoro vero l'ho fatto in fabbrica. Vedi... Mi hai detto di avere fatto più di tre ore in macchina sotto la pioggia per venire qui stasera e ti ringrazio, perché siamo in tanti come te e me a portare avanti questa passione, purtroppo ci perdiamo nella marea di merda che c'è.


Non c'è più tempo, Pino è di scena. Ci vediamo nel prossimo camerino, ai piedi del prossimo palco. Prima però vorrei invitare i lettori a riflettere almeno su un passaggio di questa breve intervista, ossia quello relativo al mancato supporto alla scena underground, perché di Pino Scotto ognuno può pensare quello che vuole -ci mancherebbe- ma in questo caso credo abbia ragione da vendere, ed è un dato molto triste. Voi cosa ne pensate



[A proposito di Sanremo 2012, leggi questo articolo]

12 feb 2012

Whitney Houston (R.I.P.)

(9 agosto 1963 - 11 gennaio 2012)

La leggenda della soul music si è spenta all'età di 48 anni



La cantante Whitney Houston è morta ieri nella sua camera al Beverly Hilton, dove si trovava per prendere parte al 54simo Grammy Awards. Quincy Jones ha dichiarato di avere "il cuore spezzato" da quando ha appreso la notizia; molte stars dello spettacolo esprimono il loro dolore su Twitter.

La vita di "The Voice"

9 agosto 1963: Nasce a Newark (New Jersey) come Whitney Elizabeth Houston. Sua madre è Cissy Houston, nota cantante gospel che ha accompagnato anche Elvis Presley; suo padre è John Russell Houston Jr., manager di spettacoli.

1977: A soli 14 anni Whitney esordisce come corista nel single della Michael Zager Band "Life's a Party." Zager le offre un contratto discografico, ma Cissy, la madre, vuole che Whitney finisca dapprima gli studi.

1979: A 15 anni Whitney Houston collabora con la sua voce a un hit di Chaka Khan: "I'm Every Woman" — canzone che lei più tardi riproporrà con grande successo in una versione che verrà anche inserita nel sountrack di The Bodyguard.

1980: Whitney è richiestissima, non solo come cantante ma anche per la sua bellezza. Inizia a fare la modella e finisce sulla copertina di Seventeen (prima donna di colore a ricevere tale onore da quella rivista).

1983: Gerry Griffith, rappresentante della Arista Records, la segnala a Clive Davis, capo dell'etichetta discografica, e questi le propone un vantaggioso contratto. Inizia la carriera da diva di Whitney Houston.

14 febbraio 1985: Whitney debutta con un album che porta il suo nome. Il single "How Will I Know" va in vetta al Billboard e il video correlato fa conoscere la cantante anche al vasto pubblico giovanile di MTV.

1986: L'album di Whitney è al primo posto dell'hit parade - non solo in America -, vince un Grammy ed è dichiarato da Rolling Stone "Best Album of 1986".



Giugno 1987: Esce il secondo disco, intitolato semplicemente Whitney. L'anno dopo, la nuova star del soul e del rhythm and blues vince il suo secondo Grammy nella categoria Best Female Pop Vocal Performance per "I Wanna Dance With Somebody."

1989: Whitney incontra Bobby Brown, altro artista di rhythm and blues, durante una cerimonia per i Soul Train Music Awards. (I due si sposeranno nel 1992 e condurranno un matrimonio caratterizzato da liti spesso violente; la separazione ufficiale avverrà nel 2006.)

27 gennaio 1991: La Houston canta "The Star-Spangled Banner", l'inno americano, al Super Bowl. Un'interpretazione talmente ben riuscita che ne viene tratto un single. La canzone riesce a entrare nei primi 20 posti della classifica US Hot 100. Così, lei risulta essere la prima artista capace di trasformare il "National Anthem" in un successo pop.

18 luglio 1992: Whitney Houston sposa Bobby Brown, nonostante gli avvertimenti di amici e parenti.

1992: Whitney debutta al cinema in The Bodyguard. La pellicola incasserà oltre 120 milioni di dollari.

1993: Whitney Houston si imbarca per una tournée mondiale; nello stesso anno, dà alla luce Bobbi Kristina, figlia sua e di Bobby Brown.

2000: Si assommano le notizie strane sulla vita della cantante. Per esempio, viene beccata al Kona International Airport delle Hawaii mentre tenta di far passare attraverso i controlli una borsa piena di "erba"... Ma il 2000 è anche l'anno in cui riceve il premio BET alla carriera per il suo notevole contribuito alla musica afro-americana.

2002: Si sparge la notizia che Whitney Houston sia morta. Lei smentisce di persona tramite un'intervista televisiva concessa a Diane Sawyer, giornalista di ABC News. Ammette ad ogni modo di aver fatto abuso di alcool, marijuana, cocaina e medicinali vari. "Ora però il party è finito" annuncia.

Dicembre 2003: Bobby Brown, che anche in passato ha avuto guai con la giustizia, deve confrontarsi con l'accusa di usare violenza sulla consorte. Più tardi, la Houston dichiarerà che l'intera faccenda "è stata solo un malinteso".

Marzo 2004: La Houston entra in una clinica per persone schiave dell'alcool e della droga, ma ne uscirà dopo soli cinque giorni, incapace di sottostare a qualsivoglia disciplina.

Marzo 2005: Quasi esattamente un anno dopo, Whitney deve tornare in clinica per un ciclo di riabilitazione.

Ottobre 2006: Dopo 14 anni di un'unione costellata da episodi scandalosi, Whitney Houston decide di chiedere il divorzio da Bobby Brown. La sentenza verrà pronunciata sei mesi dopo a Orange County, California. La star del pop soul ottiene la custodia legale della figlia; ma Brown non ci sta e contesterà a lungo la decisione della corte.

2008: I guai della cantante proseguono: viene denunciata della madrigna, secondo la quale Whitney si sarebbe indebitamente appropriata di un milione di dollari, premio assicurativo del padre.

2010: La cantante tenta un ritorno sulle scene ma si fa notare per la scarsa forma. Molti suoi spettacoli verranno cancellati "per causa di malattia".

Maggio 2011: Terza visita della Houston in una clinica speciale; stavolta l'iscrizione nella lista dei pazienti è volontaria. Lei decide di seguire un programma di dissuefazione senza ricovero permanente, e dunque rimanendo per così dire ai domiciliari.


Ottobre 2011: Mentre è in procinto di recarsi in aereo a Detroit, Whitney Houston fa di nuovo le brighe; stavolta con un assistente di volo di Delta Airlines: sembra che la diva non voleva allacciarsi la cintura di sicurezza...

Il 2011 è proprio un brutto anno per Whitney Houston. Lei comunque torna a lavorare per il cinema ricoprendo un ruolo importante in Sparkle. Si tratta del rifacimento di un film del 1976 che narra le vicende - anche drammatiche - di un celebre gruppo canoro: The Supremes. L'ultimo giro di manovella è stato dato a novembre e Sparkle uscirà - preventivamente - nell'agosto 2012.

11 febbraio 2012: Whitney Houston è nella "Città degli Angeli" per i Grammy Awards; alle 15 e 55 la cantante viene dichiarata deceduta al Beverly Hilton Hotel dopo che si sono rivelati vani i diversi tentativi per rianimarla.


Ultimate Collection

11 feb 2012

Brano del giorno: "Times They Are A-Changin'"...

... nell'esecuzione di The Byrds

Insieme a "Mr. Tambourine Man" e a un paio di altre, questa è la versione di una canzone di Dylan impreziosita dai Byrds, autentici avanguardisti della fusione tra folk e rock.

McGuinn con i suoi famosi occhialini

Ma faremmo un torto a questo gruppo se ne ricordassimo solo l'output dylanesco; in fondo, Roger McGuinn, David Crosby, Gene Clark e - arrivato un po' più tardi - Gram Parson erano loro stessi compositori eccellenti.
Stilisticamente, oltre al folk-rock, The Byrds eccelsero nel country-rock, che secondo molti fu "inventato" da loro.
Fin dal 1965, anno del loro immediato successo, in America - e non solo - i Byrds vennero paragonati ai Beatles. Similmente ai Fab Four, questo gruppo con residenza a Los Angeles amava sperimentare, e non soltanto musicalmente: riuscirono a trasformare in successi discografici persino una poesia gallese ("The Bells Of Rhymney", ballata comunque firmata da Pete Seeger) e alcuni passaggi della Bibbia ("Turn! Turn! Turn!"). Il suono, caratterizzato dalla Rickenbacker a 12 corde di McGuinn e a volte anche dal mandolino di Chris Hillman, veniva reso unico dal veloce fluire di armonie che punteggiavano la parte soleggiata, dolce, del pentagramma. Riascoltandoli oggi, ci pare di essere catapultati nella stagione di Peace & Love: masse di hippy popolano la West Coast sotto gli sguardi costernati di borghesi; c'è chi fa l'autostop da San Francisco alle coste selvagge di Big Sur e chi preferisce dileguarsi in una comune messicana (lassù nella Sierra oppure nel Deserto del Mojave)...
I Byrds facevano musica elettrica, ad alto volume, ma, nonostante le storie di droga e i relativi guai con la giustizia, non si corre il rischio di confonderli con i Grateful Dead: per cominciare, le loro melodie erano rilassate, ad ogni modo più cannabizzate che all'LSD. Certo, come per il gruppo di Jerry Garcia, la scelta del materiale per i testi rispecchiava la nascente controcultura hippy, proseguimento naturale del movimento beatnik; ma - per fare un raffronto - i Dead non avrebbero esordito su vinile prima del 1967, con The Grateful Dead, dunque nell'anno di The Piper at the Gates of Dawn (Pink Floyd) e Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (The Beatles).

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26 marzo 1965. La pista da ballo del locale Ciro's (sul Sunset Strip, Hollywood) era piena da scoppiare: i capelloni erano accorsi da tutte le direzioni sulle motociclette, a bordo di Rolls Royce colorate, a piedi. Peter Fonda e Jack Nicholson frequentavano quel nightclub, e anche Kim Fowley, Arthur Lee, Sonny & Cher... Mentre David Crosby sorrideva benignamente, Bob Dylan salì sul palco; quindi partirono le prime note di "Mr. Tambourine Man".

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Il cambiamento era in atto, viaggiava a cavallo delle onde radio e raggiungeva le coscienze: dentro milioni di case, nei dormitori per senzatetto, nelle automobili in città e sulle highways, in bar e coffee shops, nei bordelli, dentro le prigioni, nei manicomi...