29 nov 2012

Guccini: 'L'Ultima Thule' sarà l'ultimo album



Malinconico e ironico Francesco Guccini in questo suo album che annuncia essere (forse) l'ultimo. Già il titolo è programma: L'Ultima Thule. Che in realtà è un luogo mitico, irraggiungibile, la tappa estrema di un viaggio-sogno o forse viaggio-delirio. Per il cantautore emiliano L'Ultima Thule è (dovrebbe essere) anche l'arrivo, la fine della sua carriera di cantautore; almeno su disco. E' il sedicesimo album in studio, il ventiquattresimo in totale. 

"E' bello chiudere quando uno ancora ha successo."

Ascoltiamo, dunque. E' il Guccini che conosciamo: una o due dolci ballate, diverse canzoni di filosofia imbevuta di vino, stanze di solitudini e amati paesaggi (montani, collinosi), e politica. 

"Nessuno si suiciderà per il mio addio alle scene" dice con un sorriso alla giornalista de Il Sole 24 Ore. Sarà. Ma di certo è la fine di un'epoca.

E lui che farà ora?

E che vuoi fare a 62 anni?
Leggerà tanto, scriverà qualche nuovo giallo insieme a Lorenzo Macchiavelli, e - almeno nella bella stagione - si dedicherà all'orto.


Le tracce de L'Ultima Thule:

1) Canzone di notte n°4 - 8:07
2) L'ultima volta - 5:00
3) Su in collina - 4:53
4) Quel giorno d'aprile - 3:31
5) Il testamento di un pagliaccio - 4:28
6) Notti - 5:49
7) Gli artisti - 6:21
8) L'ultima Thule - 5:08


Brano del giorno: "Death Is Not The End"

di Bob Dylan, cantata da Nick Cave con Kylie Minogue & Friends (live)



When you're sad and when you're lonely
And you haven't got a friend
Just remember that death is not the end
And all that you held sacred
Falls down and dows not bend
Just remember that death is not the end.

Not the end, not the end
Just remember that death is not the end.

When you're standing on the cross-roads
That you cannot comprehend
Just remember that death is not the end
And all your dreams have vanished
And you don't know what's up the bend
Just remember that death is not the end.

Not the end, not the end
Just remember that death is not the end.

When the storm clouds gather round you
And heavy rains descend
Just remember that death is not the end
And there's nowhere there to comfort you
With helping hand to lend
Just remember that death is not the end.

Not the end, not the end
Just remember that death is not the end.

Oh the tree of life is growing
Where the spirit never dies
And the bright light of salvation
Shines in dark and empty skies
When the cities are on fire
When the burning flesh of men
Just remember that death is not the end
And you search in vain to find
Just one law abiding citizen
Just remember that death is not the end.

Not the end, not the end
Just remember that death is not the end.

Orkestina: 'Transilvania Express'

Ecco il terzo album de L'Orkestina, Transilvania Express, registrato in studio nel 2003.





Tracks:

1. Horo #1
2. Manele
3. Mary
4. Momneele
5. Horo #2
6. Sirba
7. Grancharsko Horo
8. Galitzyaner Tanz
9. Groovski Ritmi



Virtuosismo tzigano e klezmer sono gli ingredienti principali de L'Orkestina, gruppo fondato intorno al 2000 a Barcellona da due bulgari e prontamente arricchitosi di elementi baschi, celtici e orientali.



Leggi una presentazione dell'Orkestina in spagnolo.


Album dell'Orkestina disponibili su Amazon.it:
....




28 nov 2012

L'Orkestina: "Jewish Gypsy"

L'intero secondo album dell'Orkestina, registrato dal vivo nel 2002.

L'ensemble L'Orkestina (o Orkestina, senza l'articolo) è un "fenomeno" di Barcellona, Spagna; la musica di questo gruppo cosmopolita e multiculturale si basa sul virtuosismo tzigano e yiddish (klezmer) dell'Est Europa.

..

Tracks:

1. Hora
2. Max
3. Polegnala / Gankino Horo
4. Es Brent
5. Rachenitsa
6. Izek


Per il primo album Soul of Europe vedi questo altro post.


Leggi una presentazione dell'Orkestina in spagnolo.


Album dell'Orkestina disponibili su Amazon.it:
....






25 nov 2012

L'Orkestina - 'Soul of Europe'

L'intero primo album dell'Orkestina, ensemble balcanico che si basa sul virtuosismo tzigano e yiddish (klezmer) dell'Est Europa (Romania e Bulgaria in primis). Nella musica di questo gruppo di Barcellona, Spagna, i colori della tradizione dei Balcani si arricchiscono di tonalità jazz e richiami pop.


Soul of Europe, registrato dal vivo all'Harlem Jazz Club di Barcellona il 17 novembre 2000:

1. Fidl Volach
2. Hora
3. Der Heyser Bulgar
4. Izek
5. Polegnala / Gankino Horo
6. Sirba
7. Gelem Gelem
8 Coshikari / Sofia Cocek
9. Kolomeike


L'Orkestina si è formata su iniziativa di due emigrati bulgari i quali, congiungendosi a musicisti spagnoli (e, soprattutto, baschi), all'irakeno Riad Ahmed e al violinista irlandese Colum Petit, hanno dato vita a questo gruppo nel cui miscuglio di stili si odono a volte, giocoforza, echi "celtici".

La formazione "classica" comprende:
* Ivan Dimitrov (gadulka, ovvero un antico violino bulgaro di 13 corde) Bulgaria
* Colum Petit (violino) Irlanda
* Manolo Lopez (contrabasso) Spagna
* Eugeni Gil (fisarmonica) Spagna
[ Jon Davison (fisarmonica) Inghilterra - Biografia ]
* Litcho Hadikyan (clarinetto) Bulgaria
* Riad Ahmed (percussioni) Irak

Dopo Soul of Europe, L'Orkestina ha prodotto altri album, due dei quali (Positivity Orkestina e Transilvania Express) si trovano sul/nel negozio online Amazon.it.

....


24 nov 2012

Brano del giorno: "Henry Lee"...

... di Nick Cave & The Bad Seeds. Live con P.J. Jarvey




Get down, get down, little Henry Lee
And stay all night with me
You won't find a girl in this damn world
That will compare with me

And the wind did howl and the wind did blow
La la la la la
La la la la lee
A little bird lit down on Henry Lee


I can't get down and I won't get down
And stay all night with thee
For the girl I have in that merry green land
I love far better than thee

And the wind did howl and the wind did blow
La la la la la
La la la la lee
A little bird lit down on Henry Lee


She leaned herself against a fence
Just for a kiss or two
And with a little pen-knife held in her hand
She plugged him through and through

And the wind did roar and the wind did moan
La la la la la
La la la la lee
A little bird lit down on Henry Lee


Come take him by his lilly-white hands
Come take him by his feet
And throw him in this deep deep well
Which is more than one hundred feet

And the wind did howl and the wind did blow
La la la la la
La la la la lee
A little bird lit down on Henry Lee


Lie there, lie there, little Henry Lee
Till the flesh drops from your bones
For the girl you have in that merry green land
Can wait forever for you to come home

And the wind did howl and the wind did moan
La la la la la
La la la la lee
A little bird lit down on Henry Lee

18 nov 2012

Jazz Liberatorz




Pura "black music" quella dei francesi Jazz Liberatorz. Un ibrido dei due generi jazz e hip hop, creati dai neri americani. Il fatto che il gruppo sia francese e che due terzi dei componenti siano bianchi non disturba più di tanto, poiché il groove è genuino e la loro ricerca porta a risultati semplicemente raffinati, pur conservando i sottotoni di protesta della strada.



http://www.youtube.com/watch?v=qcAZ0SvU-5U

http://www.youtube.com/watch?v=CT1Ag3s6EFg


I componenti principali di Jazz Liberatorz (o Jazz Lib) sono DJ Damage, Dusty e Madhi, tre DJs di Meaux (presso Parigi). Loro occasionalmente producono solo la parte strumentale, preferendo servirsi di altri artisti per i testi (artisti come Emanon e T. Love).

I Jazz Liberatorz su MySpace


17 nov 2012

Chick Corea & Elektric Band - Live At Montreux (2004)

"Wonderjazz!" a tutti. Oggi (domenica, giorno dedicato al jazz...) Topolàin vuole affidarsi a Chick Corea per dare un senso all'inverno che sta arrivando... anzi: che è già impetuosamente arrivato.
Ecco il folletto italo-americano della fusion insieme a una manciata di altri formidabili musicisti sul palcoscenico di Montreux.
Se cogliete qui echi di Miles Davis e addirittura di rock progressivo (Klaus Schulze, Tangerine Dream e dintorni), avete buone orecchie: Chick Corea è un viaggiatore delle note "aliene" così come Sun Ra fu, a tutti gli effetti, un viaggiatore delle stelle.
Molta matematica in questa musica; fin nelle improvvisazioni. E la "filosofia" di Scientology è il binario elettrificato su cui scorrere senza obliare di essere connesso con altre menti... con tutte le menti del mondo.





Chick Corea - Keyboards
Eric Marienthal - Sax
Frank Gambale - Guitars
John Patitucci - Bass guitar
Dave Weckl - Drums


Part 1
1. Port View
2. Check Blast
3. Mistress Luck-A Portrait Mistress Luck-The Party
4. Port View
5. Johnny's Landing
6. Alan Corday
7. The Long Passage

Part 2
8. C.T.A.
9. Eternal Child
10. Got A Match?
11. Spain
12. Blue Miles


16 nov 2012

Brano del giorno: "Gnossienne No. 3"...

... di Erik Satie




Satie: ragazzo ribelle, o comunque difficile, che non riuscì a finire il conservatorio e che si ammalò apposta di bronchite per farsi cacciare dall'esercito, dove aveva ripiegato in mancanza di un vero posto nel mondo. Satie: un minimalista dei tasti bianchi e neri, dadaista... o forse meglio cubista... Insomma: un figlio del suo tempo. (Nacque nel 1866 e morì nel 1925.) 
Le Gymnopédies e affini (a questo tipo di composizioni appartengono le Gnossiennes) sono ancora classificabili nell'ambito della "normalità" romantica - anche se in odore di Ravel e anche se Schönberg e il suo Pierrot lunaire sono già dietro l'angolo. Il massimo del cabaret, dello scherzo picassiano (eppure, anche questa  è Arte con la 'a' maiuscola...) Satie lo raggiunse con Parade, un balletto cubista che rompe con la continuità della forma. E poi tutte le altre sue attitudes excentriques, che sotto la sua regia, e nello spirito del tempo, assumevano un'importanza quasi scolastica. Ad esempio, sullo spartito di Vexations (1893), il compositore scrisse: "Pour se jouer 840 fois de suite ce motif, il sera bon de se préparer au préalable, et dans le plus grand silence, par des immobilités sérieuses." ("Per suonare questo tema 840 volte di seguito, è consigliabile prepararsi in anticipo, in perfetto silenzio, in una seria immobilità.")
Satie ebbe problemi economici e  per questo dovette fare il pianista nei cabaret; e fu anche compositore ufficiale dei Rosacroce ("Ordre de la Rose-Croix Catholique, du Temple et du Graal")... Una vita come un romanzo.

Video sottostante: tutte le Gnossiennes (1-6) nell'interpretazione di Aki Takahashi.

10 nov 2012

Brano del giorno: "Wish You Were Here"...

... nell'esecuzione live e unplugged di David Gilmore




So, so you think you can tell
Heaven from Hell,
blue skies from pain.
Can you tell a green field
from a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?

And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change? And did you exchange
a walk on part in the war for a lead role in a cage?

How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground. What have we found?
The same old fears,
wish you were here.

6 nov 2012

Brano del giorno: "Mutt Romney Blues"...

... di Ry Cooder, dal suo album attuale Election Special

Oggi ci sono le votazioni per il nuovo presidente degli U.S.A.; l'album di Cooder - convinto "obamiano" - è in circolazione fin dalla vigilia della convention repubblicana. (Clicca qui per leggere la recensione su Rockol.)



In Election Special Cooder si serve praticamente dell'apporto di un altro solo musicista: suo figlio, eccellente percussionista.
La canzone da noi scelta, "Mutt Romney Blues", è un'invettiva al candidato repubblicano alla presidenza, invettiva lanciatagli da... il suo bastardino. Matt Romney (la variazione del nome, mutt, vuol dire proprio bastardino...) una volta dichiarò di aver legato la cuccia del cane sul tetto dell'auto, col cane dentro, per un lungo viaggio. Immaginate l'animale - il suo nome è Seamus - che ulula disperato all'indirizzo del padrone... L'episodio è momentaneamente uno dei tormentoni preferiti di David Letterman.

3 nov 2012

Pink Floyd - The Dark Side of the Moon (full album)




1973 (EMI)

Track 1 "Speak to Me" ..0:00
Track 2 "Breathe" ..........1:08
Track 3 "On the Run" ....3:57
Track 4 "Time" ..............7:49
Track 5 "The Great Gig in the Sky" 14:39
Track 6 "Money" ............19:23
Track 7 "Us and Them" ..25:46
Track 8 "Any Colour You Like" .....33:36
Track 9 "Brain Damage" .................37:02
Track 10 "Eclipse" .........40:49


Brano del giorno: "Lady Jane"...

... dei Rolling Stones



"Lady Jane" è una canzone dei Rolling Stones scritta da Mick Jagger & Keith Richards e apparsa nel loro album del 1966 Aftermath.

.......

L'atmosfera è decisamente elisabettiana, grazie anche al testo e grazie al dulcimer di Brian Jones. Nella versione in studio non c'è la batteria, presente invece negli spettacoli live del 1966 e 1967.

Fin dalla morte di Jones, avvenuta nel 1969, i Rolling Stones non hanno più suonato questa canzone.

Mick Jagger - voce
Keith Richards - chitarra acustica
Brian Jones - dulcimer, clavicembalo
Bill Wyman - chitarra basso
Charlie Watts - glockenspiel


Nel 1975 Neil Young scrisse "Borrowed Tune" in cui ammette che la melodia è presa da "Lady Jane":

I'm singin' this borrowed tune
I took from the Rolling Stones,
Alone in this empty room
Too wasted to write my own.


("Canto questo motivo
rubato ai Rolling Stones,
tutto solo in questa stanza
e troppo distrutto per scriverne uno io.")