7 ago 2015

Un album importante: "Back To The Roots" (1971)



John Mayall & The Bluesbreakers sono i pionieri del blues-rock inglese, e un'importante "officina" che ha visto passare tra le sue fila talenti come Eric Clapton, il bassista Jack Bruce (entrambi si sarebbero riuniti nei Cream), Peter Green e Mick Fleetwood (che, dopo aver lasciato la band di John Mayall, formarono insieme a John McVie i Fleetwood Mac), Mick Taylor (poi chitarra dei Rolling Stones), Harvey Mandel, Walter Trout e Larry Taylor (tre fuggiaschi dei Canned Heat che decisero di suonare con Mayall), Dick Heckstall-Smith, Tony Reeves e Jon Hiseman (in seguito Colosseum), Andy Fraser (Free) e altri.

                                          Nel '66 c'era Clapton con loro...

Back To The Roots uscì già nel 1971 e volle essere una cartolina di presentazione per così dire in retrospettiva per sottolineare la grandezza di quanto il gruppo aveva prodotto fino ad allora. E' un doppio album cui parteciparono "vecchi" membri di John Mayall & The Bluesbreakers, quali Eric Clapton e Mick Taylor, nel frattempo celebri e richiestissimi.
A parte Mayall (vocals, pianoforte e chitarra) i musicisti che lavorarono a Back To The Roots sono:

Eric Clapton, Mick Taylor, Harvey Mandel e Jerry McGee (chitarra);
Larry Taylor e Steven Thompson al basso;
Keef Hartley e Paul Lagos batteria;
Johnny Almond (sassofono e flauto).




Diciotto brani distribuiti su quattro facciate di vinile; ma la versione del 2001 (su CD) contiene 24 brani.
Mayall ha sempre avuto la preoccupazione di variare il suono, di aggiungere o togliere strumenti. Ebbene, in Back To The Roots spicca - in più brani - il violino di Don "Sugarcane" Harris, musicista americano jazz-blues di colore che, oltre che con Mayall, va ricordato per le sue collaborazioni con Johnny Otis e con Frank Zappa & The Mothers Of Invention.

 Sugarcane


Il blues, nei suoi accoppiamenti (col folk, e ovviamente col jazz, con il rock...) può presentare tante sfaccettature, e l'album in questione coglie splendidamente diverse di esse. "Home Again", uno dei pezzi più belli, vede la partecipazione di soli tre musicisti: Larry Taylor al basso, Clapton alla chitarra e Mayall come cantante e che suona il piano e l'armonica. Eppure, pare che ci sia tutta un'orchestra in azione, e il ritmo è diabolicamente trascinante...
Il brano successivo, "Television Eye", che comprende Harvey Mandel alla chitarra nonché il sassofono tenore di Johnny Almond, è in effetti il risultato di una band di più elementi (cinque, con Keef Hartley alla batteria che fa da motore insieme al basso di Larry Taylor), e il sangue circola se possibile ancora più velocemente. Il brano sfuma in un coro decisamente pinkfloydiano di voci "televisive"...
"Looking At Tomorrow" (ancora il violino di "Sugarcane" e la chitarra di Clapton) è oltremodo psichedelica. E non ha forse atmosfere a metà tra Donovan e Jethro Tull "Dream With Me" (primo brano del secondo CD)?




Inoltre: i remix facenti parte dei track aggiuntivi, dove Clapton e Taylor suonano in coppia, sono ovviamente la testimonianza dell'unione di... due forze della natura. Uno su tutti: "Force of Nature", appunto!


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