23 apr 2013

Richie Havens R.I.P.



Aveva 72 anni Richie Havens, morto ieri per un infarto. Era stato una figura di spicco della scena folk newyorkese negli Anni Sessanta.
Fu lui il primo a salire sul palco di Woodstock nel 1969, cantando "Freedom".






Fino all'ultimo, non smise mai di esibirsi in pubblico.

Richie Havens Official Site

21 apr 2013

Brano del giorno: "My Baby Just Cares For Me"

Il 21 aprile di 10 anni fa moriva in Francia, a Carry-le-Rouet, dopo una lunga lotta contro un tumore al seno, Nina Simone, sacerdotessa del soul.
Cantante, pianista e attivista per i diritti civili, amica di Martin Luther King e Malcolm X, è stata ed è ancora oggi fonte di ispirazione per moltissimi artisti.



La Simone è stata una delle artiste più importanti del ventesimo secolo, un'icona della musica americana e non solo.



Il suo vero nome era Eunice Kathleen Waymon. Nata il 21 febbraio 1933 a Tryon, North Carolina, iniziò a studiare pianoforte alla celebre Juilliard School di NYC, ma dovette abbandonare per mancanza di pecunia. Da Bach, Beethoven, Chopin, Brahms e Schubert (che non smise mai di amare) passò al jazz, al blues e al folk. Il suo primo album uscì nel 1958 e per tutti gli Anni Sessanta la sua celebrità si basò anche sul fatto che era una combattente per i diritti delle donne e delle minoranze razziali.


Semplicemente fantastiche le sue performances dal vivo: riusciva a sedurre gli spettatori con la sua sola bravura; era come se li ipnotizzasse... Vedi il video sottostante, parte di un suo concerto all' Harlem Cultural Festival del 1969.




Emozionante tributo a Martin Luther King: "Why? (The King of Love Is Dead)"


Why? (The King of Love is Dead) from Nina Simone on Vimeo.

20 apr 2013

E' morto Thogerson, Maestro delle Cover

Non suonò una sola nota in vita sua. Le "cover" da lui prodotte sono le copertine degli album (veri e propri film mentali). Alcune di queste sue creazioni sono passate negli annali della pop art




The Dark Side Of The Moon

Gli LP (chi di voi ne possiede qualcuno?) misuravano 12 inch in quadrato e il compito di Storm Thogerson era quello di renderne il contenuto significativo tramite un'immagine suggestiva. Un lavoro che certamente fa parte più delle Belle Arti che del mero Design; e difatti Thogerson era un artista. Nato nel 1944 a Cambridge, aveva studiato cinematografia e televisione al Royal College of Art di Londra. La fortuna sua - e dei Pink Floyd - è che lui e David Gilmour si conoscevano sin da ragazzini. Da qui anche la ragione delle numerose cover prodotte per il celebre quartetto rock, a iniziare dallo psichedelico A Saucerful of Secrets (1968).  



Più o meno in quel periodo Thogerson fonda, insieme a un compagno d'università, Hipgnosis, uno studio grafico e di fotografia. La collaborazione con i Pink Floyd recò risultati notevoli, risultati che secondo me trovano il clou nell'iperrealismo e simbolismo di Wish You Were Here.








Altri colleghi di Thogerson sono diventati celebri - anche presso quegli amanti della musica assolutamente digiuni di arte: Peter Blake (per la copertina di Sgt Pepper), Andy Warhol (sua "la banana" sul primo LP dei Velvet Underground), Robert Frank (le cui fotografie adornano la copertina di Exile On Main Street degli Stones), Henri Fantin-Latour (un suo dipinto appare sulla cover di Power, Corruption & Lies is A Basket Of Roses dei New Order), il grande Paul Whitehead (per le copertine dei "primi" Genesis e qualcuna per i Van der Graaf Generator)...

Storm Thorgerson lavorava a volte sotto l'egida di Hipgnosis, a volte sotto il proprio nome. Ideò il profilo di pollici-in-su per pubblicizzare la band Toe Fat (attiva solo per due anni e dalle cui fila sarebbero usciti due membri degli Uriah Heep), adornò le piste di diverse sale da ballo con grandi lampadine per annunciare l'arrivo dell'Electric Light Orchestra e (sua azione più famosa) fece galleggiare un enorme maiale di plastica tra le ciminiere della centrale elettrica di Battersea, Londra, in onore di Animals dei Pink Floyd.


Due delle sue cover più famose, Ummagumma e Atom Heart Mother (ancora Pink Floyd), erano l'una ispirata al dipinto di un pittore olandese (e si serviva dell'effetto "matrioska" dell'immagine dentro l'immagine dentro l'immagine...) e l'altra caratterizzata da un semplice motivo bucolico (una mucca su un pascolo); esse rivelavano che Thogerson preferiva le fotografie alle illustrazioni: giacché sono più "realistiche".

Ummagumma


E la consacrazione arrivò con il prisma di The Dark Side of The Moon...




Realizzò anche le cover dei primi tre dischi "solo" di Peter Gabriel.



Poiché allora non c'era Photoshop, per la copertina di A Momentary Lapse of Reason (dove si vedono innumerevoli letti su una spiaggia del Devon) l'unico modo di mettere in atto la sua idea fu quella di farsi prestare 700 (!) letti d'ospedale.

A Momentary Lapse of Reason

 
                                      Division Bell

 
 
                            Delicate Sound of Thunder


Quando Hypgnosis fu incaricata di produrre una copertina per l'album dei Led Zeppelin Houses of the Holy, ci vollero 10 giorni per cogliere le giuste immagini di bambini nudi sul Giant's Causeway, il Selciato del Gigante (affioramento roccioso naturale situato sulla costa nord-est irlandese). 



... poi gli LP - magici oggetti di vinile dentro una confezione di cartoncino - vennero sostituiti dai famigerati CD, più maneggevoli ma anche meno interessanti artisticamente, e i tempi nuovi (con la musica distribuita attraverso piattaforme come Spotify e iTunes) prima o poi faranno sparire persino i CD, rendendoli roba da collezionisti nostalgici.
Addio, magia delle belle copertine! Gli sforzi degli art designer dovranno concentrarsi tutti sui video musicali.







14 apr 2013

Brano del giorno: "Bemsha Swing"

di Thelonious Monk & band

Oggi domenica, come al solito jazz day per Topolàin!

Quest'oggi andiamo al 1961, anno di pubblicazione dell'album In Italy. Il brano in questione, "Bemsha Swing", fu scritto nel 1952 da Monk insieme a Denzil Best, percussionista newyorkese che tra gli altri lavorò per due anni (1955-57) con Erroll Garner - vedi questo nostro post.

L'architettura di "Bemsha Swing" è tale da renderlo un "classico"; e difatti molti amano farne la cover. Alcune note tecniche sul pezzo si trovano sul sito Wikipedia.





Thelonious Monk: piano
Charlie Rouse: sassofono tenore
John Ore: basso
Frankie Dunlop: batteria



13 apr 2013

Brano del giorno: "Hier kommt Alex"...

di Die Toten Hosen



"Hier kommt Alex"

(dall'album Ein kleines bisschen Horrorschau, ispirato a Arancia meccanica)

In un mondo in cui si vive solo per andare ogni giorno a "robotare" (lavorare)
l'eccitazione più grande è quella offerta sera per sera dallo schermo TV.
Ognuno è come un meccanismo, programmato come un computer
e nessuno si ribella, a parte un paio di giovani frustrati.


Quando il sole si abbassa sull'orizzonte, inizia la giornata per i "drughi":
si raccolgono in piccole bande e vanno a caccia insieme...


[Refrain:] Hey, ecco che arriva Alex - Alzate il sipario per il suo Horrorshow
Hey, ecco che arriva Alex - Alzate il sipario per un po' del suo Horrorshow


Nella crociata contro l'ordine e contro un mondo apparentemente sano,
loro celebrano Distruzione, Violenza & Brutalità.
Sono soddisfatti solo quando vedono soffrire le loro vittime.


Hey, ecco che arriva Alex - Alzate il sipario per il suo Horrorshow
Hey, ecco che arriva Alex - Alzate il sipario per un po' del suo Horrorshow


20 contro uno finché non appare il sangue.
Si possono usare bastoni o pietre: prima o poi scoppia ogni testa.
E' il turno della prossima vittima,
e intanto voi chiedete a Dio: "Perché non fai niente, perché".