Songwriter formidabile, Joni Mitchell ha dato tanto alla sua generazione. Folk, pop, rock, jazz e world beat: questi generi li ha abbracciati tutti e fatti propri...
Il suo percorso inizia nelle caffetterie di Yorkville (l'equivalente canadese dell'Haight Ashbury di San Francisco e del newyorchese Greenwich Village: un fulcro culturale costituito da club, localini alternativi, gallerie di arte sperimentale, boutique hippy) per continuare con le tappe internazionali e gli album d'oro. Ha ottenuto onorificenze quali Juno, Grammy (dieci) e l'iscrizione, nel 1997, alla Hall of Fame. Il suo stile personale è stato emulato da molti altri cantautori. Ampiamente rispettata anche come artista visiva e poetessa, persino in età avanzata ha continuato a essere produttiva, completando il proprio mosaico di lirica estrosità.
1968
1974
1975
A 20 anni lascia il college, che stava frequentando a Calgary, e si trasferisce a Toronto con l'intenzione di diventare una cantante folk. Cerca in tutti i modi di iscriversi al sindacato dei musicisti ma ha pochi soldi; molti locali si rifiutano di farla esibire senza tesserino. Allora va a lavorare ai grandi magazzini, incontrando nel tempo libero gli allora sconosciuti Neil Young e Leonard Cohen, oltre a numerosi altri artisti che ruotano attorno alle decine di coffee house, sedi del movimento folk.
Nel febbraio 1965 dà alla luce una bambina, nata dalla relazione con un ragazzo del college. La situazione economica si fa critica per lei. Incontra Chuck Mitchell, che si innamora di Joni e le promette di riconoscere la bambina come propria figlia. Poche settimane dopo, i due si sposano, tuttavia l'uomo cambia idea circa l'adozione della piccola e la giovane madre è costretta a darla in affidamento.
Questa dolorosa esperienza rimarrà sconosciuta ai fans di Joni Mitchell per molti anni, seppure in alcune canzoni ci siano delle allusioni, particolarmente in "Little Green", composta in quel travagliato periodo della sua vita e pubblicata nell'album Blue del 1971.
Joni e Chuck Mitchell si trasferiscono a Detroit, dove si esibiscono come duo. Diventano la coppia folk più amata della città. Nell'estate del 1966, Joni partecipa al Newport Folk Festival, ottenendo una standing ovation.
Il matrimonio e il sodalizio artistico con Chuck dura poco: agli inizi del 1967 lei se ne va a New York alla ricerca del successo solista. Ben presto si crea, intorno alla sua figura, un piccolo ma devoto gruppo di ammiratori.
Incontra Tom Rush, il quale rimane piacevolmente colpito dai suoi testi e soprattutto dalla canzone "Urge for Going". Rush propone il pezzo a Judy Collins che però declina l'offerta; decide quindi di registrarlo lui stesso. Ma la canzone diventa un successo solo quando viene incisa dal cantante country George Hamilton IV. Il crescente interesse verso le doti della cantautrice proveniente dal Canada spinge numerosi interpreti del rango di Buffy Sainte-Marie, Dave Van Ronk e Judy Collins a incidere le sue composizioni, portandole al grosso pubblico.
David Crosby
Nella Big Apple, nel quartiere bohéme di Chelsea, dove ha preso residenza, Joni incontra Elliot Roberts, che diventa suo manager e la introduce nel circuito dei locali per artisti più frequentati. Durante un'esibizione in Florida, nasce la relazione sentimentale con David Crosby, ex Byrds. Crosby convince la Reprise Records affinché Joni possa registrare un album totalmente acustico. Nel marzo 1968 esce Song to a Seagull. Crosby promuove in qualsiasi maniera il disco, presentando la ragazza ai suoi amici di Hollywood e facendole girare i ritrovi di grido. Il nome di Joni Mitchell si incomincia a sentire alla radio e a leggere sulle riviste. La cantautrice riscuote grande successo al Troubadour di Los Angeles, alla Royal Festival Hall di Londra e al Miami Pop Festival. Ad accrescerne la notorietà, arriva nel dicembre 1968 la versione di Judy Collins di "Both Sides Now", che diventa una hit. Per la novella star, arrivano i primi incassi, frutto delle vendite dell'album di debutto e dei diritti d'autore sulle sue canzoni interpretate da altri.
Nell'aprile 1969 la Reprise pubblica il secondo long-playing: Clouds. Di nuovo, le critiche e le reazioni del pubblico sono positive e il concerto tenuto alla Carnegie Hall sancisce definitivamente la fama di Joni.
Si trasferisce a Laurel Canyon, Los Angeles, con Graham Nash (inglese, già nel gruppo The Hollies), che lei aveva conosciuto tramite David Crosby. La coppia acquista una piccola casa, la medesima descritta nella canzone "Our House" di Crosby, Stills, Nash & Young.
Graham Nash
Dopo varie apparizioni televisive, Joni si prepara per il grande festival di Woodstock, celebrazione di "Love and Peace". Ma, dopo aver visto alla televisione le immagini del traffico sulle strade che conducevano verso l'amena località, Roberts le consiglia di non andare, poiché il giorno dopo avrebbe dovuto essere presente al Dick Cavett Show, programma televisivo molto seguito.
Essere mancata all'epocale meeting di Woodstock non le impedisce di scrivere circa l'evento. Il brano "Woodstock" diventa un vero e proprio inno: le immagini di amore e pace, di aerei da guerra che si trasformano in farfalle e l'esigenza di "fare ritorno al giardino" ("And we've got to get ourselves / Back to the garden") dipingono perfettamente la manifestazione e il frangente storico in cui essa si svolge.
Vince un Grammy per Clouds. Immediatamente dopo, la Reprise è pronta a pubblicare il terzo album di Joni Mitchell: Ladies of the Canyon, che le frutterà il primo disco d'oro. L'album contiene alcuni tra i brani più popolari del periodo folk: "Woodstock", "Big Yellow Taxi", "The Circle Game".
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La lista degli uomini che hanno incrociato il cammino di Joni Mitchell colpisce non tanto perché è lunga, quanto per la qualità! Leonard Cohen, David Crosby, Graham Nash, James Taylor, Jackson Browne, John Guerin, Sam Shepard, Jaco Pastorius, Don Alias, Larry Klein. Nella biografia scritta da Dave Yaffe con il titolo Reckless Daughter ("figlia spericolata"), di cui si può leggere una recensione sul Washington Post, si parla degli amori della Mitchell, delle canzoni da lei dedicate ai suoi lovers e del passaggio dal folk / folk rock al jazz, poi della perdita di popolarità e - inevitabile! - la perdita di salute. Un aneurisma cerebrale ha colpito l'artista nel 2015. L'ormai vegliarda ha cercato di riprendersi dal duro colpo, così come, da ragazzina, si era ripresa ottimamente dalla poliomelite che l'aveva colpita a 9 anni; però stavolta i segni sono rimasti. Ci hanno detto che Joni non fuma più tre-quattro pacchetti di sigarette al giorno, come ha fatto per decenni...
Mentre era ancora in riabilitazione e non poteva né suonare né cantare, ha lasciato suonare e cantare gli altri per lei: Elton John, Bonnie Raitt, Brandi Carlile (che con i suoi 41 anni era sicuramente la più giovane dei presenti): tutti sono passati per il soggiorno di Joni. Si trattava dei cosiddetti "Joni Jams". Lei, quasi impossibilitata a muoversi, si limitava ad ascoltare sorseggiando del vino. Una volta si è messa improvvisamente a cantare, stupendo gli ospiti. Ha intonato "Summertime". E, come Belinda Carlile ha raccontato in un'intervista alla CBS, Herbie Hancock è scoppiato in lacrime. E pure gli altri si sono commossi...
(Mitchell e Hancock avevano fatto un album insieme nel 1998, dedicato a George Gershwin: Gershwin's World, dove non poteva certo mancare un'ispirata versione di "Summertime", con lo stesso Herbie Hancock al piano, Wayne Shorter al sax tenore, Stevie Wonder all'armonica e Ira Coleman al basso!) Dopodiché la Carlile ha incitato Joni Mitchell a esibirsi al Newport Folk Festival; cosa che è veramente accaduta, nel 2022, nella cornice dello show "Brandi Carlile and Friends": sullo stesso palcoscenico in cui lei era salita nel 1969.
Discografia
(solo gli album in studio)
1968 - Song to a Seagull (noto anche come Joni Mitchell)
Lo ricordiamo negli Anni Sessanta con The Byrds e poi nel trio Crosby, Stills and Nash (che sarebbero divenuti un vero supergruppo con l'aggiunta di Neil Young). Nel 1967 ebbe una breve relazione con Joni Mitchell, ma lei lo lasciò e si mise con Graham Nash (l'inglese ex The Hollies e parte di Crosby, Stills & Nash). La rottura avvenne quando Joni scoprì che David la tradiva. Il trio vinse nella categoria "Best New Artist" ai Grammys del 1969, dopo l'uscita del loro album di debutto. E la loro partecipazione al Festival di Woodstock (con Young) rappresentò il loro secondo show dal vivo!
(David Crosby R.I.P.)
Nel 1971 uscì un album "solista" di Crosby, If I Could Only Remember My Name. Di fatto, con questo disco Crosby crea uno spartiacque tra l'era hippy e i nuovi tempi. Il sogno è finito, l'utopia è sepolta, sembra dire l'artista.
È un album particolare, che Crosby realizzò in compagnia dei suoi colleghi-amici dell'epoca, qui indicati come "Planet Earth Rock'n' Roll Orchestra". Parliamo di Graham Nash (che, lo ricordiamo, in ambito pop aveva avuto diversi hits con The Hollies prima di emigrare in California), Neil Young (già allora grandissimo cantautore, canadese come Joni Mitchell, canadese come Leonard Cohen...), Jerry Garcia (dei Grateful Dead), Joni Mitchell (basterebbe una sua sola canzone, "The Circle Game", per definirne la grandezza), tre dei Jefferson Airplane (Jorma Kaukonen, Grace Slick, Paul Kantner), Phil Lesh (ancora Grateful Dead)... e altri! Tanti gli ingredienti dell'album, mescolati come intorno a un fuoco in riva al Pacifico, con Crosby a fare da psichedelico cerimoniere. Il coro di questi rappresentanti disillusi della "Love Generation" è unanime: questo è l'ultimo meeting, da domani... anzi: da stasera stessa, inizia la vita vera.
"Deja Vu"
La carriera di Crosby fu rallentata a causa dei problemi di droga fino a bloccarsi allo scoccare degli Anni '80. Sebbene Stills e Nash tentassero di supportarlo in studio, la sua partecipazione all'album Daylight Again (1982) fu pressoché nulla. La voce non lo soccorreva: troppe sostanze stupefacenti... Il punto più basso nel 1985: viene imprigionato per detenzione di droga. La condanna fu annullata in appello un anno dopo.
Dopo un lungo periodo di disintossicazione, torna a registrare con Stills, Nash e Young per l'album American Dream. Neil Young, che in passato aveva litigato con i tre, aveva promesso esplicitamente a Crosby che si sarebbe riunito a loro se lui fosse riuscito a tornare "clean". Ogni cosa sembrò andare bene. Nel 1989 uscì un album solista di Crosby, il primo dopo 18 anni: Oh Yes, I Can.
Nello stesso anno David Crosby prese a lavorare con Phil Collins: sono sue alcune parti vocali del singolo "Another Day in Paradise". Crosby e Collins continueranno la loro collaborazione, che culminerà con l'ex Genesis che scriverà "Hero", canzone inclusa nell'album di Crosby Thousand Roads del 1993.
Crosby fu anche attore: appare in quattro film cinematografici e in qualche serie televisiva. Ma intanto i suoi problemi di dipendenza non sparivano veramente. Nel novembre 1994 dovette sottoporsi a trapianto del fegato: l'operazione gli salvò la vita...
Il 7 marzo 2004, poche ore dopo un acclamato concerto dal vivo, David Crosby venne arrestato in un albergo di Times Square, NYC, con l'accusa di possesso di armi e marijuana.
Curiosità: è il padre biologico - attraverso la donazione dello sperma - dei due figli di Melissa Etheridge e Julie Cypher.
Partecipò nel 2006, con Graham Nash, all'album di David Gilmour On an Island prendendo parte al successivo tour.
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È morto ieri, 81enne, dopo lunga malattia.
Crosby, Stills, Nash & Young - "Deja Vu" (live 1974)