20 mar 2023

La storia dei Wild Turkey

 Glenn Cornick




Il bassista Glenn Cornick, alias Glenn Barnard, lasciò i Jethro Tull nel 1970, dopo tre anni di successi. Assunse Jon Blackmore, Graham Williams, John Weathers (poi nei Gentle Giant) e Gary Hopkins e battezzò la propria band "Glenn Cornick's Wild Turkey". 
Dopo pochi mesi, Williams e Weathers se ne andarono per unirsi a Graham Bond. Vennero sostituiti da due membri dei Man, Jeff Jones e Alan "Tweke" Lewis. Il "Glenn Cornick" davanti al nome del gruppo scomparve e, nel 1972, fu prodotto il primo album Battle Hymn


Seguirono tournée di successo con Black Sabbath e... sì, con i Jethro Tull. Jon Blackmore passò sorprendentemente nell'altro lato della barricata, divenendo un critico musicale per il New Musical Express (NME).



Arriva Bernie Marsden

Nuovo rimescolamento di carte. Roadie Steve Gurl (piano, tastiere) e Mick Dyche (voce, chitarra, slide guitar) pressero parte alla registrazione del singolo "Good Old Days". Le aspettative di vendita vennero tradite e, poiché dovevano campare e non c'erano soldi, alcuni membri cercarono il largo. Alan "Tweke" Lewis tornò dai Man e al suo posto subentrò Bernie Marsden (chitarrista blues, orientato verso lo stile di Peter Green e di Eric Clapton e che un giorno avrebbe suonato con gli hard rocker Whitesnake).
Jeff Jones passò le bacchette a Kevin Currie. 
Esce un secondo album, Turkey (1973), dopodiché la storia del "tacchino selvatico" si conclude. Almeno per adesso.





Nel 1996 - dunque oltre 20 anni dopo - avviene una riunione con Glenn Cornick, Gary Pickford-Hopkins e Alan "Tweke" Lewis.
Il risultato è Stealer Of Years, per me uno degli album migliori di quell'anno.


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          Tutti i musicisti dei Wild Turkey

Cornick inizialmente suonò con Graham Williams (chitarra), Alan 'Tweke' Lewis (chitarra), il batterista John "Pugwash" Weathers (ex-Pete Brown & Piblokto! e poi Gentle Giant) e il cantante Gary Pickford-Hopkins (ex-Eyes of Blue). 

Arrivarono poi Jon Blackmore (chitarra e voce) e il batterista Jeff Jones (ex Man), che suonarono in Battle Hymn insieme a Cornick, Tweke e Pickford-Hopkins. 

Steve Gurl (piano, tastiere) e Mick Dyche (voce, chitarra, slide guitar) parteciparono alla registrazione sia del singolo "Good Old Days" che al secondo album, Turkey. A questo punto c'erano già, nella line-up, Bernie Marsden alla chitarra e Kevin Currie alla batteria (rispettivamente al posto di Alan "Tweke" Lewis e Jeff Jones).

Per la reunion, Cornick, Pickford-Hopkins e il chitarrista "Tweke" Lewis presero a bordo con sé Brian Thomas alla batteria. Quest'ultimo avrebbe in seguito suonato nel bell'album solista di Gary Pickford-Hopkins dal titolo GPH.



8 mar 2023

The Shocking Blue

Sono una sorpresa ancora oggi e vale la pena (ri)ascoltarli, anche se qualcuno li ha soprannominati "i Middle Of The Road in versione più rockeggiante".


Celebri tutt'al più per il loro superhit "Venus" del 1969, con il famoso riff di chitarra preso in prestito da "Pinball Wizard" degli Who, questi olandesi facevano quello che è stato definito "un pop psichedelico" sostenuto dalla stupenda voce della mezza-ungherese mezza-tedesca Mariska Veres, che a molti rammenta Grace Slick. E, in effetti, un'altra band a cui gli Shocking Blue furono associati erano i Jefferson Airplane: un paragone che calza loro a pennello molto più di quello con i M.O.T.R. ...  

 





Quasi ogni track da loro sfornato è una vera gemma, e non è un caso che i Nirvana decisero di fare la cover di un loro brano: "Love Buzz".





Gli Shocking avevano un suono molto particolare e inconfondibile, che scavalcava le barriere tra gli stili, barriere allora molto accentuate e di cui tenevano gran conto i critici e lo stesso pubblico. "Sally Was A Good Old Girl", per esempio, è un country, la dolce "Water Boy" si avvale degli arabeschi di un sitar, "Little Cooling Planet" è alquanto funky... ma, tutto insieme, è il tipico sound "azzurro scioccante" di questa band.

Non è difficile procacciarsi una loro raccolta. Se potete, ascoltate "I Love Voodoo Music", la sunnominata "Love Buzz" o la ballata "Daemon Lover", con echi da West Coast. Robbie van Leeuwen (chitarra e sitar), che scrisse quasi tutte le loro canzoni - compresi i testi -, è senz'altro da annoverarsi tra i migliori "songwriters" del mondo.


Il gruppo andò in tour negli States insieme a Ike & Tina Turner, Sly & The Family Stone e Three Dog Night; fu in Sud America, Indonesia, Giappone, Hong Kong... Ma nel 1974 finì per  sciogliersi, anche perché Robbie van Leeuwen si era stancato di fare da collante tra i singoli componenti e di sopportare la pressione della Elephant Pink, la loro label, che pretendeva almeno tre album all'anno.



La cantante Mariska Veres si dedicò quindi a una carriera solista, presentando brani in olandese, tedesco e inglese, ma ottenne un discreto successo unicamente in Olanda. Nel 1993 cercò di organizzare una reunion, ma gli altri ex componenti degli Shocking mostrarono scarso interesse e lei richiamò in vita il progetto con musicisti completamente nuovi. Per anni, i neoformati Shocking Blue parteciparono a numerosi festival di gruppi "Oldies". Mariska si dedicò a latere al blues, al jazz e alla musica tzigana. Non si sposò mai e, come ai vecchi tempi del "sex, drugs and rock'n'roll", condusse vita morigerata, non fumava e non beveva (la sua bevanda preferita era da sempre il tè...).




Di lei dobbiamo parlare purtroppo al passato, in quanto la leader degli Shocking Blue si è spenta il 4 dicembre 2006 all'Aja; aveva soltanto 59 anni. Paradossalmente, a ucciderla è stata un tumore: proprio lei, che non era mai caduta vittima dei vizi.




Veres fu la prima cantante europea a incarnare, nell'epoca del beat, l'ideale della giovane sexy, in grado di ammaliare con la sua voce sensuale milioni di fans. Emblema della sensualità vocale di quell'epoca fu  "Venus", che decretò il clamoroso successo della band, restando per oltre sei mesi nelle classifiche dei dischi più venduti in Europa e negli Stati Uniti. "Venus" è stata poi rifatta da altri gruppi ed è stata utilizzata spesso anche per spot pubblicitari.

 Discografia essenziale:

The Best of Shocking Blue

3rd Album

Shocking Blue - 20 Greatest Hits

Ink Pot / Attila (i loro primi 2 album su un CD)

Scorpio's Dance (1969)

At Home (1970)

Dream On Dreamer 

 

         Robbie van Leeuwen  
             








 

                                                     Link di approfondimento:

The Shocking Blue on Facebook (fansite)