31 mag 2020

Chuck Mangione - "Children of Sanchez"

Sunday, jazz day!

Salve e benvenuti di nuovo alla domenica jazzistica di Topoláin! Stavolta abbiamo un po' di atmosfere smooth, e forse possiamo definire il genere anche "fusion"... se non fosse che è un termine vago, a ben vedere. 
Quella che Topolàin vi presenta stavolta è una canzone di Chuck Mangione dal titolo "Children of Sanchez".
Il video è impostato in maniera tale che, dopo il brano in questione, dovrebbero seguirne altri, anche essi eseguiti da questo celebre cornettista e suonatore di tromba di evidente discendenza italiana.




--- anzi, a meglio leggere, Mangione è siculo-americano. 
Il musicista, compositore, trombettista e flicornista jazz di passaporto statunitense è, infatti, venuto al mondo da madre originaria di Serradifalco in provincia di Caltanissetta (di cognome faceva Bellavia) e da padre originario di Naro (Agrigento).

Divertitevi dunque con il suono morbido e leggerino ma mai banale, a tratti evocante amori in riva al mare o comunque in altri luoghi romantici, di Charles Frank ("Chuck") Mangione!

La cui musica, per inciso, trova posto nel soundtrack di varie pellicole cinematografiche.







28 mag 2020

Quel che Disse il Tuono

Sonorità Anni 70 / ora e qui.
Un viaggio freudiano-junghiano concepito tra Milano e la Brianza e destinato... to the whole world.


Osservo il mio volto specchiarsi in sé,
nel gioco d'un riflesso scuro da cui nasce il Trauerspiel.
Imago sono, ed uomo.
Si erge alta e splende, la seduzione dello specchio, di fronte a me.
Come un giovane soldato, ho bocca aperta e testa nuda.

Si apre così Il Velo Dei Riflessi.

Trailer



Suono originalissimo! Per questo, non si tratta di un prodotto per le masse ma per veri appassionati.

Già il nome del gruppo ha tutta una storia a sé. È un omaggio a Waste Land di T.S. Eliot. ("Quel che disse il tuono" o "Ciò che il tuono disse" è il titolo del quinto canto del poema.) La leggenda del Sacro Graal e quella del Re Pescatore, in Eliot, servono anche per riferimenti - poco lusinghieri - alla società britannica del suo tempo. 

Sedetti sulla riva
A pescare, con la pianura arida dietro di me
Riuscirò alla fine a porre ordine nelle mie terre?
Il London Bridge sta cadendo sta cadendo sta cadendo
(...)                                T.S. Eliot

Un sottotono critico può essere individuato anche nei testi della band, pur se l'attenzione si focalizza sulla musica.

Nero come assenzio scorre il mio sangue. / La mia anima scura stringe la notte piena di niente...



Breve storia dei QDT




Gennaio 2019. L'ex Unreal City Francesca Zanetta (chitarra e synth strings) si unisce con Roberto "Berna" Bernasconi (basso, voce) e Alessio Del Ben (batteria, tastiera e cori) in un sodalizio artistico. A loro si aggiunge presto Niccolò Gallani (piano, keyboards, flauto) che conosciamo dai Cellar Noise. Il quartetto decide di chiamarsi Quel che Disse il Tuono.
La AMS li prende sotto contratto e a novembre 2019 iniziano le registrazioni. Usano perlopiù strumenti vintage, ma translati nella dimensione sonora da Terzo Millennio... Un passaggio che viene effettuato cercando comunque, il più possibile, di evitare il digitale. (Anche durante i live, il digitale è in netta inferiorità.)

Il Velo Dei Riflessi, questa loro opera prima dunque, racconta di una personalità multipla che acquisisce coscienza della propria realtà patologica. (Viene usato il paragone emblematico dei vari specchi.) Ogni parte di sé erompe all'esterno... fino al momento catartico.

 Buy



IL VELO DEI RIFLESSI

1. Il paradigma dello specchio
(Primo Specchio)

2. Figlio dell’uomo
(Secondo Specchio)

3. Chi ti cammina accanto?
(Terzo Specchio)

4. Il bastone e il serpente
(Quarto Specchio)

5. Loro sono me
(Catarsi)



Già in fase di creazione e registrazione dell'album, la band aveva intrapreso una fitta attività di booking che avrebbe dovuto portarla in America, Europa, Italia, Estremo Oriente... Poi però è intervenuto il §*%*$@virus a metterle i bastoni tra le ruote.



Il tour promozionale salta... ma solo in parte

A novembre 2019 (il disco è uscito a marzo 2020) avrebbero dovuto essere al Club Il Giardino (Lugagnano di Sona, Verona) insieme agli Alphataurus, e in Giappone e Corea sempre con loro. Francesca Zanetta ci racconta che il tour americano è fissato per maggio 2021 e che si spera non salti anche quello. Molte delle locations che avevano visto esibirsi gli Unreal City sarebbero state felici di ospitare questa nuova realtà prog. Saltato anche il concerto del maggio 2020 in Canada... Sono previste date italiane (come ad esempio all'Angelo Azzurro di Genova) ma ovviamente non si sa quando. A maggio 2021 ci sarebbe il Progfrog di Casina Caremma (Besate, MI)... 
La promoter, Marina Montobbio, sta lavorando alacremente per rifissare le gig e i concerti. Intanto comunque l'opera (su CD e vinile) viene recensita dai siti e magazines specializzati (ultimamente da Mat2020).




Si passa da brani dove il lirismo la fa da padrona ("Chi ti cammina accanto?") ad altri dove c'è un amalgama di hard e symphonic rock ("Il bastone e il serpente"). Il clangore delle corde di acciaio forma un reticolato dove va ad adagiarsi la trama dei sintetizzatori, con occasionale addobbo di velluto pianistico.
In generale c'è la propensione, da parte dei quattro di QDT, a non propinare nulla di scontato; e così in molti casi la melodia si spezza per lasciare il posto a una nuova sequenza di note.


Uno dei brani migliori dell'album. Dentro me lo spirito di un santo, di un sanguinario. / Io nato folle, fiamma e carbone...




       


È un ascolto non pesante ma che pretende una certa attenzione, visti anche l'impegno e i nessi culturali. La caratteristica più interessante è la strumentazione "classica" adattata ai tempi moderni. L'equipment comprende:

Tastiere: Hammond C3 con Leslie 122, Farfisa Matador, Piano a coda e piano verticale (ambedue tedeschi, inizio '900), Farfisa Compact Duo con ampli Farfisa, Fender Rhodes Mark II 88 tasti, Eminent solina Strings, Nord Electro, Mellotron M4000D, Organetto Antonelli, Fender Rhodes Mark II 73 tasti, Moog Voyager Performer...
... fino a un paio di organetti giocattolo di inizio Anni 60 della Bontempi e amenità varie.

Basso: Fender Jazz. Rickenbacker 4001 Anni 70 su ampli Ampeg.


Chitarre: Fender Stratocaster anno 1972 su ampli Hiwatt DR103 del 1979.









Prodotto da Matthias Scheller
per AMS Records

Finito di registrare nel Gennaio 2020
presso Studio2 di Padova
www.studio2club.it
www.facebook.com/studio2club
Ingegnere del suono:
Cristopher Bacco

Masterizzato presso:
Audiomaster di Marco Lacchini
Design & layout:
Elisa Legramandi
www.elisalegramandi.com


AMS Records - www.ams-records.it
Worldwide distribution by BTF – www.btf.it




Il nostro commiato da Jimmy Cobb

Cobb fu tra i più grandi batteristi della storia del jazz.

Nel corso di una carriera lunga oltre 70 anni, ha collaborato con mostri sacri come Dizzy Gillespie, John Coltrane, Stan Getz e soprattutto Miles Davis, con cui ha suonato per cinque anni nel periodo di Kind of Blue.


Nato a Washington il 20 gennaio 1929, Cobb è celebre per aver collaborato al disco più famoso e più venduto della storia del jazz (Kind of Blue appunto, 1959). Con Cobb alla batteria e Davis alla tromba, c'erano Julian Adderley al sassofono contralto, John Coltrane al sassofono tenore, Bill Evans e Wynton Kelly al pianoforte e Paul Chambers al contrabbasso. Dopo il quinquennio nel gruppo di Miles Davis (è presente alle registrazioni di Sketches of Spain, Someday My Prince Will Come, Live at Carnegie Hall, Live at the Blackhawk, Porgy and Bess e Sorcerer), Cobb lavorò con artisti votati agli incroci con l'hard bop e il funk: Gillespie, Stan Getz, Sarah Vaughan.



Per oltre trent'anni è stato attivo a New York con il suo Jimmy Cobb's Mob. Ha tenuto concerti in tutto il mondo ed è stato spesso ospite in Italia, insegnando anche ai seminari di vari festival. Ha collaborato inoltre con Dinah Washington, Billie Holiday, Clark Terry, Wynton Kelly, Wes Montgomery, Gil Evans, Kenny Burrell, J. J. Johnson, Sonny Stitt, George Coleman e molti altri.


 



24 mag 2020

Jazznesis: Genesis in jazz

Jazznesis: il rock progressivo dei Genesis adattato al jazz. Niente male come idea. E vi si sente anche una punta (o più) di flamenco e bossa nova. 
Questo è un mix spettacolare anche per i più ortodossi amici del jazz. Immaginatevi canzoni immortali del rock sinfonico quali "Firth of Fifth", "Supper's Ready" e "Time Table" "ricreate" in maniera sincopata, tra blue notes e scala modale!



Titolare del progetto è Jaume Vilaseca, dalla Spagna, e vera colonna portante del gruppo è la cantante, Mar Vilaseca, che di Jaume è la figlia.
Sentiamo di seguito alcuni esempi, per renderci conto della validità di Jazznesis (che infatti ha fans in tutto il mondo... ed è stato anche ospite del Trasimeno Prog).








Esiste Jazznesis, ma si trovano anche Jazznesis II e Jazznesis III, e Jaume Vilaseca ha continuato a perseguire la sua passione di rendere in maniera sofisticata i già sofisticati toni e atmosfere della band inglese formando il Jaume Vilaseca Trio. Ed esiste anche un Jaume Vilaseca Quartet! Insomma: basta immettere, nei motori di ricerca, il nome del pianista, e si atterra immancabilmente nella magica zona "genesisiana" da lui voluta e ormai planetariamente nota.






Discorso persino più interessante riguarda Mar Vilaseca, alla quale piace muoversi entro uno spettro più ampio di generi e stili.











Una "fusion" perfetta!


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23 mag 2020

'Wandering Angel'

Mettiamo su il disco dorato e l'aria si incupisce, il giorno diventa improvvisamente nero e minaccia di dirompere nel nostro antro e, sotto i colpi degli strumenti elettronici, il cielo viene giù.
Niente male come presagio, per un debutto che ci fa piacere perché, visti i tempi attuali di ostruzione e blindaggio di creatività e iniziative culturali, è straordinario che ci siano artisti in grado di comporre e produrre musica propria, inedita. 

L'EP dei Silver Nightmares si snoda per 6 tracce e 26 minuti, presentandosi come eccellente esempio di neoprog melodico. In generale, non mancano echi di storici gruppi metal dell'area teutonico-scandinava e anglosassone.


 Su Amazon - in formato digitale.
Su Facebook - per ordinare il CD fisico

Tracklist:
1 – "The Wandering Angel"
2 – "D.D. (Dick Dastardly)"
3 – "Light Years Away"
4 – "David the King"
5 – "Dame Nature"
6 – "The Wandering Angel (radio-edit)"







Con "D.D. (Dick Dastarly)" (seconda track, quasi prettamente strumentale) i Silver Nightmares possono vantare un biglietto da visita niente male, da sfoderare ogni volta che vogliano convincere della propria bontà.
Gabriele Esposito al basso, Alessio Maddaloni alla batteria e il tastierista Gabriele Taormina non hanno risparmiato fatica nell'impreziosire i brani e nel farli impreziosire, con strumenti e armonie alie, a cominciare dalle chitarre di Mimmo Garofalo - ovunque! - e quelle di Tody Nuzzo - su quattro songs -, ma anche con tromba, con flauto... 




Si sente benissimo che la triade del corpus centrale crede appieno nella vicenda che i loro "Incubi Argentei" raccontano, vicenda che si incentra su eventi-clou di stampo mitologico-religioso cari all'epic metal

Ognuno dei musicisti ha all'attivo diverse partecipazioni. Alessio Maddaloni e Gabriele Esposito avevano suonato assieme negli HM80, cover band di metal classico Anni 80, insieme a Michele Vitrano (ex Trinakrius, che in Wandering Angel è "lead and back vocals on track 3") e Tody Nuzzo (che ha registrato le parti di chitarra dell'EP da Udine, dove ora vive).
Simone Bonomo, ("lead and backing vocals on tracks 1, 4, 5" e "harmony vocals on track 3"), insegnante di canto, ha militato in gruppi devoti ai Pink Floyd e ai Porcupine Tree.
Taormina e Garofalo avevano già registrato un CD di prog rock con i Bright Horizon.

Davide Severino (tromba) è docente di musica.

Il mastering è di Ace of Lovers, alias Giulio Maddaloni, fratello di Alessio, professionista nel settore, che collabora con artisti anche importanti, ed è un bravo flautista (vedi tracce 2 e 4).









 


EQUIPMENT

Tody Nuzzo (guitars)
Suhr Modern Satin, Gibson Les Paul. Amplificatore Bogner Helios Eclipse, Boss Waza Tube amp expander.

Mimmo Garofalo (guitars)
Line6 Variax e Atomic AmpliFIRE.

Alessio Maddaloni (drums)
Piatti Zildjian, paste Pasha. Rullante DDrum Dios series. Fusti Mapex Mars Pro, Eko Recanati. Hardware Pearl. Pelli Evans Onyx.

Gabriele Esposito (bass)
Basso 4 strings Mayones BE4 Exotic con pick-ups Bartolini. Schechter bass 5 strings Elite Fade Burst. Testata Gallien Krueger 1001 RB-II e cassa Gallien Krueger 410RBH.

Gabriele Taormina (Keyboards)
Korg Krome, Korg N364, Korg R3, (Spectrasonics Omnisphere / Native Instrument Kontakt.)







Com'è caratteristico del genere (e di certo progrock "in cinemascope" tipo Ayreon), i vari capitoli dell'opera sembrano voler andare a formare le scene composite di un film musical. 
Durante l'ascolto si ignora, a tratti, se ci si trovi nell'ieri remoto oppure in un domani pernicioso, immersi come siamo nella polvere del deserto... tra rimbombanti echi di guerra apocalittica, sotto il fall-out nucleare. Immaginatevi una sorta di Jesus Christ Superstar A.D. 3000.


Loro stessi lo spiegano meglio così (in inglese): 
"(It's) a concept album concerning the loss of the human spirituality.
A wandering angel, coming from a distant star, the star of life, falls down from heaven and begins his path on earthly contamination.

A journey between nature, heroes of the past and shrewd characters nowadays - His final quest will be the travel in the universe..."


 
               I Silver Nightmares


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               Dalle cronache web circa la band: 
Il 20/02/2020 viene presentato il loro primo comic video ufficiale del singolo “The Wandering Angel”, lavoro che ha visto la partecipazione del fumettista Ignazio Placenti (nella creazione delle vignette) e del videomaker Massimo Torcivia/Artewiva (che ha montato il filmato, seguendo le direttive della band). Il video è stato pubblicato nella pagina Youtube della band ed il singolo trasmesso in varie radio (italiane ed estere) di settore.
                                                                   (Metal in Italy






Ci attendiamo dall'ensemble palermitano un deciso passo in avanti, con la realizzazione di un long playing album. Non sappiamo se rimarranno nell'epic metal con qualche coloratura folk ("David The King") e diverse ottime puntate groovy, funky ("D.D." in primis) o se arriveranno addirittura a spartire le acque e spaccare la montagna, sfociando in un reame più elevato. Certo è che come esordio ci siamo!


22 mag 2020

Finally George, dalla Germania

Dietro a "Finally George" c'è Georg Hahn, che già negli Anni 80 militava con il gruppo Cakewalk. Dopo tanti anni come produttore, finalmente - nel 2018 - ha potuto realizzare il proprio debutto in qualità di artista "solo". Si è servito per questo di fior fiore di musicisti (e vocalists). Su di essi svetta senza dubbio il batterista degli Styx, Todd Sucherman.


Ascolta gratuitamente il suo album su Bandcamp. E, se possibile, aiuta la crescita di questo e altri musicisti comprando i prodotti direttamente da loro.





Finally George - from Germany - is a renowned new artrock musician. Please listen to his album 'Life is a Killer' and, if possible, contribute to the growth of good music buying CDs directly from artists.


                  Finally George on Bandcamp

     LIFE IS A KILLER     

    Released April 27, 2018    

     All Vocals, Guitars, Bass, Keyboards - Finally George    
    Drums & Percussion - Todd Sucherman    
    Guitar Solos on 2 & 8 - Erlend Krauser    
    Guitar Solo on 4 - John Engehausen    
    Guitar Solo on 6 - Ralf Bittermann     
    Additional Guitars on 1,3,4,8 - Erlend Krauser    
    Flute on 7 - Fiete Felsch    
    Piano on 10 - Matthias Pogoda    
    Hammond A-100 on 4,5,8,10 - Detlef Bösche    

    All songs written and produced by Finally George    
    Mixed by Frank Reinke    
    All Tracks were recorded at electricrooster Studios Hamburg    
    Todd Sucherman’s drums recorded in Austin, Texas by JR Taylor    

    Mastered by Tim Young at Metropolis Mastering London    

    Finally George uses CUBASE PRO    

    Todd Sucherman uses Pearl Drums, Sabian Cymbals, Promark Drumsticks, Remo Drumheads, Carmichael Throne,    Audix Microphones    


    Todd, thanks for your great support, it was a pleasure to work with you!    
    Erlend, Ralf, Mathias, Detlef, John, Fiete and JR, thank you    
so much!    
    Very special thanks to my friend Frank Simmerlein for your great support during the creation of this album.    
    Johannes, Paul, Franz and Bettina - I love you!    













17 mag 2020

Compleanno di Bill Bruford

Happy Birthday, Mr. Bruford!

1968–1975: Yes and King Crimson
1974–1980: Genesis, Bruford, and U.K.
1981–1993: King Crimson, Earthworks, ABWH (Anderson Bruford Wakeman and Howe), and Yes
1994–2009: King Crimson, Earthworks II




Appena ieri abbiamo festeggiato un grande batterista, Bill Cobham.
Oggi è il turno di Bill Bruford, che, pur venendo anche lui dal jazz, sarà noto in primis ai cultori del progressive rock.


Bruford, inglese, classe 1949, fu tra i membri fondatori degli Yes e uno dei nomi di spicco dei King Crimson nelle varie emanazioni di quella formidabile band (vedi anche "Happy Birthday, Mr. Fripp!": eh sì, ieri è stato anche il compleanno del leader dei King Crimson!).


Si ritirò dalle scene (e anche dalle sale di registrazione) nel 2009, dopo aver partecipato a dozzine di album di grandi artisti e gruppi (Roy Harper, Genesis, Steve Hackett, Al Di Meola, National Health ecc.) e aver suonato come componente fisso nei gruppi sopra elencati.









16 mag 2020

Oggi si festeggia Robert Fripp...

... nel suo 74. genetliaco.





Come sempre, è festa doppia a casa Fripp, in quanto la data - 16 maggio - è la stessa del suo anniversario di matrimonio con l'attrice e cantante Toyah Willcox. La coppia convolò a nozze nel 1986. 



Robert Fripp è i King Crimson e i King Crimson sono lui. Non sorprendono i vari cambi di formazione della band nel corso dei decenni: il leader dei Crimson ha sicuramente un carattere non facile. Litigò con David Bowie perché ritenne di essere stato truffato dei diritti che gli spettavano per la sua partecipazione agli album Heroes e Scary Monsters. Non un carattere facile ma... sa essere autocritico. Una volta disse di sé: "Quando iniziai a suonare la chitarra, ero stonato e non possedevo il senso del ritmo". 




Grande ingegnere del suono progressive: Robert Fripp  









9 mag 2020

Le 'Ballate fra terra e cielo' di Cruccas

"Ascolta, figlio mio:
son stato figlio anch'io
e la mia libertà
non mi bastava mai."

Quante volte, vagando per le strade di una grande città, non ci siamo imbattuti in un musicista ambulante e quante volte non abbiamo pensato: "Però! È proprio bravo!"
Il percorso di Davide Cruccas comprende anche l'esperienza da busker e, similmente a Maximilian Hecker, si può parlare di una scoperta fortunata.

Le canzoni (alcune con melodie tipo lullabies, cantilene: aggraziate se non gioiose; altre degne di un rockettaro) danno l'impressione che siano state scritte sul posto, e che Cruccas si sia scosso la polvere di dosso per mettersi subito a cantare ciò che gli si era appena impresso sulle pupille. Cronache di vita reale.





Con voce piacevole, piacevolissima, ci racconta esperienze non solo da on the road. Storie palesemente autobiografiche dalle quali scaturisce qualche inno programmatico ("Ballata fra terra e cielo", "Siamo ancora vivi").



 La cover del CD. 
Ballate fra terra e cielo è reperibile, tra gli altri siti, su AmazonGTMusic e Discogs.




Qui la canzone "Il re della pioggia" in versione "spoglia", semplice:




"Sono il re di un bel niente,
re di tutte le cose
Uno zingaro scalzo 
con in mano tre rose..."



Da annotare peraltro che non abbiamo a che fare con un artista del tutto sconosciuto: con un suo trio folk (chitarra, violino e fisarmonica) Davide Cruccas si è esibito in alcune radio londinesi e, in Italia, ha fatto da opener per professionisti quali Claudio Lolli, Zibba, Almalibre.

L'emozionante "Sogni sbagliati" è tra i due-tre brani più riusciti dell'album; ed è comunque esemplare della scrittura di Cruccas, che semina effetti "cinematografici" (particolarità comune ai grandi cantautori), immaginifiche sia pur concrete proiezioni di paesaggi e volti.
La musica in sé non offre sperimentalismi ma un ottimo folk, a volte poprock, teso ad avvolgere - e a non interrompere - i testi interessanti. Testi che ci rivelano che questo è un cantastorie odierno, un cantautore dell'era dei social media, e sa quindi muoversi in ambienti da Terzo Millennio. Non siamo perciò al cospetto di una voce anacronistica, ancorata alle taverne e agli angoli di strada di metropoli (oramai) irraggiungibili. 

Oltre a "Sogni sbagliati", le canzoni che potrebbero "sfondare" in radio, o per meglio esprimerci "bucare l'etere", sono: 

"Che me ne faccio", "Come Charlie Brown" ("Forte, sei rimasto forte, come Charlie Brown / e credi ancora nella gente...". Che bel dono a un amico!), e forse più di tutte "Siamo ancora vivi", vero e proprio biglietto di presentazione di una generazione che non si vuole arrendere. E... 

...e gli altri pezzi belli scopriteli voi stessi. 
Le nove canzoni sono arrangiate in maniera tale da preservare l'intimità tipica cantautorale (dobbiamo immaginare noi stessi come un pubblico di quattro amici, chiusi in una stanza e seduti ai piedi del bardo, a origliare i suoi racconti) ma la direzione di Paolo Rigotto (accompagnamento alle tastiere e percussioni; e da citare assolutamente il rilevante apporto del violino di Pierluigi Cioci e quello di Angie Rottensteiner) arrischia occasionalmente un passo verso un pop progressivo, o più precisamente popprog, da palcoscenico importante. 





Facit: ascolto che non stanca mai. Sul pentagramma di una dolce ribellione che non nega affatto l'esistenza ma anzi le dice "sì". 
Possiamo considerare Cruccas come un accolito, qualcuno che va insieme a noi (un'ombra amica!) per renderci meno amaro il procedere. 
Ebbene: benvenuto sulla nostra strada, fratello!


***

Davide Cruccas - 'Ballate fra terra e cielo' 



Miciopoldo edizioni musicali  

Opera disponibile qui: G.T. Music Distribution (link!)

Registrato al FREAKONE di Paolo Rigotto



Davide Cruccas su Youtube