Topolàin augura ai suoi lettori un 2025 pieno di felicità e fortuna!
(Parigi, 22 dicembre 1883 - New York, 6 novembre 1965)
"Contrariamente a quanto credono tanti, non è l'artista ad essere avanti nel tempo, ma sono le persone ad essere indietro."
Considerato uno dei massimi rappresentanti della nuova musica, fece la spola tra gli USA e la Francia, con brevi puntate in Germania (nel 1950 fu presente ai celebri Ferienkurse di Darmstadt). Negli Anni Cinquanta tentò, invano, di affermarsi come compositore di musiche da film.
Carattere schivo e inquietitudine
Carlos Kleiber, nato Karl Ludwig Kleiber (Berlino 1930 – Konjšica [Slovenia] 2004), è stato un direttore d'orchestra tedesco naturalizzato austriaco.
In base a un sondaggio pubblicato in Italia dalla rivista Classic Voice nel dicembre 2011 è risultato, nel voto dei colleghi, il più grande direttore d'orchestra di tutti i tempi. (Vedi articolo "Vincono Kleiber e Abbado", su Repubblica.) Sono numerosi gli attestati di ammirazione da parte di autorevoli personalità del mondo musicale, come ad esempio Claudio Abbado in diverse interviste, Franco Zeffirelli nell'autobiografia, Svjatoslav Richter nei diari.
Figura schiva, riservata e lontanissima dallo star system, fu interprete caratterizzato da un perfezionismo maniacale con un repertorio assai limitato soprattutto negli ultimi anni di attività. Tendeva ad approfondire continuamente l'indagine degli stessi brani.
Nato in Germania, all'età di dieci anni, dopo vari spostamenti, si trasferì in Argentina con la famiglia. In tale occasione cambiò nome da Karl Ludwig a Carlos. Il padre era il famoso direttore d'orchestra austriaco Erich Kleiber, emigrante dalla Germania per protesta contro il Partito Nazista. Nel 1980 Carlos acquisì la cittadinanza austriaca.
Ebbe un rapporto molto difficile con il genitore, che inizialmente non sostenne la sua carriera di musicista. Dapprima lavorò in piccoli teatri tedeschi di provincia, esordendo nel 1954 come direttore di operette con lo pseudonimo di Karl Keller nell'operetta Gasparone, uno dei capolavori del compositore austriaco Karl Millöcker, e in alcuni lavori poco conosciuti di Jacques Offenbach, ma l'esordio a Monaco (1968) e le stagioni a Vienna e Bayreuth negli Anni Settanta gli diedero grande fama. Nel 1976 esordì alla Scala di Milano con un'interpretazione del Der Rosenkavalier di Richard Strauss, a cui segurono l'Otello del 1977 e La Bohème del 1979; successivamente diresse repliche memorabili di Otello, Tristan und Isolde, La Bohème, Carmen, Wozzeck, La Traviata, Falstaff, Elektra, Die Fledermaus, Der Freischütz, e del citato Der Rosenkavalier.
Soprattutto nella seconda parte della carriera Kleiber ha sempre più centellinato le sue apparizioni sul podio. Innumerevoli le volte che ha annunciato - più o meno ufficialmente - l'intenzione di voler smettere di dirigere, salvo poi tornare a impugnare nuovamente la bacchetta, in occasione di sporadiche quanto memorabili esibizioni, che spesso avvenivano in sostituzione, all'ultimo momento, di direttori indisponibili.
L'ultimo concerto lo diresse a Cagliari, il 24 e il 26 febbraio 1999; l'orchestra era la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e il programma comprendeva la IV e la VII sinfonia di Beethoven.
Scomparve il 13 luglio del 2004. Per sua espressa volontà la notizia fu resa nota due giorni dopo la sepoltura e colse di sorpresa il mondo della musica classica. È sepolto in Slovenia, a Konjšica, accanto alla moglie, la ballerina slovena Stanislava Brezovar, morta sette mesi prima.
Discografia
Il suo perfezionismo lo portò a limitare anche il numero delle incisioni discografiche che restano tutte di grandissima importanza. Da ricordare in particolare le sinfonie di Ludwig van Beethoven da lui affrontate (la quarta, la quinta, la sesta e la settima), le registrazioni della Seconda e della Quarta sinfonia di Johannes Brahms, della Terza e Ottava di Schubert, delle opere teatrali già citate e dei due splendidi Concerti di Capodanno a Vienna del 1989 e del 1992, che restano tra i migliori mai realizzati. Per quanto concerne il Tristan und Isolde di Wagner va fatto riferimento non solo a quello "ufficiale" pubblicato dalla Deutsche Grammophon con la Staatskapelle Dresden, ma anche a quelli di Bayreuth (Golden Melodram) e di Milano (Myto Records). Esiste del Fledermaus di Strauss una doppia edizione, DVD o solo audio, che varia leggermente nel cast. Altre importanti registrazioni: il Freischütz di Weber e La Traviata di Verdi sempre con etichetta Deutsche Grammophon.
Beethoven, Sinf. n. 5, 7 - Kleiber/WPO - 1974/1976 Deutsche Grammophon
Brahms, Sinf. n. 4 - Kleiber/WPO - 1980 Deutsche Grammophon
Schubert, Sinf. n. 3, 8 - Kleiber/WPO - 1978 Deutsche Grammophon
Strauss, J. - Pipistrello - Kleiber/Varady/Prey - 1975 Deutsche Grammophon
Verdi, Traviata - Kleiber/Cotrubas/Domingo - 1976 Deutsche Grammophon
Wagner, Tristano e Isotta - Kleiber/Price/Kollo/Moll/Götz - 1981 Deutsche Grammophon
Weber, Franco cacciatore - Kleiber/Janowitz/Mathis/Crass - 1973 Deutsche Grammophon
Carlos Kleiber Conducts Johann Strauss, 1989 SONY BMG
Kleiber, Registrazioni orchestrali + Documentario 'A Memory' - Kleiber/WPO, 1974/1980 Deutsche Grammophon
1992 New Year's Concert In the 150th Jubilee Year of the Wiener Philharmoniker, Sony
Rudolph Nureyev ne L'Apres-midi d'un Faune
Viveva in una villa sui Colli Romani, ma per i suoi ultimi giorni il destino lo ha condotto a Dresda; un dato di fatto altamente simbolico per l'86enne Maestro dalle due anime: una tedesca, una italiana.
Henze era emigrato nel 1953 nell'amato Belpaese (per lui, luogo di unione di arte e natura) per protestare
contro l'omofobia, il dogmatismo diffuso negli ambienti culturali e le
ingiustizie sociali della Germania del dopoguerra. Fu sempre un
solitario e un po' rifiutò l'avanguardia musicale degli Anni Cinquanta
(Luigi Nono, Boulez, Stockhausen), un po' venne da essa emarginato. Entrò a
far parte del Partito Comunista Italiano subito dopo essere arrivato nel
nostro Paese. A Ischia abitò insieme alla poetessa austriaca Ingeborg Bachmann; la loro fu una relazione "casta", essendo Henze omosessuale
dichiarato.
In politica appoggiò il socialismo di Cuba e, quando Rudi
Dutschke (celebre bandiera del Sessantotto) venne ferito, lui lo accolse senza esitazione nel suo refugium a Marino. Fece campagna elettorale per il
socialdemocratico Willy Brandt e la sua Nona Sinfonia, suonata in
pubblico la prima volta nel 1997, è dedicata "agli eroi e martiri
dell'antifascismo tedesco".
1951: Boulevard Solitude, dramma lirico (una variante della Manon Lescaut)
1956: König Hirsch (Il Re Cervo), opera in tre atti ispirata a una fiaba di Carlo Gozzi
1960: Der Prinz von Homburg (Il Principe di Homburg), messa in musica del dramma di Kleist
1961: Elegie für junge Liebende (Elegia per giovani amanti), opera in tre atti
1968, 1971: Das Floß der Medusa (La zattera di Medusa), oratorio
1976: We Come to the River, opera in due atti
1983: Die englische Katze (Il gatto inglese), opera in due atti
1989: Das verratene Meer (Il mare tradito), dramma ad ambientazione giapponese
2010: Gisela!, piéce di teatro musicale per cantanti, mimi, piccolo coro misto e strumenti
Come
librettisti Henze si è servito tra gli altri di Ingeborg Bachmann,
Wystan Hugh Auden e Hans Magnus Enzensberger. Per una delle sue ultime e
più acclamate opere, ovvero L'Upupa (2000-03), ha scritto lui stesso il testo.
Tra le numerose composizioni del suo catalogo si contano anche dieci sinfonie, musica da camera, balletti, corali, sonate, ecc. Notevoli le sue Voices (1973),
una raccolta di 22 canzoni (da "Los poetas cubanos ya no suerñan", su
testo di Hernan Padilla, passando per Brecht, Mario Tobino e Ho Chi Minh
fino a "Das Blumenfest", di Enzensberger) per mezzo soprano, tenore, 15
strumentalisti, vari impianti elettronici e 70 strumenti da tutto il
mondo. Voices fa uso di frammenti radiofonici, di un discorso di John F. Kennedy e di un estratto della Seconda Sinfonia di Sibelius.
All'inizio del 2009, già 82enne, si ritrovò a doversi difendere dall'accusa di aver fatto parte della NSDAP, il partito nazionalsocialista. Era infatti saltata fuori una lista in cui comparivano il suo nome e il suo numero di appartenenza alle Camicie Brune.
Molti giganti della vita spirituale della Bundesrepublik
si erano dovuti confrontare, in quel periodo, a
doversi confrontare con i loro trascorsi "hitleriani": da Günter Grass a Martin Walser, da Siegfried Lenz a Walter Jens... per citare solo i più noti.
Gli studiosi stavano raccogliendo le prove che il nazismo, mentre era
prossimo alla rovina finale, reclutò masse di giovani nati nel 1926/27;
in alcuni casi, bastava la firma di uno dei genitori per iscrivere un giovane nei ranghi militari. Fu il caso di
Henze.
Di anima sensibile, l'allora diciottenne soffriva sotto
l'autoritario padre Franz, convinto nazista. E fu questi ad
apporre la firma per lui.
Al contrario di tanti altri della sua generazione, che per decenni vissero con una sorta di "amnesia", Henze non negò mai il fatto di essere
stato reclutato. Pur una Camicia Bruna, era, già da ragazzo, un oppositore del regime... anche se
più per odio verso la figura paterna che per concreti motivi
politico-ideologici. Diversamente da Grass, non manovrò mai le "Flak",
l'artiglieria che avrebbe dovuto respingere le truppe Alleate e
abbattere gli aerei nemici. E' documentato che gli fecero frequentare
una scuola per panzer-radiografisti e che partecipò a una curiosa
missione come soldato-attore per film propagandistici destinati ai
cinegiornali (si fingevano vittoriose azioni di guerra sul fronte
orientale).
I lati oscuri del suo passato "bruno" sono ampiamente trattati nell'autobiografia Memoirs of an Outsider.
Inoltre, a parlare a favore del compositore c'era il profondo
antimilitarismo che risalta dalla sua opera così come dalla sua vita
pubblica. Non solo in musica, ma anche in molti simposi, in molti convegni, Henze era
intervenuto a favore della pace, della giustizia e della solidarietà tra
gli uomini.
Tuttora possibile visitare il
vecchio indirizzo:
http://topolain.splinder.com