"It's an inner revelation that has come several times to me, that I have been educated on Sirius, that I come from Sirius."
(Karlheinz Stockhausen)
(Karlheinz Stockhausen)
Risale al 5 dicembre 2007 la morte di Karlheinz Stockhausen, il compositore tedesco che fu coevo e "compagno di sperimentazioni" di Bruno Maderna, Luciano Berio,
Pierre Boulez e John Cage.
Nato
a Mödrath - presso Colonia - il 22 agosto del 1928, Karlheinz
Stockhausen è stato uno dei più importanti musicisti del XX secolo,
spaziando dalla dodecafonia (Arnold Schönberg, Anton Webern) alla musica
elettronica.
Allievo
al Conservatorio di Colonia dal 1947 al 1951, dove studiò pedagogia
della musica e pianoforte, si laureò all'università della stessa città
renana in Scienza della Musica, Germanistica e Filosofia. I suoi inizi
come compositore furono abbastanza tradizionali (Chöre für Doris). Fu l'ascolto dell'opera seriale di Olivier Messian Mode de Valeur et d’intensités (1949) a segnare la sua vita, portandolo a seguire a Parigi i corsi di composizione del maître
francese (ritmica ed estetica). Dal 1950 si mise a comporre non solo
proponendo lui stesso forme finora inedite (ha in comune con John Cage
la tecnica del "collage"), ma anche inserendo segni assolutamente
innovativi nel campo della notazione.
Come
docente universitario e autore di numerose pubblicazioni (le sue teorie
su tempo e spazio nell'universo dei suoni postulano che “si possono
individuare strutture assai simili in musica, letteratura, pittura,
scienza e tecnologia”), attraverso le sue attività radiofoniche e grazie
a ben 362 composizioni che spesso hanno varcato il confine di ciò che
era considerato tecnicamente possibile, Stockhausen contribuì a dare
nuovi e decisivi inputs alla musica contemporanea. In particolare lo si ricorda come uno dei fondatori della cosiddetta "musica puntuale".
Sotto di lui studiarono, tra gli altri, Irmin Schmidt e Holger Czukay, rispettivamente tastierista e bassista della band avanguardistica tedesca Can. Fu inoltre fonte di ispirazione per una gran quantità di gruppi e artisti di rock progressivo (Klaus Schulze, i francesi Magma, Frank Zappa, Herman "Sonny" Blount alias Sun Ra, il nostro Battiato...), di jazz (Miles Davis), neoclassica (il pianista e compositore inglese Cornelius Cardew) e pop-rock (David Bowie, Kraftwerk, Björk e, last but not least, i Beatles, che inserirono il ritratto di Stockhausen nella copertina dell'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band).
Tra il 1953 (dunque ancor prima che gli americani Robert A. Moog e Donald Buchla sviluppassero i primi synthesizers
modulari, facilmente trasportabili) e il 1998 collaborò con lo "Studio
für Elektronische Musik" dell'emittente Westdeutscher Rundfunk, per
qualche tempo nel ruolo di direttore artistico, e si dedicò anche alla
musica elettro-acustica. Fu proprio nello studio sperimentale di
Colonia che nel 1955 realizzò una delle sue opere centrali: Gesang der Jünglinge
("Canto dei fanciulli").
Fu l'attrazione principale durante l'Esposizione Mondiale del 1970 a Osaka con le sue composizioni nel padiglione tedesco. Dal 1971 al 1977 fu docente di composizione al conservatorio di Colonia; e insegnò anche a Basilea, a Philadelphia e alla University of California di Davis.
Fu l'attrazione principale durante l'Esposizione Mondiale del 1970 a Osaka con le sue composizioni nel padiglione tedesco. Dal 1971 al 1977 fu docente di composizione al conservatorio di Colonia; e insegnò anche a Basilea, a Philadelphia e alla University of California di Davis.
Il suo Hymnen (1966-67) contiene citazioni da 40 diversi inni nazionali; e non è neppure la sua opera più singolare. Spesso i suoi mondi musicali
sono un assemblaggio di voci umane, rumori e suoni elettronici: "musica
spaziale" che prevede un rapporto armonico di tutte le sue componenti,
dall'altezza dei suoni al volume audio. "Il carattere essenziale della
mia musica ha sempre a che fare con la religiosità e la spiritualità"
affermò una volta, a ricordare la propria conversione al buddhismo zen,
che lo allontanò dagli ambienti della sinistra, i quali si mostrarono
nauseati da tanto misticismo. "La parte tecnica è solo per
spiegare..." Fino alla fine, lavorò assiduamente a sempre nuove
opere: spesso per 16 ore al giorno. Per completare il ciclo Licht, considerato "il" progetto della sua vita - come l'Anello dei Nibelunghi lo fu per Wagner -, impiegò oltre un quarto di secolo.
Il buddhismo gli fu da orientamento per il rapporto da tenere con le orchestre. Ylem,
del 1972, è il culmine di un'evoluzione dalla musica rigorosamente
segnata sul pentagramma a suoni esistenti meramente durante
l'esecuzione. Il concetto stesso di "composizione" sembra ormai
irrilevante. Già in Aus Den Sieben Tage (1968)
lo spartito comprendeva istruzioni verbali, una delle quali chiedeva
agli orchestrali di trascorrere "quattro giorni in un silenzio
completo... dormite il meno possibile... chiudete gli occhi/ascoltate e
basta". I singoli musicisti dovevano interpretare tali suggerimenti
basandosi sulla propria personalità e sulle proprie esperienze. Con Ylem,
Stockhausen sviluppa questa tecnica radicale invitando i musicisti,
tutti raggruppati intorno al sintetizzatore, di suonare la nota centrale
del loro strumento, per poi muoversi verso l'esterno, musicalmente e
fisicamente, raggiungendo i limiti del palco finché, al segnale di una
sillaba urlata, non devono tornare gradualmente al punto di partenza.
Oltre
al lavoro compositivo e a quello di direttore d'orchestra, Stockhausen
fu molto attivo come manager. A cominciare dal 1991 pubblicò per la casa
editrice Stockhausen-Verlag la sua opera omnia in un'edizione premiata sia come spartiti sia come CD.
Nel 1996 gli fu assegnata la laurea honoris causa dell'Università di Berlino e nel 2001 ricevette in Svezia il Polar Music Prize, ritenuto il Nobel della musica.
Nel 1996 gli fu assegnata la laurea honoris causa dell'Università di Berlino e nel 2001 ricevette in Svezia il Polar Music Prize, ritenuto il Nobel della musica.
Il
giudizio dei critici su Stockhausen è sempre stato controverso: il suo
narcisismo e la sua eccentricità gli procurarono numerose antipatie.
"Faccio musica per chi vuole ascoltarla" disse una volta in
un'intervista. "Il resto del pianeta mi è indifferente." Lo accusarono,
certo non a torto, di essere un alienato, estraneo alla realtà del
mondo.
In
particolare fece scalpore la sua dichiarazione sugli attentati dell'11
settembre 2001: "Questo è il più grande capolavoro a livello
cosmico, luciferino nella meticolosità della messa in opera".
Nel maggio 2005 venne eseguita in anteprima mondiale, nel Duomo di Milano, la prima parte di Klang - die 24 Stunden des Tages. Stockhausen aveva in progetto di finire il "Klang-Zyklus" entro il 2028, quando avrebbe compiuto 100 anni.
Cosmic Pulses è la "tredicesima ora" di Klang ("Suono"), ciclo basato sulle ventiquattro ore di una giornata.
Cosmic Pulses è la "tredicesima ora" di Klang ("Suono"), ciclo basato sulle ventiquattro ore di una giornata.
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"Music was my first love..."