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11 ago 2025

Quando la Premiata Forneria Marconi "went English"

 

 San Francisco, 1975

(Questa e quella sottostante sono foto tratte dal sito della Esoteric Records: https://www.esotericrecordings.com/manticore.html)

P.F.M. - Chocolate Kings
(1975; Bernardo Lanzetti alla voce)
Cronologia di quegli anni
1973 Esce Photos of Ghosts, primo album per il mercato internazionale con il brano "Per un amico", una nuova versione di "È festa", di "Celebration" e il brano strumentale "Old rain". La Premiata viene scritturata dalla Manticore, etichetta inglese fondata da Emerson, Lake & Palmer. I testi e la produzione del disco sono di Peter Sinfield, paroliere-poeta dei King Crimson.
Per tutto il ’73 fino all’inizio del ’74, la P.F.M. è in tournée in Italia e in Gran Bretagna. In Europa suona con i Ten Years After di Alvin Lee.
Photos of Ghosts entra nelle classifiche americane di “Billboard” e ottiene il premio della critica giapponese quale miglior album dell’anno. P.F.M. raggiunge grandi risultati nel pop poll della celebre rivista 'Melody Maker', conquistando il secondo posto nelle “Brightest Hopes”, davanti a Supertramp e Eagles.
1974 Esce L’isola di niente nella versione italiana e The World Became The World con i testi di Sinfield. È il primo disco con il nuovo bassista: Jean Patrick Djivas (ex Area), che sostituisce Giorgio Piazza. Dopo il successo di Photos of Ghosts, la Manticore organizza il primo tour promozionale negli Stati Uniti per il lancio del secondo album.
The World Became The World è sicuramente più sofisticato dei precedenti e ricco di musica suggestiva che permetterà alla P.F.M. di ottenere grande successo durante il tour negli Stati Uniti a supporto di Poco, Santana, Beach Boys, Allman Bros, ZZ Top e molti altri.
Fu proprio durante questo tour che Mario Medius, direttore artistico della Manticore a New York, decise di registrare i concerti della band. Nasce così il primo live ufficiale della P.F.M.: Cook, edito in Italia con il titolo Live in U.S.A..
1975 Esce Chocolate Kings e nella formazione entra Bernardo Lanzetti come voce solista e seconda chitarra. P.F.M. parte per un tour in Giappone. I concerti di Tokyo, Osaka e Nagoya, festeggiati con la consegna del Disco d’Oro, sono un trionfo. Il calore e la partecipazione del pubblico giapponese rimane ancora oggi uno dei momenti più intensi della loro attività. Subito dopo volano negli Stati Uniti per la quarta tournée che riscuote grandi consensi da parte del pubblico mentre la stampa critica l’ultimo LP per i testi non proprio filo-americani. Nel frattempo, Chocolate Kings entra tra i Top-Twenty degli album più venduti in Gran Bretagna, quasi a compensare la tiepida accoglienza del mercato stelle-e-strisce.
1976 PFM torna in Europa per la quarta tournée inglese. Memorabile la visita della Regina Madre durante le prove del concerto alla Royal Albert Hall. Al rientro in Italia, Mauro Pagani lascia il gruppo. Con la sua uscita si chiude un ciclo, per certi versi pionieristico, che li aveva portati a raggiungere traguardi impensabili. È tempo di cercare nuovi stimoli e spunti creativi.
1977 Esce Jet Lag, album più orientato al jazz-rock grazie anche all’apporto del nuovo violinista di altissimo livello, Gregory Bloch.
(......)




P.F.M. live in Nottingham, England, 1976 - "Alta Loma Five 'til Nine" / "William Tell Overture"
Nel 1976 la Premiata Forneria Marconi, sotto contratto internazionale con la Manticore di Emerson, Lake & Palmer, si esibì in una serie di date inglesi per promuovere Chocolate Kings: Nel 2010, la Esoteric Records tira fuori dagli archivi la registrazione di uno di quegli show, quello del primo maggio del 1976 presso l'Universita' di Nottingham.
Bernardo Lanzetti (voce), Flavio Premoli (tastiere e voce), Franco Mussida (chitarre e voce), Franz Di Cioccio (batteria, percussioni e voce), Mauro Pagani (violino e flauto) e Patrick Djivas (basso) sono gli splendidi protagonisti di una performance trascinante in cui i pezzi del nuovo album come la title track, "Paper Charms" e "Out Of The Roundabout" convivono con i classici quali "Celebration" ("E' festa") e "La carrozza di Hans" (in una versione decisamente estesa), con "Four Holes In The Ground" ("La luna nuova") dal precedente The World Became The World, con un assolo di chitarra acustica di Mussida e con le belle improvvisazioni prog fusion di "Alta Loma Five 'Til Nine" legata in coda allo show alla overture del "Guglielmo Tell" di Rossini. [Negozio di dischi online 'Papermoon': https://www.papmoon.com/pfm-celebration-live-in...]
Il concerto è riprodotto integralmente su doppio CD arricchito da esaurienti note di copertina.




** Sull'altare della musica mondiale **


----> P.F.M. - "Celebration", live 1980 alla TV svizzera-italiana.
Senza più Flavio Premoli alle tastiere, che, stanco della vita 'on the road', aveva lasciato il gruppo proprio quell'anno.
I componenti:
Walter Calloni (batteria). Franco Mussida (chitarra). Franz di Cioccio (voce, batteria, percussioni). Patrick Djivas (basso). Lucio Fabbri (tastiere e violino). Franco Mussida (chitarra, voce).
Tutti loro polistrumentisti; musicisti immensi.

6 nov 2023

Ricorrenza triste legata ai Pooh

Stefano D’Orazio (Roma, 12 settembre 1948 – Roma, 6 novembre 2020)




Si ricorda oggi la morte del batterista/cantante/flautista dei Pooh, Stefano D’Orazio. 

      Per una breve storia dei Pooh, leggi questo nostro articolo (scritto in morte di Valerio Negrini).


Fu nei Pooh  dal 1971 al 2009, poi di nuovo nel 2015 e 2016, in occasione della "reunion" per il cinquantennale. È stato anche autore di una parte dei testi delle canzoni del gruppo, del quale in seguito sarebbe divenuto responsabile amministrativo. 

L’8 settembre 1971 D'Orazio entra a far parte dei Pooh, in seguito all’uscita di Valerio Negrini (che d’ora in poi si occuperà solo della scrittura dei testi delle canzoni). La band già conosceva il batterista romano e, nonostante le ritrosie del produttore Giancarlo Lucariello, lo accoglie tra i propri ranghi; dopo una settimana di prove al 'Vun Vun' di Roma, dal successivo 20 settembre esordisce con una serie di serate di rodaggio in Sardegna. La prima canzone interpretata da solista nei concerti è stata “Tutto alle tre“, ereditata dal suo predecessore Negrini.



2 giu 2023

Ricordando Alberto Radius

 Ieri si è celebrato il genetliaco di Alberto Radius, storico leader dei Formula 3 e noto anche per essere "la memoria storica del rock italiano".



Nacque a Roma il 1° giugno 1942. Suo padre era il giornalista e scrittore Emilio Radius.
Appassionato di musica fin da ragazzo, Alberto iniziò la carriera sul finire degli anni Cinquanta in una banda da sale da ballo. Dopo la "naja" (il servizio militare), si esibì nei club della Penisola insieme ai Campanino, complesso che arrivò a fare da apripista per gli Equipe 84. Trasferitosi a Milano, suonò nei Quelli (poi noti come Premiata Forneria Marconi), al posto di Franco Mussida, impegnato a sua volta nel servizio di leva.
Con il rientro di Mussida, Radius lasciò il gruppo e si unì a Tony Cicco e Gabriele Lorenzi, formando i Formula 3. Con la Formula 3 debuttò nella Numero Uno, l’etichetta fondata da Lucio Battisti, e lì cominciarono i grandi successi. Dopo lo scioglimento del trio, avvenuto nonostante i riconoscimenti e le importanti collaborazioni, Alberto Radius formò un altro complesso di discreto successo negli Anni Settanta: Il Volo, insieme a Mario Lavezzi, Vince Tempera, Gianni Dell’Aglio, Bob Callero e Gabriele Lorenzi.
Dopo la fine di quest’altra esperienza, nel 1976 tornò a dedicarsi alla carriera solista. Iniziò per lui anche un'intensa carriera da 'session man' al fianco di Lucio Battisti, Marcella Bella, Franco Battiato e altri importanti artisti del pop nostrano. Divenne quindi anche uno dei principali produttori discografici italiani.
È scomparso il 16 febbraio di quest'anno, ottantenne, dopo avere a lungo combattuto contro un brutto male.
In un’intervista al Corriere della Sera, Albert Radius ha raccontato di avere imprestato gli strumenti a Jimi Hendrix per un’esibizione a Milano, negli anni Sessanta.
Poi, polemicamente, ha dichiarato che i talent show "hanno ucciso la musica" e che Ligabue è "bravissimo" ma ha scritto una canzone e poi ne ha fatte cento uguali!



Celebrando Alberto Radius (1. giugno 1943 - 16 febbraio 2023)
Il Volo. Fondato nel 1974 su iniziativa di Mogol e della Numero Uno come evoluzione della Formula 3, era composto da Alberto Radius (Formula 3) e Mario Lavezzi (i Camaleonti e Flora Fauna Cemento) alle chitarre e voce, Vince Tempera alle tastiere e, sempre alle tastiere, ancora un componente dei Formula 3, Gabriele Lorenzi, poi Bob Callero (Osage Tribe e Duello Madre) al basso e Gianni Dall'Aglio (I Ribelli) alla batteria.


Il Volo collaborò con Lucio Battisti negli album Anima Latina del 1974 - in particolare con il contributo di Callero e Dall'Aglio - e Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso eccetera del 1975; però, forse anche per il deteriorarsi dei rapporti tra Radius e Mogol, il risultato venne considerato insoddisfacente e la formazione venne cambiata, mantenendo comunque la registrazione originale con gli elementi de Il Volo del brano "Io ti venderei".
Il gruppo produsse due dischi con musiche proprie e (almeno sul primo) testi di Mogol, nel 1974 e nel 1975: Il Volo e Essere o non essere? Essere! Essere! Essere! e si esibì al Festival del Proletariato Giovanile al Parco Lambro di Milano, organizzato da Re Nudo, e al Festival Pop di Villa Pamphili. Nel 1975 accompagnò Francesco De Gregori in concerto e suonò nell'album di Fausto Leali Amore dolce, amore amaro, amore mio, per poi sciogliersi alla fine dell'anno.



Il Volo - Essere O Non Essere? Essere, Essere, Essere!
(album, 1975)
In questo secondo full-lenght del gruppo, Mogol firmò i testi di un solo brano. Pare che avesse litigato con Alberto Radius. E, anche in qualità di capo delegato della label Numero Uno, lasciò "cadere" Il Volo, nonostante i buoni riscontri in campo nazionale.

- Alberto Radius: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, sitar
- Mario Lavezzi: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, chitarra a 12 corde, mandolino
- Vince Tempera: tastiere, pianoforte, clavinet
- Gabriele Lorenzi: tastiere, organo Hammond, sintetizzatore
- Bob Callero: basso
- Gianni Dall'Aglio: batteria
Label: Numero Uno

 




       Formula 3 - Sognando e risognando (1972) 



    "Alberto Radius in concerto" (Rai 2, 1979)



Uno dei tanti elogi funebri (La Provincia, Cremona)

15 mag 2023

'L'Eliogabalo'

 L'unico album di Emilio Locurcio (torinese, 1953-2021). 

 Uscì nel 1977, anno di rivolte giovanili in Italia. La stessa label lo considerò troppo "hot", pericoloso per via dei testi e per quel che stava succedendo nel Paese; e non venne perciò propagandato.

Album rock dalle virate prog che è in sintonia con il periodo della sua pubblicazione. (Contestationi studentesche, cultura underground, Indiani metropolitani: pacifisti contro violenti...)

"Eliogabalo fece ridisegnare tutti i cimiteri da Walt Disney e da quel momento fu molto divertente andare a trovare i Morti..."

Tanta fantasia, tanta cinica ironia. La RCA lo "mise a tacere"...

Vi partecipano Claudio Lolli, Lucio Dalla, Rosalino Cellamare (poi Ron), Teresa De Sio. Musicisti dei Pierrot Lunaire e dei Crash...

 Ordina! (MP Records)




Dalle viscere della terra si sprigionavano degli strani vapori

e come per incanto apparvero le roulottes dei comici e degli attori (...)


Sono due versi da 


L'Eliogabalo


operetta iperrealista

di Emilio Locurcio


personaggi e interpreti

   rosalino cellamare (uno studente medioborghese)

   lucio dalla (un contadino ancora puro)

   teresa de sio (una ragazza metropolitana)

   claudio lolli (un dolce narratore)


Negli Anni '70 uscirono diverse opere rock che erano "favole", "fantasie", "operette" e una delle più originali è senz'altro questo L'Eliogabalo. L'album raffigurava in scala 1:1 il momento che si stava vivendo, caratterizzato da una rivolta portata avanti dai "fricchettoni", dagli "Indiani metropolitani" che avevano ripreso lo slogan anarchico-dadaista "Una risata vi seppellirà!" Testi ben scritti e certamente irriverenti, quelli di L'Eliogabalo, ma non tanto da giustificare l'operazione boicottaggio che fece la stessa etichetta musicale che aveva finanziato e stampato il prodotto (la IT; l'ostruzionismo ebbe luogo comunque per mano dell'azienda madre, la RCA).

La copertina-poster del CD (noi teniamo tra le mani l'edizione del 1997, pubblicata da MP Records a 20 anni dall'uscita dell'originale) è un foglio pieno di disegni, come un caotico, ricco fumetto; per la precisione: come una serie di vignette non dissimili da quelle che riempivano i giornali satirici dell'epoca (Il Male su tutti). E porta anche testi poetici, osservazioni, oltre a un'Ultima Cena con le caricature dei politici italiani dell'epoca, e in questa precisa vignetta si vede un Pasolini insanguinato sotto il tavolo e, tra i gaudenti che stanno seduti al desco, un inconsolabile Berlinguer; con Agnelli, Craxi e Andreotti in bella vista. Insomma: l'Who's Who della Prima Repubblica. 

Occorre ripensare a ciò che significò per l'Italia il compromesso storico (voluto o agognato da Berlinguer, capo del Partito Comunista Italiano), nonché ai motivi dell'efferato omicidio dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, che scosse il mondo culturale nostrano e non solo (lo scrittore bolognese, di madre friulana e "naturalizzato" romano, aveva ficcanasato un po' troppo in certe faccende sporche, sporchissime, di petrolieri e affaristi vari, che lui riteneva responsabili di complotti internazionali e anche dello stragismo italiano).

Tutte le illustrazioni sono opera di Emilio Locurcio.



Il concetto di L'Eliogabalo prende il via con un evento quasi allegro, carnascialesco:


Hanno eletto Eliogabalo imperatore.

Ah cavoli, ma allora si fa subito la rivoluzione?

Sì, dài, vatti a vestire, altrimenti arriviamo tardi. 


(Così si legge nel primo "quadro" della storia grafica...)


    


Se scorriamo i testi di L'Eliogabalo, ci ritroviamo de facto con un bel manoscritto tra le mani, un lavoro letterario-teatrale. Che Claudio Lolli, Dalla, Ron ossia Rosalino Cellamare e Teresa De Sio abbiano partecipato alla realizzazione di quest'opera rock in veste di album progressive è garanzia di qualità, oltre che di... urgenza sociopolitica.

La poesia moderna dei testi è un toccasana e può benissimo essere apprezzata dagli ascoltatori odierni. Versi quali:


Dal finestrino del treno ora decifrano la mia vita

ad ogni galleria mi aggrappavo al vetro con le dita

andavamo attraverso scompartimenti devastati

inciampando sopra bagagli ormai dimenticati

alberi gelati dalla neve scivolavano via dal finestrino

poi qualcosa di caldo e tenero mi venne vicino

qualcuno che mi toccava con la mano per capire chi ero (...)

                               ("Uno studente medioborghese")

 Emilio Locurcio, l'autore di tale "operetta iperrealista", un po' si rifà al cantautorato impegnato (Giovanna Marini, Leo Ferrè) ma ancor più sta ad eseguire un'azione teatrale. La rappresentazione scenica è tra i massimi interessi della sua vita. Tant'è vero che, dopo aver lavorato come attore di teatro e cinema, nel 1989 arriverà a fondare a Torino 'Maigret Magritte', scuola di Teatro e "casa" di molti aspiranti mimi e individui dagli interessi affini. 

           Ecco un video di presentazione del disco:


Le canzoni sono suddivise in quattro parti: 

La Veglia, Il Viaggio, La Visione, L'Attesa

anticipate da un "Monologo d'Apertura".


    Full album


Il CD dell'edizione/ristampa M.P. Records è comodamente ordinabile qui.

Dopo la M.P., altre etichette si sono impegnate a ristampare il disco: la giapponese Marquee nello stesso anno 1997 (CD, Papersleeve), Akarma nel 1999 (LP, Gatefold), la BMG, Dischitalia, nel 2003 (CD, Album, Remastered, Limited Edition, Gatefold Papersleeve) e infine la RCA, Sony Music nel 2011 (CD, Album, Remastered, Limited Edition, Gatefold Papersleeve).

  Chi era Eliogabalo

Un ragazzo arabo il cui nome vero risultava essere Marco Aurelio Antonino, noto anche come Heliogabalus. Costui venne proclamato imperatore all'età di 14 anni. Regnò dal 218 al 222 d.C. In questo breve lasso di tempo, l'imberbe regnante si distinse per la sua condotta immorale. Organizzò feste e spettacoli scandalosi e incoraggiò pratiche religiose poco... ortodosse.

Fu uno dei pochi imperatori romani ad aver adottato il culto di una divinità orientale: il dio Sole siriano El-Gabal (che gli diede il nome). Ciò suscitò l'indignazione dei senatori e del popolo, che lo accusarono di eresia.

Frequenti ribellioni e complotti caratterizzarono il suo regno. Venne assassinato da una congiura militare, nel 222 d.C., quando aveva 18 anni. 


La figura di Eliogabalo ha ispirato e ispira scrittori e musicisti di tutto il mondo. Locurcio non fu il primo a dedicarsi a lui, né l'ultimo. Conformemente al personaggio, il disco sembra esaltare l'irrazionalità: l'ordine pubblico viene capovolto, nel cielo appare una primavera feroce e la gente si abbandona a una frenesia dolcissima. A capo dei carabinieri viene posto un ballerino...

In "Eliogabalo Imperatore", traccia 9 dove Lolli e Dalla cantano insieme, il testo fa: 


Dalle viscere della terra si sprigionarono degli strani vapori

e come per incanto comparvero dei comici e degli attori, 

che come grappoli d’uva nera fin troppo fermentata 

zampillavano fuori dai solchi in preda a una gioia scatenata. 

La lotteria degli zingari indicò Eliogabalo come nuovo imperatore.


 Locurcio aveva conosciuto Claudio Lolli, che ammirava, diversi anni prima, organizzandogli un tour in Piemonte. Un'altra sua icona era il drammaturgo Antonin Artaud (Héliogabale ou l'anarchiste couronné, 1934) e, casualmente, proprio nel ’77, uscì il Super Eliogabalo di Alberto Arbasino, il libro più surrealista dello scrittore vogherese. 

A Roma, dove Locurcio era andato in qualità di attore per partecipare a un film con Rosalino alias Ron – Lezioni private, di Vittorio De Sisti -, grazie al suddetto Ron conobbe Lucio Dalla, che aveva appena ottenuto successo (l'ennesimo!) con Com’è profondo il mare

Ai due cantautori piacquero le canzoni che Emilio Locurcio fece loro ascoltare. Noi stessi, vagliando il risultato finale, possiamo definirlo per certi versi un album a metà lolliano, imparentato con gli "Zingari felici" (appunto di Claudio Lolli), e per un po' anche dalliano. Il puntino sulla i viene rappresentato dalla presenza della brava e bella Teresa De Sio.

 Gaio Chiocchio (che nel ’73 aveva fondato con Arturo Stàlteri i Pierrot Lunaire) è tra i musicisti che registrarono il disco, insieme ai Crash, gruppo progressive che accompagnò Rino Gaetano fino alla sua morte.


Purtroppo l'album ebbe un destino sfortunato. 

Ha raccontato lo stesso Locurcio:

Era stato già fatto ascoltare alla stampa [nel 1976, N.d.R.], addirittura Castaldo aveva scritto una bella recensione su Repubblica, una pagina intera divisa tra Eliogabalo e De Gregori, il disco di 'Generale'. Poi ci fu il rapimento Moro e la situazione cambiò. Melis, il patron della RCA [cui la IT era affiliata, N.d.R.], dice: «No, questo disco non esce, è troppo schierato, non possiamo sembrare dei fiancheggiatori delle Brigate Rosse». Allora Micocci disse: «Lo tengo io alla IT, ne stampo un po’ di copie, lo faccio uscire in qualche negozio…». Uscì un anno dopo, in sordina, che nessuno se ne ricordava più.

[...] Ci ero rimasto così male per com’era andata, che smisi con la musica. Avevo cominciato a lavorare con lo Stabile di Roma, poi mi trasferii a Parigi, per fuggire. Vi rimasi due anni...


I tempi cambiarono. L'album di Lolli del 1980, Extranei, segnò questa frattura. Emilio Locurcio rimase amico del cantautore bolognese. Ed era solito parlare bene anche di Giorgio Lo Cascio, altro artista disponibile, generoso. Ma: "Dopo gli anni di piombo, tutto questo è scomparso."





(...) il calice delle ostie stracolmo di cioccolatini e confetti, ma il vino rimase

la gente dichiarò: "Adesso sì che preferiamo le chiese alle nostre case!"

e quando le ballerine presero per sempre il posto dei chierichetti

e sui sacri affreschi del Dugento comparvero dei grandi fumetti

allora la gente, lo giuro, cominciò a divertirsi sul serio (...)


Emilio Locurcio è scomparso nell’aprile del 2021 a causa del Covid. Un’incredibile, tragica vicenda familiare: prima è venuto a mancare un suo fratello. E, nel giro di poche ore dalla morte di Emilio, se n'è andata anche la sua compagna, Luigina Dagostino (attrice e regista teatrale), che, come lui, era stata ricoverata in ospedale tre settimane prima.



Fonti e link per approfondire

         La storia di L'Eliogabalo ben raccontata da 'Rockit'

                                   L'album su Bandcamp

           In .mp3 su Amazon

8 ago 2022

Cage. Il nuovo single

 Cage (da Carrara) - "The Purple Light of Dawn", primo single dall'album che è in programma quest'anno (probabile uscita: ottobre)



È un gruppo che riesce a fare la spaccata tra musica che piace alle masse e un rock dalle armonie più complesse. Ci troviamo, esattamente, in ambito art-pop / progressive.
I testi dei Cage non sono mai banali, le loro canzoni sono sempre sul pezzo. I temi spaziano dalla necessità di noi umani di capirsi e capire e dunque dai problemi di comunicazione e la mancanza di sensibilità per gli altri, fino agli errori di un mondo sempre meno logico. Summa summarum, abbiamo una visione realistica e dunque "dark" dello stato delle cose, con scarsa fiducia sul futuro dell'umanità, lasciando intravedere unicamente nell'amore (e nella natura con le sue forze misteriose, come in "The Waves", leggi più sotto), un lumicino di speranza. 

Diletta e Giulia 

 Damiano Tacchini


È una formazione che ai più ferrati fa subito pensare a gruppi angloamericani, anche storici, caratterizzati da una voce femminile dalla forte presenza. La cantante dei Cage è Diletta Manuel, ben coadiuvata da Giulia Curti (seconde voci e percussioni).

     



Le origini della band toscana ("Ma siamo gente di confine" ci racconta Andrea Griselli, batterista e compositore: "siamo toscano-liguri, per la precisione") sono prog e hard prog, e proprio per questo, nelle tessiture ricche di lirismo dei loro brani, assume grande importanza la chitarra graffiante di Andrea Mignani, che va a fare da controcanto ai synth dalle atmosfere pop e rock di Damiano Tacchini.

 
Andrea Mignani nel 2021

I Cage hanno sempre cercato di rimanere fedeli alle proprie radici nonostante la girandola dei membri. E amano suonare anche brani di altri, come si addice ai musicisti che amano l'arte dei suoni senza pregiudizi alcuni.
Ecco una loro straordinaria interpretazione di un pezzo degli Eurythmics.


DISCOGRAFIA (LP-album):

 

The View                 Toast Records TO Italy 1992

The Feeble Minded Man    Toast Records TO Italy 1995

87/94                    Musea Records Metz Francia 2005

Secret Passage           Musea Records Metz Francia 2008

Images                   KezzMe FI Italy 2018


   (Singoli:)

"The Waves"                KezzMe FI Italy 2020

"Words", Acoustic Version   KezzMe FI Italy 2020

"I Saved The World Today" (cover Eurythmics) KezzMe FI Italy 2020 

"Battleship - Metal Prog Suite"   KezzMe 2021


Line-up attuale

Andrea Mignani - Chitarra

Damiano Tacchini - Piano, Tastiere

Diletta Manuel - Voce

Giulia Curti - Seconde voci e percussioni

Luca Giampietri - Basso

Andrea Griselli - Batteria




La genesi (in breve) dei Cage


C'erano una volta i Soundproof Red. Quel gruppo, nato nel 1988, eseguiva soprattutto pezzi strumentali... 


"Abbiamo avuto tante modifiche nell'organico" ribadisce Andrea Griselli, coautore delle musiche insieme a Mignani (gli arrangiamenti nascono da un lavoro collettivo; dei testi invece si occupano Damiano Tacchini e Giulia Curti). "Già con Secret Passage, 2007, c'è un massiccio cambiamento nella struttura dei brani che diventano quasi 'canzoni'. Più avanti c'è stato uno spacco totale che ha portato a una crisi e alcuni elementi sono usciti dal gruppo. Io e il chitarrista abbiamo voluto ripartire con un progetto nuovo e avevamo tantissima voglia di lavorare con musicisti che avessero background diversi... Cercavamo quella commistione e abbiamo continuato."



Indirizzi internet di riferimento:

Cage su Instagram


... e su Spotify!



"Flow of Time" (dall'album Images) è costruito su un riff di chitarra metal. L'abilità qui consiste nel mantenere il 5/4 e far scorrere la canzone il più naturalmente possibile. 


Alcuni link esterni, per approfondire ulteriormente: dei Cage parlano...

Metalhammer

Voce Apuana

Andrea Griselli su Facebook

Più o meno pop

Tutto rock (...)


   Andrea Griselli


    New entry: Luca Giampietri


Coniugano freschezza di stile a una ricerca compositiva più elevata e profonda. Crescendi e cambi di ritmo non sono estranei ai Cage, ensemble toscano-ligure dal repertorio originale ormai ampio.






"Cage".

Questo video è una piccola sintesi del duro lavoro di mixaggio e masterizzazione del disco Images. Da lì è nata l'idea di immortalare i backstage e le parti in cui si stava registrando. 

Filmato e montato da Giuseppe D'Aleo presso Nautilus Studio Carrara (MS).


Con "The Waves" raggiungono forse il picco della loro arte e anche dell'accessibilità: pezzo non banale e suonato e cantato ottimamente; non mancano le progressioni e gli intermezzi "colti", ma il motivo che si ripete con appena qualche variazione e il bel coro di accompagnamento raggiungono l'obiettivo di affascinare chi è abituato anche a canzoni meno impegnate. Davvero un brano interessante e si sente che c'è tanto lavoro dietro; e uno dei quesiti principali è sicuramente stato: come faccio a rendere radio-friendly una composizione intelligente e, de facto, art-rock?  


Andrea Griselli: "Le cose nascono senza neppure pensarci, non siamo molto commerciali da quel punto di vista, anche se penso che il desiderio di arrivare a più persone sia insito dentro ogni artista e quindi anche dentro di noi. Riguardo al più recente 'The Purple Light of Dawn', ad esempio, abbiamo curato i suoni sicuramente spostando l'attenzione verso il mondo."

    

La pagina Facebook di Diletta Manuel: clicca qui!


Dall'album Images (il loro quinto, quello del 2018 - che segnò il loro come-back discografico dopo dieci anni di riflessioni, cambiamenti di personale e attività dal vivo), album che ha ricevuto tanti elogi dalla critica musicale, fanno parte, oltre a "Flow of Time" di cui sopra, anche titoli come "Julia's Dream" e "Words".



In attesa del nuovo album, chi è interessato a Images lo può reperire/ascoltare/scaricare qui:

Spotify, I-Tunes, Deezer  





Non possiamo non chiudere l'articolo con due dei brani dei Cage più amati dal pubblico: la versione acustica di "Words" (davvero splendida e al di sopra dei generi, corredata da un video che è, ancora una volta, un'opera d'arte in sé) e "Battleship", metal prog suite che vede tutta la strumentazione in grande spolvero e ci fa intuire cone dovevano suonare i Soundproof Red!








Cage - canale ufficiale Youtube