L'unico album di Emilio Locurcio (torinese, 1953-2021).
Uscì nel 1977, anno di rivolte giovanili in Italia. La stessa label lo considerò troppo "hot", pericoloso per via dei testi e per quel che stava succedendo nel Paese; e non venne perciò propagandato.
Album rock dalle virate prog che è in sintonia con il periodo della sua pubblicazione. (Contestationi studentesche, cultura underground, Indiani metropolitani: pacifisti contro violenti...)
"Eliogabalo fece ridisegnare tutti i cimiteri da Walt Disney e da quel momento fu molto divertente andare a trovare i Morti..."
Tanta fantasia, tanta cinica ironia. La RCA lo "mise a tacere"...
Vi partecipano Claudio Lolli, Lucio Dalla, Rosalino Cellamare (poi Ron), Teresa De Sio. Musicisti dei Pierrot Lunaire e dei Crash...
Dalle viscere della terra si sprigionavano degli strani vapori
e come per incanto apparvero le roulottes dei comici e degli attori (...)
Sono due versi da
L'Eliogabalo
operetta iperrealista
di Emilio Locurcio
personaggi e interpreti
rosalino cellamare (uno studente medioborghese)
lucio dalla (un contadino ancora puro)
teresa de sio (una ragazza metropolitana)
claudio lolli (un dolce narratore)
Negli Anni '70 uscirono diverse opere rock che erano "favole", "fantasie", "operette" e una delle più originali è senz'altro questo L'Eliogabalo. L'album raffigurava in scala 1:1 il momento che si stava vivendo, caratterizzato da una rivolta portata avanti dai "fricchettoni", dagli "Indiani metropolitani" che avevano ripreso lo slogan anarchico-dadaista "Una risata vi seppellirà!" Testi ben scritti e certamente irriverenti, quelli di L'Eliogabalo, ma non tanto da giustificare l'operazione boicottaggio che fece la stessa etichetta musicale che aveva finanziato e stampato il prodotto (la IT; l'ostruzionismo ebbe luogo comunque per mano dell'azienda madre, la RCA).
La copertina-poster del CD (noi teniamo tra le mani l'edizione del 1997, pubblicata da MP Records a 20 anni dall'uscita dell'originale) è un foglio pieno di disegni, come un caotico, ricco fumetto; per la precisione: come una serie di vignette non dissimili da quelle che riempivano i giornali satirici dell'epoca (Il Male su tutti). E porta anche testi poetici, osservazioni, oltre a un'Ultima Cena con le caricature dei politici italiani dell'epoca, e in questa precisa vignetta si vede un Pasolini insanguinato sotto il tavolo e, tra i gaudenti che stanno seduti al desco, un inconsolabile Berlinguer; con Agnelli, Craxi e Andreotti in bella vista. Insomma: l'Who's Who della Prima Repubblica.
Occorre ripensare a ciò che significò per l'Italia il compromesso storico (voluto o agognato da Berlinguer, capo del Partito Comunista Italiano), nonché ai motivi dell'efferato omicidio dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, che scosse il mondo culturale nostrano e non solo (lo scrittore bolognese, di madre friulana e "naturalizzato" romano, aveva ficcanasato un po' troppo in certe faccende sporche, sporchissime, di petrolieri e affaristi vari, che lui riteneva responsabili di complotti internazionali e anche dello stragismo italiano).
Tutte le illustrazioni sono opera di Emilio Locurcio.
Il concetto di L'Eliogabalo prende il via con un evento quasi allegro, carnascialesco:
Hanno eletto Eliogabalo imperatore.
Ah cavoli, ma allora si fa subito la rivoluzione?
Sì, dài, vatti a vestire, altrimenti arriviamo tardi.
(Così si legge nel primo "quadro" della storia grafica...)
Se scorriamo i testi di L'Eliogabalo, ci ritroviamo de facto con un bel manoscritto tra le mani, un lavoro letterario-teatrale. Che Claudio Lolli, Dalla, Ron ossia Rosalino Cellamare e Teresa De Sio abbiano partecipato alla realizzazione di quest'opera rock in veste di album progressive è garanzia di qualità, oltre che di... urgenza sociopolitica.
La poesia moderna dei testi è un toccasana e può benissimo essere apprezzata dagli ascoltatori odierni. Versi quali:
Dal finestrino del treno ora decifrano la mia vita
ad ogni galleria mi aggrappavo al vetro con le dita
andavamo attraverso scompartimenti devastati
inciampando sopra bagagli ormai dimenticati
alberi gelati dalla neve scivolavano via dal finestrino
poi qualcosa di caldo e tenero mi venne vicino
qualcuno che mi toccava con la mano per capire chi ero (...)
("Uno studente medioborghese")
Ecco un video di presentazione del disco:
Le canzoni sono suddivise in quattro parti:
La Veglia, Il Viaggio, La Visione, L'Attesa,
anticipate da un "Monologo d'Apertura".
Full album
Il CD dell'edizione/ristampa M.P. Records è comodamente ordinabile qui.
Dopo la M.P., altre etichette si sono impegnate a ristampare il disco: la giapponese Marquee nello stesso anno 1997 (CD, Papersleeve), Akarma nel 1999 (LP, Gatefold), la BMG, Dischitalia, nel 2003 (CD, Album, Remastered, Limited Edition, Gatefold Papersleeve) e infine la RCA, Sony Music nel 2011 (CD, Album, Remastered, Limited Edition, Gatefold Papersleeve).
Un ragazzo arabo il cui nome vero risultava essere Marco Aurelio Antonino, noto anche come Heliogabalus. Costui venne proclamato imperatore all'età di 14 anni. Regnò dal 218 al 222 d.C. In questo breve lasso di tempo, l'imberbe regnante si distinse per la sua condotta immorale. Organizzò feste e spettacoli scandalosi e incoraggiò pratiche religiose poco... ortodosse.
Fu uno dei pochi imperatori romani ad aver adottato il culto di una divinità orientale: il dio Sole siriano El-Gabal (che gli diede il nome). Ciò suscitò l'indignazione dei senatori e del popolo, che lo accusarono di eresia.
Frequenti ribellioni e complotti caratterizzarono il suo regno. Venne assassinato da una congiura militare, nel 222 d.C., quando aveva 18 anni.
La figura di Eliogabalo ha ispirato e ispira scrittori e musicisti di tutto il mondo. Locurcio non fu il primo a dedicarsi a lui, né l'ultimo. Conformemente al personaggio, il disco sembra esaltare l'irrazionalità: l'ordine pubblico viene capovolto, nel cielo appare una primavera feroce e la gente si abbandona a una frenesia dolcissima. A capo dei carabinieri viene posto un ballerino...
In "Eliogabalo Imperatore", traccia 9 dove Lolli e Dalla cantano insieme, il testo fa:
Dalle viscere della terra si sprigionarono degli strani vapori
e come per incanto comparvero dei comici e degli attori,
che come grappoli d’uva nera fin troppo fermentata
zampillavano fuori dai solchi in preda a una gioia scatenata.
La lotteria degli zingari indicò Eliogabalo come nuovo imperatore.
A Roma, dove Locurcio era andato in qualità di attore per partecipare a un film con Rosalino alias Ron – Lezioni private, di Vittorio De Sisti -, grazie al suddetto Ron conobbe Lucio Dalla, che aveva appena ottenuto successo (l'ennesimo!) con Com’è profondo il mare.
Ai due cantautori piacquero le canzoni che Emilio Locurcio fece loro ascoltare. Noi stessi, vagliando il risultato finale, possiamo definirlo per certi versi un album a metà lolliano, imparentato con gli "Zingari felici" (appunto di Claudio Lolli), e per un po' anche dalliano. Il puntino sulla i viene rappresentato dalla presenza della brava e bella Teresa De Sio.
Purtroppo l'album ebbe un destino sfortunato.
Ha raccontato lo stesso Locurcio:
Era stato già fatto ascoltare alla stampa [nel 1976, N.d.R.], addirittura Castaldo aveva scritto una bella recensione su Repubblica, una pagina intera divisa tra Eliogabalo e De Gregori, il disco di 'Generale'. Poi ci fu il rapimento Moro e la situazione cambiò. Melis, il patron della RCA [cui la IT era affiliata, N.d.R.], dice: «No, questo disco non esce, è troppo schierato, non possiamo sembrare dei fiancheggiatori delle Brigate Rosse». Allora Micocci disse: «Lo tengo io alla IT, ne stampo un po’ di copie, lo faccio uscire in qualche negozio…». Uscì un anno dopo, in sordina, che nessuno se ne ricordava più.
[...] Ci ero rimasto così male per com’era andata, che smisi con la musica. Avevo cominciato a lavorare con lo Stabile di Roma, poi mi trasferii a Parigi, per fuggire. Vi rimasi due anni...
I tempi cambiarono. L'album di Lolli del 1980, Extranei, segnò questa frattura. Emilio Locurcio rimase amico del cantautore bolognese. Ed era solito parlare bene anche di Giorgio Lo Cascio, altro artista disponibile, generoso. Ma: "Dopo gli anni di piombo, tutto questo è scomparso."
(...) il calice delle ostie stracolmo di cioccolatini e confetti, ma il vino rimase
la gente dichiarò: "Adesso sì che preferiamo le chiese alle nostre case!"
e quando le ballerine presero per sempre il posto dei chierichetti
e sui sacri affreschi del Dugento comparvero dei grandi fumetti
allora la gente, lo giuro, cominciò a divertirsi sul serio (...)
Emilio Locurcio è scomparso nell’aprile del 2021 a causa del Covid. Un’incredibile, tragica vicenda familiare: prima è venuto a mancare un suo fratello. E, nel giro di poche ore dalla morte di Emilio, se n'è andata anche la sua compagna, Luigina Dagostino (attrice e regista teatrale), che, come lui, era stata ricoverata in ospedale tre settimane prima.
Fonti e link per approfondire
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