Abbiamo trattato spesso di progressive rock su queste pagine e un paio di volte abbiamo rischiato di sconcertare i nostri amici lettori con astrusità sperimentali e prodotti avanguardistici adatti solo a pochi. Passiamo oggi a qualcosa di decisamente più leggero e di chiara ispirazione beatlesiana!
Una volta, a proposito di "Mr. Blue Sky", uno dei brani di maggior successo della Electric Light Orchestra, Paul McCartney disse a Jeff Lynne: "I know where you took the melody from!"
------- > E.L.O.
Genere: rock-sinfonico melodico (nella band è presente anche un terzetto d'archi) con evidenti influenze - appunto - marca Fab Four.
Quello a Wembley fu un concerto spettacolare, strepitoso addirittura, al di là di ogni aspettativa.
(Alla band i critici rimproveravano un certo altalenante 'score' qualitativo...)
Nuovo exploit dei cavalieri del prog rock "gentile", che dal vivo avevano già spopolato qualche anno prima in un altro megaconcerto - in Hyde Park.
Gli E.L.O.: band composta da ben 13 elementi, tra i quali una tastierista donna e il suddetto trio di archi (pure femminile). 23 canzoni che raccontano (quasi) l'intera storia del celebre ensemble originario di Birmingham, città nel cuore dell'Inghilterra.
Wembley or Bust è stato registrato durante l' "Alone in the Universe Tour" nell'arena più famosa di Londra: Wembley, appunto. In Inghilterra, l'album si piazzò in alto nelle varie classifiche di vendita…
Lynne
Come accaddeUn paio di anni prima, Jeff Lynne aveva deciso di riformare l'Electric Light Orchestra praticamente coram populo, dopo che il DJ della BBC Chris Evans e molti ascoltatori della sua trasmissione espressero giusto questo desiderio. Lynne convocò Richard Tandy, ex componente del gruppo, insieme a nuovi musicisti. I riformati E.L.O. diedero un concerto a Hyde Park davanti a circa 50.000 spettatori. Era il settembre 2014. Il successo convinse Lynne a realizzare un nuovo album. Uscì dunque Alone in the Universe (nov. 2015). Il gruppo partì in tournée per promuovere il disco. Il clou si ebbe allo stadio di Wembley il 24 giugno 2017, con 60.000 biglietti venduti (tutto esaurito).
Quell'esperienza straordinaria viene descritta nella canzone "Time of Our Life", contenuta nel successivo album degli E.L.O.: From Out of Nowhere.
Wembley or Bust fu reso disponibile su CD, LP, DVD e in digitale. Tutte le canzoni fanno parte della discografia "storica" degli E.L.O., con l'eccezione del brano dei Traveling Wilburys dal titolo "Handle with Care". Jeff Lynne, com'è risaputo, era stato uno dei membri di quel leggendario supergruppo che comprendeva Tom Petty, Bob Dylan, George Harrison...
Kscope, una label che è tra le colonne reggenti del nuovo prog-rock
Ancora nel XXI secolo il progressive rock dà molti bei frutti e ciò si deve anche alla vivace etichetta britannica Kscope, sotto la cui egida sono uscite diverse pietre miliari del neo-prog.
Fondatore nonché capo dei reparti di marketing e di vendite della Kscope è Johnny Wilks. Alla fine degli Anni Novanta, Wilks fondò la Kscope esclusivamente per i Porcupine Tree ma presto la label londinese assunse un'identità propria anche al di fuori dell'orizzonte artistico di Steven Wilson. Un passo decisivo fu quello di prendere sotto contratto The Pineapple Thief. Poi venne il turno degli Anathema e dei Lunatic Soul. Era il 2008 e l'avventura era appena iniziata...
Curiosamente, il marchio "Kscope" appartiene a Wilson, il quale è rimasto nell'azienda come musicista nonché prezioso consigliere.
Il rapporto tra la Kscope e il frontman dei Porcupine Tree raggiunse l'apice nel 2013, con la pubblicazione di The Raven That Refused To Sing (And Other Stories), album che aiutò l'etichetta a crescere.
"La nostra politica è quella di sentirci e far sentire ciascun artista come parte di una grande famiglia, dove il colloquio e le cooperazioni hanno un ruolo primario" dice Johnny Wilks.
Le strategie vanno applicate individualmente...
"e perciò il nostro metodo di lavoro muta sensibilmente a seconda se il prodotto fa parte dell'ambito 'meditative rock' - per esempio di un gruppo ancora relativamente sconosciuto come i Nordic Giants - oppure se è di un vecchio leone del prog, tipo Ian Anderson. Ci sono inoltre shooting stars dei quali prendersi cura, come i TesseracT..."
Una delle band dell'etichetta Kscope: TesseracT
(Acle Kahney[tutti gli strumenti]· Ashe O`Hara per un certo periodo, ora di nuovo Daniel Tompkins [vocals] · Amos Williams [basso] · Jay Postones[drums]),
qui con l'album del 2021
P o r t a l s
"L'importante è che le singole formazioni non abbiamo paura a sperimentare, per non replicare a menadito lo stile barocco e i virtuosismi autocompiacenti delle icone del prog-rock classico."
"Post-progressive" è l'appellativo che la stessa etichetta ha scelto per l'indirizzo musicale che la contraddistingue. Dopo appena dieci anni, il nome "Kscope" faceva parte già degli standard del genere progressive; e ne è oggi - dicono in tanti - la pietra angolare.
Alcuni degli atti che hanno pubblicato e pubblicano con la Kscope: Giancarlo Erra (Nosound), Anathema, Mariusz Duda (Lunatic Soul), Gazpacho, Aviv Geffen (Blackfield è il progetto che Aviv conduce insieme a Steven Wilson), The Pineapple Thief con Gavin Harrison, il duo russo iamthemorning composto da Marjana Semkina e Gleb Kolyadin...
Gli Empyre dagli Stati Uniti, una delle ultime acquisizioni della Kscope
Presentatore: "E queste scarpe? Sono da donna, da uomo o da bisessuale?"
David Bowie: "Sono solo scarpe, sciocco!"
Solo David Bowie e la sua arte per 140 minuti. Moonage Daydream!
Uno straordinario lungometraggio. Il film ha richiesto quattro anni per essere assemblato e altri 18 mesi sono stati dedicati alla colonna sonora.
Moonage Daydream è programmato (per il momento) solo il 26, 27 e 28 settembre al cinema. Ma il successo è assicurato e dunque lo potremo possedere presto su DVD...
#DavidBowie. La storia del "Duca Bianco".
La rivista inglese Uncut così recensisce Moonage Daydream, il documentario su David Bowie realizzato da Brett Morgen.
<<È uno "sballante" resumée della vita di David Bowie
'Keep your 'lectric eye on me, babe'
Articolo di Damon Wise
Forse non si tratta della biografia approfondita e completa che molti pensano che il Duca Bianco avrebbe meritato, ma è di certo un film che lo stesso Bowie avrebbe amato: giocoso, intelligente e ammirevolmente diffidente nel presentare un argomento che a tanti di noi è familiare. È una fantasticheria da brivido: assomiglia più a un flashback "acido" che a un documentario.
Il regista, Brett Morgen, ha adottato un percorso simile a quello di 'Montage Of Heck' (su Kurt Cobain). 'Moonage Daydream' si apre con una sequenza ricavata dalla collaborazione di Bowie con i Pet Shop Boys nel 1995 ("Hallo Spaceboy"): questo non è solo un modo intelligente per sottolineare l'intenzione di evitare un resoconto lineare degli ultimi giorni sulla Terra della star, ma anche un segnale che Morgen è informato non solo sulla discografia classica di Bowie ma anche su quella "tarda". Alcune omissioni possono sorprendere – il ritmo frenetico del docufilm sembra portarci da 'Ziggy Stardust' direttamente a 'Low' – ma altre invece hanno una spiegazione: manca tutta la produzione degli anni '80 posteriore a 'Let's Dance', inclusi entrambi gli album dei Tin Machine.[Leggi l'intervista di 'Uncut' con il regista (articolo in ingl.).]
Una tecnica di inquadratura che utilizza filmati del promo di 'Blackstar' consente a Morgen di giocare con la metafora di Bowie quale extraterrestre precipitato in Gran Bretagna nel periodo del dopoguerra. D'altronde però il regista scava nelle origini terrene di Bowie, usando estratti di antiche interviste televisive in cui la star espone i suoi pensieri, rivelando che il successo iniziale significava per lui che non sarebbe mai diventato la persona che "avrebbe dovuto essere". Per accompagnare questi momenti, Morgen utilizza alcune interessanti riprese dal vivo, che sembrano sottolineare l'autoanalisi attenta di Bowie e include una versione fenomenale, particolarmente riuscita, del brano "The Jean Genie", che incorpora il beatlesiano "Love Me Do".
Numerosissimi i riferimenti: un torrente di immagini e concetti che saranno cari a chi ha confidenza con il lavoro da attore di Bowie, con i suoi dipinti, con la sua collezione di libri o il suo lavoro esoterico insieme ad artisti quali il cantante Klaus Nomi o la compagnia canadese di balletto La La La Human Steps. Chi invece non sa a cosa si riferisce Morgen, avrà forse qualche difficoltà ad apprezzare appieno 'Moonage Daydream'. Nel contempo, però, è piacevole imbattersi in un film che pretende che il lavoro di assemblaggio lo faccia lo stesso spettatore! 'Moonage Daydream' potrebbe non essere l'intera storia del Duca Bianco, tuttavia è un tentativo davvero potente di trasmetterci l'irrequieta curiosità che ha caratterizzato, fino alla fine, l'uomo David Bowie.
'Moonage Daydream' ha debuttato nel Regno Unito il 22 settembre. >>