21 ago 2012

E pensare che era sordo... La Nona di Beethoven

Ludwig van Beethoven. Sinfonia N. 9

("die Neunte", "the Nineth"), in Re minore, Opera 125 (e non 129 come erroneamente mostrato a inizio del video!)

[London Symphony Orchestra conducted by Josef Krips]

L'ultimo movimento include parte dell'ode An die Freude ("Inno alla Gioia") di Friedrich Schiller, cantata da solisti e coro. Qui: "Festival Choir", con Jennifer Vyvyan (soprano), Shirley Verret (mezzo soprano), Rudolph Petrak (tenore), Donaldson Bell (basso).




Opera invero stupenda. E' la composizione musicale da me preferita in assoluto; contiene davvero tutto: la gioia e il dolore, la ricchezza di una quotidianità che non sempre riusciamo a sfruttare, la malattia, la catarsi, il serpeggiare nostro instabile verso la Morte... E' un'opera a suo modo anche "politica" (l'inno "An die Freude" ha un certo significato anche in tal senso) e non è un caso che esiste un link strettissimo tra la Nona beethoveniana e Arancia meccanica, il romanzo di Burgess poi filmato da Stanley Kubrick con il gentile apporto di Walter/Wendy Carlos al moog!). Vi consiglio anche (soprattutto se conoscete il tedesco) l'album della rockband Die Toten Hosen [http://it.wikipedia.org/wiki/Die_Toten_Hosen]) Ein kleines bisschen Horrorschau.

20 ago 2012

Addio Scott



Scott McKenzie (vero nome: Philip Wallach Blondheim) crebbe in Nord Carolina e Virginia. Nel 1967 incise "San Francisco (Be Sure to Wear Flowers in Your Hair)", una canzone composta da John Phillips dei Mamas & Papas. Fu uno straordinario successo in tutto il mondo che contribuì all'immagine della città californiana come indiscussa capitale "hippy".

"Se state andando a San Francisco, / siate sicuri di avere qualche fiore tra i vostri capelli" recitano i primi due versi.

Il singolo raggiunge i cinque milioni di copie vendute in tutto il mondo. Nell'Europa Centrale, i giovani adottarono "San Francisco" come espressione di libertà; la canzone venne suonata durante la Primavera di Praga del 1968 in Cecoslovacchia, nell'insurrezione contro il regime sovietico
.
Dagli Anni Settanta in poi McKenzie alternò lunghi momenti di pausa con periodi di attività come cantante "on the road", soprattutto come componente/ospite dei Mamas & Papas. Le sue ultime apparizioni come cantante risalgono ai primi anni 2000, dopodiché si ritirò definitivamente.
Ha vissuto fino alla morte nei pressi di Los Angeles. È scomparso due giorni fa all'età di 73 anni; era malato della sindrome di Guillain-Barré, che lo aveva portato alla paralisi totale: a stroncarlo è stato un infarto.

11 ago 2012

Artists unsigned: primo CD gratis online



I ragazzi di MRU, ottima piattaforma per gruppi e cantanti senza contratto ("unsigned"), hanno lanciato la prima compilation (gratuitamente scaricabile). Il CD contiene una dozzina di pezzi in formato mp3. Tra i gruppi: The Dusk, Rosetta Fire, The Dusk e Junah.



7 ago 2012

Aphrodite's Child - 666 (Full Album)



Part One
The System
Babylon
Loud, Loud, Loud
The Four Horsemen
The Lamb
The Seventh Seal
Aegean Sea
Seven Bowls
The Wakening Beast
Lament
The Marching Beast
The Battle of the Locusts
Do It
Tribulation
The Beast
Ofis

Part Two
Seven Trumpets
Altamont
The Wedding of the Lamb
The Capture of the Beast
Infinity
Hic et Nunc
All the Seats were Occupied
Break






666 è un doppio album "concept" degli Aphrodite's Child, gruppo greco composto da Demis Roussos, Vangelis, Lucas Sideris e Silver Koulouris. Alcuni sostengono: "È il primo lavoro di Vangelis"...
Tre LP in tutto per questa storica band del prog rock, e 666 (del 1972) rappresentò il loro canto del cigno. Trattasi dell'interpretazione musicale dell'Apocalisse di Giovanni.

Gli altri due dischi: End of the World (1968), It's Five O'Clock (1969).

L'idea originale per 666 fu di Vangelis, che per i testi si servì anche di Costas Ferris (poeta e regista di un certo spicco).
La psichedelia sposa il progressive tramite l'uso di strumenti etnici, cori, recitazione e un uso delle elettro-tastiere quasi avanguardistico persino per quei tempi di trionfo dei sintetizzatori.




                             
     


    Recensione di Darren Lock




5 ago 2012

Frank Zappa - Barcelona 1988

Full show! Il concerto intero


La cultura giovanile che si sviluppò negli Stati Uniti nei primi Anni Sessanta ebbe caratteri regionali - e spesso metropolitani - alquanto differenti. La scena di San Francisco era caratterizzata dagli hippies, mentre a Los Angeles, città di  Frank Vincent Zappa  (figlio di un immigrato siciliano e di una napoletana), avevano preso piede i freaks (una forma hippy primigenea).
Zappa era solito farsi gioco degli hippies, anche se questi volevano come lui distanziarsi dal modus vivendi dei borghesi e parlavano di espansione della coscienza, di rifiuto della politica tradizionale e di autonomia comunitaria. A lui non andava giù il fatto che, quando i media scoprirono il fenomeno (intorno al 1966), l'intero movimento era già in mano alle multinazionali... e alla mafia, che controllava il mercato della droga.
Il musicista non faceva che predicare contro le droghe - non solo contro quelle pesanti ma persino contro la marijuana - e consigliava ai suoi collaboratori di non assumerne mai. Lui stesso preferiva avvelenarsi con nicotina e caffè...
Fu nel modo di vivere alternativo dei freaks che intravide un metodo adeguato per combattere "la spietata cultura del consumo" americana. "Freak" significa "mostro, pazzo, anormale", ma anche "fanatico" nel senso di "grande appassionato" (usato pure nell'espressione computer freak). Ma Zappa non era un tipo da farsi catalogare e/o etichettare così facilmente, e non a caso il primo album dei Mothers Of Invention recò il titolo Freak Out!
Secondo il suo biografo Barry Miles, Zappa in effetti non fu mai un vero hippy bensì un tardo beatnik: un viaggiatore solitario su un sentiero parallelo che puntava verso la medesima direzione di tutto il movimento giovanile.
Il critico Ben Watson descrive la musica dei Mothers of Invention "politicamente rilevante", per la prima volta dai tempi di Bertolt Brecht e Kurt Weill: per via dei numerosi riferimenti agli aspetti negativi della società di massa. A parte i testi satirici chiaramente "di sinistra", i brani di Zappa e dei Mothers Of Invention contengono elementi jazz, di musica classica e di pop che si fondono in un rock assolutamente d'avanguardia.