Fu probabilmente il più grande compositore della seconda metà del XX secolo
Viveva in una villa sui Colli Romani, ma per i suoi ultimi giorni il destino lo ha condotto a Dresda; un dato di fatto altamente simbolico per l'86enne Maestro dalle due anime: una tedesca, una italiana.
Henze era emigrato nel 1953 nell'amato Belpaese (per lui, luogo di unione di arte e natura) per protestare
contro l'omofobia, il dogmatismo diffuso negli ambienti culturali e le
ingiustizie sociali della Germania del dopoguerra. Fu sempre un
solitario e un po' rifiutò l'avanguardia musicale degli Anni Cinquanta
(Luigi Nono, Boulez, Stockhausen), un po' venne da essa emarginato. Entrò a
far parte del Partito Comunista Italiano subito dopo essere arrivato nel
nostro Paese. A Ischia abitò insieme alla poetessa austriaca Ingeborg Bachmann; la loro fu una relazione "casta", essendo Henze omosessuale
dichiarato.
In politica appoggiò il socialismo di Cuba e, quando Rudi
Dutschke (celebre bandiera del Sessantotto) venne ferito, lui lo accolse senza esitazione nel suo refugium a Marino. Fece campagna elettorale per il
socialdemocratico Willy Brandt e la sua Nona Sinfonia, suonata in
pubblico la prima volta nel 1997, è dedicata "agli eroi e martiri
dell'antifascismo tedesco".
* Le opere più significative di Henze *
1951: Boulevard Solitude, dramma lirico (una variante della Manon Lescaut)
1956: König Hirsch (Il Re Cervo), opera in tre atti ispirata a una fiaba di Carlo Gozzi
1960: Der Prinz von Homburg (Il Principe di Homburg), messa in musica del dramma di Kleist
1961: Elegie für junge Liebende (Elegia per giovani amanti), opera in tre atti
1968, 1971: Das Floß der Medusa (La zattera di Medusa), oratorio
1976: We Come to the River, opera in due atti
1983: Die englische Katze (Il gatto inglese), opera in due atti
1989: Das verratene Meer (Il mare tradito), dramma ad ambientazione giapponese
2010: Gisela!, piéce di teatro musicale per cantanti, mimi, piccolo coro misto e strumenti
Come
librettisti Henze si è servito tra gli altri di Ingeborg Bachmann,
Wystan Hugh Auden e Hans Magnus Enzensberger. Per una delle sue ultime e
più acclamate opere, ovvero L'Upupa (2000-03), ha scritto lui stesso il testo.
Tra le numerose composizioni del suo catalogo si contano anche dieci sinfonie, musica da camera, balletti, corali, sonate, ecc. Notevoli le sue Voices (1973),
una raccolta di 22 canzoni (da "Los poetas cubanos ya no suerñan", su
testo di Hernan Padilla, passando per Brecht, Mario Tobino e Ho Chi Minh
fino a "Das Blumenfest", di Enzensberger) per mezzo soprano, tenore, 15
strumentalisti, vari impianti elettronici e 70 strumenti da tutto il
mondo. Voices fa uso di frammenti radiofonici, di un discorso di John F. Kennedy e di un estratto della Seconda Sinfonia di Sibelius.
All'inizio del 2009, già 82enne, si ritrovò a doversi difendere dall'accusa di aver fatto parte della NSDAP, il partito nazionalsocialista. Era infatti saltata fuori una lista in cui comparivano il suo nome e il suo numero di appartenenza alle Camicie Brune.
Molti giganti della vita spirituale della Bundesrepublik
si erano dovuti confrontare, in quel periodo, a
doversi confrontare con i loro trascorsi "hitleriani": da Günter Grass a Martin Walser, da Siegfried Lenz a Walter Jens... per citare solo i più noti.
Gli studiosi stavano raccogliendo le prove che il nazismo, mentre era
prossimo alla rovina finale, reclutò masse di giovani nati nel 1926/27;
in alcuni casi, bastava la firma di uno dei genitori per iscrivere un giovane nei ranghi militari. Fu il caso di
Henze.
Di anima sensibile, l'allora diciottenne soffriva sotto
l'autoritario padre Franz, convinto nazista. E fu questi ad
apporre la firma per lui.
Al contrario di tanti altri della sua generazione, che per decenni vissero con una sorta di "amnesia", Henze non negò mai il fatto di essere
stato reclutato. Pur una Camicia Bruna, era, già da ragazzo, un oppositore del regime... anche se
più per odio verso la figura paterna che per concreti motivi
politico-ideologici. Diversamente da Grass, non manovrò mai le "Flak",
l'artiglieria che avrebbe dovuto respingere le truppe Alleate e
abbattere gli aerei nemici. E' documentato che gli fecero frequentare
una scuola per panzer-radiografisti e che partecipò a una curiosa
missione come soldato-attore per film propagandistici destinati ai
cinegiornali (si fingevano vittoriose azioni di guerra sul fronte
orientale).
I lati oscuri del suo passato "bruno" sono ampiamente trattati nell'autobiografia Memoirs of an Outsider.
Inoltre, a parlare a favore del compositore c'era il profondo
antimilitarismo che risalta dalla sua opera così come dalla sua vita
pubblica. Non solo in musica, ma anche in molti simposi, in molti convegni, Henze era
intervenuto a favore della pace, della giustizia e della solidarietà tra
gli uomini.
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"Music was my first love..."