9 mag 2020

Le 'Ballate fra terra e cielo' di Cruccas

"Ascolta, figlio mio:
son stato figlio anch'io
e la mia libertà
non mi bastava mai."

Quante volte, vagando per le strade di una grande città, non ci siamo imbattuti in un musicista ambulante e quante volte non abbiamo pensato: "Però! È proprio bravo!"
Il percorso di Davide Cruccas comprende anche l'esperienza da busker e, similmente a Maximilian Hecker, si può parlare di una scoperta fortunata.

Le canzoni (alcune con melodie tipo lullabies, cantilene: aggraziate se non gioiose; altre degne di un rockettaro) danno l'impressione che siano state scritte sul posto, e che Cruccas si sia scosso la polvere di dosso per mettersi subito a cantare ciò che gli si era appena impresso sulle pupille. Cronache di vita reale.





Con voce piacevole, piacevolissima, ci racconta esperienze non solo da on the road. Storie palesemente autobiografiche dalle quali scaturisce qualche inno programmatico ("Ballata fra terra e cielo", "Siamo ancora vivi").



 La cover del CD. 
Ballate fra terra e cielo è reperibile, tra gli altri siti, su AmazonGTMusic e Discogs.




Qui la canzone "Il re della pioggia" in versione "spoglia", semplice:




"Sono il re di un bel niente,
re di tutte le cose
Uno zingaro scalzo 
con in mano tre rose..."



Da annotare peraltro che non abbiamo a che fare con un artista del tutto sconosciuto: con un suo trio folk (chitarra, violino e fisarmonica) Davide Cruccas si è esibito in alcune radio londinesi e, in Italia, ha fatto da opener per professionisti quali Claudio Lolli, Zibba, Almalibre.

L'emozionante "Sogni sbagliati" è tra i due-tre brani più riusciti dell'album; ed è comunque esemplare della scrittura di Cruccas, che semina effetti "cinematografici" (particolarità comune ai grandi cantautori), immaginifiche sia pur concrete proiezioni di paesaggi e volti.
La musica in sé non offre sperimentalismi ma un ottimo folk, a volte poprock, teso ad avvolgere - e a non interrompere - i testi interessanti. Testi che ci rivelano che questo è un cantastorie odierno, un cantautore dell'era dei social media, e sa quindi muoversi in ambienti da Terzo Millennio. Non siamo perciò al cospetto di una voce anacronistica, ancorata alle taverne e agli angoli di strada di metropoli (oramai) irraggiungibili. 

Oltre a "Sogni sbagliati", le canzoni che potrebbero "sfondare" in radio, o per meglio esprimerci "bucare l'etere", sono: 

"Che me ne faccio", "Come Charlie Brown" ("Forte, sei rimasto forte, come Charlie Brown / e credi ancora nella gente...". Che bel dono a un amico!), e forse più di tutte "Siamo ancora vivi", vero e proprio biglietto di presentazione di una generazione che non si vuole arrendere. E... 

...e gli altri pezzi belli scopriteli voi stessi. 
Le nove canzoni sono arrangiate in maniera tale da preservare l'intimità tipica cantautorale (dobbiamo immaginare noi stessi come un pubblico di quattro amici, chiusi in una stanza e seduti ai piedi del bardo, a origliare i suoi racconti) ma la direzione di Paolo Rigotto (accompagnamento alle tastiere e percussioni; e da citare assolutamente il rilevante apporto del violino di Pierluigi Cioci e quello di Angie Rottensteiner) arrischia occasionalmente un passo verso un pop progressivo, o più precisamente popprog, da palcoscenico importante. 





Facit: ascolto che non stanca mai. Sul pentagramma di una dolce ribellione che non nega affatto l'esistenza ma anzi le dice "sì". 
Possiamo considerare Cruccas come un accolito, qualcuno che va insieme a noi (un'ombra amica!) per renderci meno amaro il procedere. 
Ebbene: benvenuto sulla nostra strada, fratello!


***

Davide Cruccas - 'Ballate fra terra e cielo' 



Miciopoldo edizioni musicali  

Opera disponibile qui: G.T. Music Distribution (link!)

Registrato al FREAKONE di Paolo Rigotto



Davide Cruccas su Youtube














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"Music was my first love..."