I norvegesiLeproussono "progmetallari", ma con il loro ultimo albumMalina(uscita: 25 agosto) vogliono proporre un rock "più accessibile"...
Einar Solberg & Co. sono alla ricerca di un suono "più organico e dinamico". Perciò si sono rivolti al produttore (assai celebre in Nord Europa) David Castillo. (David Castillo è svedese, ed è solito produrre metal e rock.) "Sembriamo ancora i Leprous" dice Solberg, "ma credo che, con Malina, ci avviciniamo di più al rock e siamo meno una band metal."
Il suono degli Europe... fuso con un britpop à la Coldplay! Si può parlare ancora di progressive rock o è un suono già tendente agli standard dell'Eurovision Song Contest?
Sono cresciuto con la PFM. Che dire? Il loro catalogo, per quanto questi straordinari musicisti siano da inquadrare nel progressive rock, è assolutamente ampio ed eclettico. Come ha scritto qualcuno: "Ecco che il sublime si trasforma in musica!" I componenti della PFM hanno una tecnica straordinaria e... esperienza da vendere. Ma, anche a voler dimenticare l'ingegneria sonora, la fatica che ci vuole per acquisire tanta abilità tecnica, e volendo dimenticare le sigle e le facili classificazioni, rimane una cosa sicura e straordinaria: la poesia della mediterraneità. È ciò infatti che la PFM, insieme a qualche altro gruppo italiano, porta nel mondo.
(ANSA) - BOLOGNA, 13 LUG - Una rassegna di otto concerti che esplorano le suggestioni sonore provenienti da Africa, Medio Oriente, America ed Europa, alla scoperta di tradizioni legate all'uso e al suono degli strumenti e delle analogie tra culture apparentemente lontane tra loro. E' la 7/a edizione di '(s)Nodi: dove le musiche si incrociano', festival di 'musiche inconsuete' organizzato dal Museo internazionale e biblioteca della musica, in programma tutti i martedì dal 18 luglio al 12 settembre (escluso il 15 agosto) alle 21 e inserito nel cartellone 'BEST' del Comune di Bologna. Si comincia il 18 con l'intreccio tra world-music e musiche tradizionali etiopi dell'Atse Tewodros Project, creato dalla scrittrice e cantante italo-etiope Gabriella Ghermandi, in un dialogo musicale su memoria storica, futuro e migrazione. Protagonisti degli altri appuntamenti di questa edizione di '(s)Nodi' saranno progetti come Timmidwa Walden, As Madalenas, Eloisa Atti Quintet, Robert Bisha, Tangominas e Sasha Karlic & Yefira.
Questa band originaria di Wolfsburg (ma attiva spesso a Berlino) è un progetto "a latere" di Daniel Eichholz (batteria) e Heinrich Schiffers (chitarra, sassofono, tastiere).
Perché nascono tali gruppi ad attività sporadica? Chiaro: per permettere ai loro componenti di sbizzarrirsi, di produrre la musica che più amano. Spingendosi fino ai limiti...
Eichholz e Schiffers collaborano col pop duo 2raumwohnung (alquanto famoso in Germania), rappresentano la metà di Schulz & Söhne (gruppo techno che usa strumenti costruiti con resti di metallo) e, discretamente spesso, sono attivi anche nella celebre orchestra di musica classica dei Berliner Philarmoniker. Squintaloo è la loro forma di evasione, il loro modo di dire: "La musica... è anche questa".
Tra sperimentalismi elettronici, jazz e classica moderna, traspaiono, dalle trame sonore degli Squintaloo, alcuni dei gruppi e artisti da loro amati: Mr. Bungle (cercare anche sotto "Mike Patton"!), King Crimson, Frank Zappa, Soft Machine, Yes (quasi sorprendentemente, direi, facendo parte gli Yes della sponda 'soft' del progressive rock), Mastodon, Miles Davis... e i vecchi Queens of the Stone Age, già osannati anche da Topolàin.
Nel loro ultimissimo album Über Bord!, oltre a Eichholz e Schiffers ci sono Enrico Antico (chitarra, mandolino, sintetizzatore) e Klemens Klarhorst (basso). Il risultato è fantastico, come chiunque può giudicare dal video soprastante.
Über Bord!arriva dopo diversi anni di pausa. Come tutti i side projects - è inutile specificarlo -, la produzione degli Squintaloo è discontinua. (Il loro penultimo album risale al 2009.) Pur se l'intento è sempre lo stesso: lo sposalizio tra musica minimale e rock elettrificato, divertendosi... ma senza cadere nella parodia. A proposito: Über Bord! è interamente strumentale.
"Kara Buran", altro brano dello stesso album, è forse persino più rappresentativo di "Animal Privateer". Enjoy it!
Facit: per me gli Squintaloo sono una sorta di Popol Vuh meno tibetiani e più metropolitani, meno bucolici, dunque e... tecnicamente all'ennesima potenza!