Discografia
From Genesis To Revelation (Decca, 1969)
Trespass (Charisma, 1970)
Nursery Crime (Charisma, 1971)
Foxtrot (Charisma, 1972)
Genesis Live (Charisma, 1973, live)
Selling England By The Pound (Charisma, 1973)
The Lamb Lies Down On Broadway (2 LP Charisma, 1974)
Rock Roots (Decca, 1975, anthology, with unpublished tracks)
A Trick Of The Tail (Charisma, 1976)
Wind And Wuthering (Charisma, 1976) Seconds Out (2 LP Charisma, 1977, live)
...And Then There Were Three (Charisma, 1978)
Duke (Charisma, 1980)
The Story Of Genesis (2 LP Charisma, 1980, anthology)
ABACAB (Charisma, 1981)
Three Sides Live (Virgin, 1982, live + studio)
Genesis (Vertigo, 1983)
Invisible Touch (Charisma / Virgin, 1986)
We Can't Dance (Virgin, 1991)
Live - The Way We Walk Vol. 1 (Virgin, 1993, live)
Live - The Way We Walk Vol. 2 (Virgin, 1993, live)
Calling All Station (Virgin, 1997)
Genesis Archives Vol. 1, 1967-75 (Virgin, 1998)
Turn It On Again: The Hits (Atlantic / Wea, 1999)
Platinum Collection (Rhino / Wea, 2005)
Io sono un aficionado del gruppo inglese ormai da una vita, ovvero da quando un mio cugino mi fece ascoltare Selling England By The Pound - allora su supporto magnetico; leggi: su audiocassetta. Le opere precedenti (Trespass, Nursery Cryme e Foxtrot, oltre all'album "black" - loro debutto - From Genesis To Revelation) arrivarono per me solo successivamente; ma confermarono la mia prima, immediata impressione: i Genesis erano la "mia" band. Comunicavano direttamente col mio cuore - o con la mia anima, se volete - e riuscivo a recepirli anche a livello di cerebro. Furono loro che dischiusero per me i cancelli dell'universo prog.Il contesto musicale in cui Tony Banks utilizzava pianoforte, Hammond e Mellotron era qualcosa di unico. Ma tutt'e cinque (poi rimasero in quattro... infine in tre) lavoravano per un unico scopo: stupire, inebriare l'ascoltatore. La magia risultava dalla creatività, dalle melodie armonizzate, dall'evidente bellezza delle soluzioni musicali.
E non solo la loro musica sofisticata: anche i loro testi mi risultarono, fin da subito, assai accattivanti. Certo, diverse cose bisognava interpretarle (e non bastava un comune dizionario italiano-inglese per capirle!), ma a quell'epoca c'era il buon Armando Gallo (il più grande esperto italiano [o addirittura mondiale] di questo gruppo) che forniva puntualmente la traduzione con tanto di "note a pie' di pagina" su ogni involucro dei dischi "genesiani" destinati al Belpaese.
Tutto ebbe inizio esattamente nel 1968, con From Genesis To Revelation: un gioiellino di musica pop con influenze R&B e soul. Melodie struggenti che già rivelano la qualità eccelsa del songwriting, sostenuta dall'urgenza emotiva. Alcune canzoni di From Genesis To Revelation sono talmente belle e senza tempo che sarebbero capaci ancora oggi di scalare le hit parade di mezzo mondo.
Due pezzi esclusi dalla prima edizione (il celebre "album nero") e aggiunti in molte delle successive ristampe, cioè "One Eyed Hound" e "The Silent Sun (single mix)", lasciano capire la voglia di "rockare" che avevano i quattro ragazzi inglesi, voglia inibita da una produzione troppo "morbida" di cui è responsabile Jonathan King. King era uno sfegatato fan dei Bee Gees prima maniera (tutti coretti e arrangiamenti di archi) e, a sua volta, un cantante melodico.
Le edizioni più recenti dell'album sono state arricchite da due demo di quell'epoca: "Image Blown Out" e "She's So Beautiful".
Trespass (1970) segna il passaggio dei Genesis dalla Decca alla Charisma e nel contempo la loro entrata nell'universo prog. In quel torno di tempo, il rock progressivo era considerato "la nuova musica classica", e non a caso fu denominato anche "art rock".
Trespass, prodotto da John Anthony, fu registrato ai Trident Studios.
Da "Looking for Someone" a "The Knife", è un fantastico susseguirsi di madrigali e trascinanti cavalcate guidate dalle tastiere di Tony Banks e dalle chitarre di Michael Rutherford e Anthony Phillips. La band lascia già intravedere in che cosa consiste la sua grandezza: pianissimi strizzacuori si inframezzano a crescendi inattesi dove spesso la chitarra distorta cinge il sintetizzatore in un dolce abbraccio. La voce di Peter Gabriel è brillantemente graffiante, "cattiva".
Durante la tournée per promuovere l'album, Gabriel saltò giù dal palcoscenico del Friar's Inn di Aylesbury (dove il gruppo era praticamente di casa) e si spezzò una caviglia; mentre i suoi compagni continuavano imperterriti a suonare, il cantante fu ritrascinato sullo stage a forza di braccia affinché portasse a termine l'esibizione...
Phillips e il batterista John Mayhew si congedarono dopo la registrazione di Trespass...