A margine del concerto di Pino Scotto tenutosi a Palermo lo scorso febbraio [2011, N.d.R.], abbiamo avuto ancora occasione di avvicinare -purtroppo molto brevemente a causa dell'orario- il cantante, il quale, come al solito, ha offerto la massima disponibilità ad accoglierci in camerino ed a fare quattro chiacchiere, pur essendo a ridosso dell'inizio dello spettacolo. Da notare che appena prima dell'intervista, introdotta dal gestore del locale, ha fatto la sua comparsa anche una cara, vecchia amica: una bottiglia di Jack Daniel’s che non ha affatto ostacolato lo scorrere dei discorsi. Inutile dirlo, quando a parlare è Pino, anche in poche battute c'è n'è per tutti.
Pino: Ciao Francesco, sì, sono già venuto qui due volte, ed ora anche per questo che è il tour di Buena Suerte, però... C'è il solito fattore relativo alla situazione del Meridione. Fidati: quando veniamo giù chiediamo la metà del cachet, perché sennò non suoni, perché capisco che ad esempio a Palermo l'unico locale dove si può fare qualcosa è lo Zsa Zsa Mon Amour, e questa è una vergogna. Pensare che in questi quattro o cinque giorni lì a San Remo hanno sputtanato chissà quanti soldi, ma la cosa che mi fa indignare sai qual è? L'arroganza con cui tutti gli anni questa gente si prende in mano questa cosa che si chiama San Scemo e vanno avanti, sempre con la solite stronzate. Chiamano due tro...te (per non dire altro), gli danno mezzo milione di euro a testa, e queste non sanno nemmeno leggere il gobbo. Questo quando in Italia abbiamo grandi ragazze che studiano, che vanno a scuola di recitazione. E solo perché una sta con Corona e l'altra con Clooney. Questo è un paese che è in mano alle troie, ai ladri e alle puttane!
Pino: Ah ah ah...chissà chi l'ha messa lì, vero? Non lo sa nessuno, eh?
Pino: Guarda, io non so come un Presidente del Consiglio che sembra un venditore di tappeti abbia potuto mettere così in ginocchio 'sto Paese, ma come cazzo abbiamo fatto a farci mettere in ginocchio così? All'estero abbiamo completamente perso credibilità, siamo tornati quelli della pizza, del mandolino e della mafia, siamo diventati un circo equestre, ma il circo almeno ha dignità.
Pino: Sta andando molto bene, l'abbiamo ristampato tre volte più le 35.000 scaricate da internet, ma va bene così, non è un problema, perché poi i ragazzi vengono ai concerti. Il problema però non è quello di vedere il mio disco in classifica, solo che se ci andasse qualcuno si accorgerebbe che come Pino Scotto in Italia ne abbiamo un milione, invece continuiamo a vedere questa merda in classifica.
Pino: Ma certo, io vado a suonare in tanti locali, e dovunque vedo locandine di gruppi cover di Vasco, Ligabue, ed i proprietari mi dicono "Pino, purtroppo se io non faccio questa merda devo chiudere, ma grazie a questa stessa merda poi mi posso permettere di proporre te ed altri". La cosa più triste però è un'altra, e la devi scrivere.
Pino: Ecco... Sempre i proprietari dei vari locali mi dicono anche un'altra cosa: "Tutti 'sti gruppi che fanno musica propria, che portano i loro Cd al locale e vogliono suonare, poi però al locale non vengono mai. Vanno piuttosto alla birreria all'angolo a sputtanarsi cinquanta euro in birra in una sera, ma a vedere gli altri gruppi come loro mai! Se ognuno venisse a vedere gli altri gruppi che suonano, io non avrei bisogno di niente! Farei suonare solo chi fa musica propria. Invece devo far suonare 'sta merda di gruppi cover, perché sennò chiudo." E allora la colpa di chi è? E' anche di queste band!! Tutti parlano, parlano, parlano, ma di fatti mai un cazzo!! Anzi, tutti quanti a parlare male degli altri, tutti quanti a farsi le scarpe l'uno con l'altro, a sparlare delle altre band magari dello stesso paesello per gelosia. Siamo un paese di somari!!
Pino: Ora andiamo avanti fino ad Settembre, e poi.... e poi si ricomincia, questa è la nostra vita. Questo non è un lavoro, è passione, divertimento, il lavoro vero l'ho fatto in fabbrica. Vedi... Mi hai detto di avere fatto più di tre ore in macchina sotto la pioggia per venire qui stasera e ti ringrazio, perché siamo in tanti come te e me a portare avanti questa passione, purtroppo ci perdiamo nella marea di merda che c'è.
Non c'è più tempo, Pino è di scena. Ci vediamo nel prossimo camerino, ai piedi del prossimo palco. Prima però vorrei invitare i lettori a riflettere almeno su un passaggio di questa breve intervista, ossia quello relativo al mancato supporto alla scena underground, perché di Pino Scotto ognuno può pensare quello che vuole -ci mancherebbe- ma in questo caso credo abbia ragione da vendere, ed è un dato molto triste. Voi cosa ne pensate
[A proposito di Sanremo 2012, leggi questo articolo]