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L'alba della civiltà', degli Odessa
Line-up:
Lorenzo Giovagnoli (voce, tastiere)
Giulio Vampa (chitarre)
Valerio de Angelis (basso)
Marco Fabbri (batteria)
Guest: Gianluca Milanese (flauto)
Il CD si apre e si chiude con due brani "eterei" ("La stanza del figlio" e "Nell'etere") e nel mezzo c'è una cover dei Pooh molto importante: "L'Anno, il Posto, l'Ora" nella versione che i Pooh ne fecero dal vivo nel 1972 (ma sull'album - Parsifal - finì la versione meno rock e meno prog), e impreziosita da adornamenti e richiami molto belli a firma Lorenzo Giovagnoli. Per il resto, L'alba della civiltà offre una gamma di brani hard prog - di ottima fattura compositiva - come li conosciamo dagli altri due dischi della band marchigiana.
Alcuni link:
--- e su Youtube
Ritratto di Lorenzo Giovagnoli (Odessa)
L'album era stato già preannunciato sul nostro blog in questi articoli:
Come annunciato... 'L'Alba della Civiltà' (Odessa)
Odessa: sta per uscire il terzo album! ('L'alba della civiltà')
I brani:
"La stanza del figlio". È un'apertura in tono minore, breve e meditativa, forse a voler introdurre il flauto, elemento importante di questo terzo album degli Odessa: è suonato da Gianluca Milanese, il quale già collaborò all'esordio Stazione Getsemani (1999).
"Invocazione": quasi brusco cambio di atmosfera. Brano sostanzialmente in uptime che a un certo punto ci offre, a sorpresa, una parentesi morriconiana, prima di riprendere quota tra gorgheggi/vocalizzi à la Demetrio Stratos. Ha una bella coda, che si interrompe di botto...
... per lasciare posto alla dolcissima, struggente "Di buio e luce". Trattasi della "parte 2", essendo questa la "continuazione", o meglio la reprise, della "Di buio e luce" già apparsa in Getsemani. Qui Giovagnoli e i suoi sono al meglio delle loro possibilità: melodia in tempo relativamente moderato e abbellita da un flauto in gambissima e una chitarra formidabile, prima di salire di ritmo. Semplicemente stupendo, il tutto. Si merita di essere suonata da tutte le emittenti radio che trasmettono musica di livello alto-altissimo.
"L'alba della civiltà": pezzone! Rock mediterraneo con ascese quasi verticali e vertiginose discese, un buon ritmo, e melodia che si aggancia alla memoria. Interessante, come al solito, il testo. A tratti il brano è jazzato e dunque richiamante anche il suono di Canterbury. Buona inventiva di tutti gli strumenti, flauto e tastiere in primis. Armonie vocali perfette, basso a drums attenti e puntuali.
"L'organista del bosco": sorprendente, bucolico ed eccentricamente folk come possono esserlo i Jethro Tull. Quasi inaspettata passeggiata strumentale in un ambiente e in una situazione semifiabesche. Ma non manca nemmeno qui l'"acidità" e l'hardness - nella giusta dose - degli Odessa. Bellissimo. Gradevole. Intelligente. E complimenti davvero al flautista, Milanese.
"L'Anno, il Posto, l'Ora 1972": il clou, probabilmente, di quest'album; il brano che spingerà L'alba della civiltà fin negli apparecchi riproduttori di molti amanti della musica (e non solo fans dei Pooh!). Il vero colpo di genio di Lorenzo Giovagnoli.
"Rasoi": questo è il pezzo che si sarebbe meritato di aprire l'album. È - di nuovo - un rock mediterraneo che a tratti ricorda la P.F.M. ma che ha anche l'energia hard rock che spesso caratterizza questo gruppo. Possiede le progressioni giuste; e la voce di Giovagnoli è in grande spolvero. Inoltre, all'organo sembra quasi di sentire Jon Lord (Deep Purple)...
"Nell'etere": la chiusura, tranquilla, è un calare il sipario in maniera rappacificata e rappacificante. Quasi zen.
Per ordinare: Lizard Records
eMail Loris Furlan: lizardopenmind@yahoo.it
eMail Lorenzo Giovagnoli: giovlor71@gmail.com
Dell'uscita dell'album avevamo già parlato qui:
Odessa: sta per uscire il terzo album! ('L'alba della civiltà')
Come annunciato... 'L'Alba della Civiltà' (Odessa)
12 mar 2022
Shake Me, gruppo italiano di 'gothik rock'
La bellezza nella musica è quando tu, ascoltandola, ti senti felice e depresso a un tempo. Lullaby for demons è un formidabile prodotto rock.
degli SHAKE ME
Editions: M.P. Edizioni Musicali - Distributed by: G.T. MUSIC DISTRIBUTION
Anno 2021
Prodotto da Luka "Shake Me" Albarella.
Engineered, Mixed & Mastered by Fabio Calluori @ Sonic Temple Studio (Santa Tecla - Salerno).
Sebbene gli Shake Me (nella persona di Luka Albarella) si autodefiniscano una band di goth'n'roll, noi non ce la sentiamo di inserire questo loro nuovo album in una determinata categoria o sottocategoria musicale. Il disco, pur nella sua omogeneità stilistica, offre tante sfumature.
Official teaser
Si parte già in quarta con "Alive" e subito si capisce che il target scelto è il mercato internazionale; e non solo per il cantato in inglese. Qui risuonano gli Anni '80 (e più avanti anche i '90). Le chitarre elettriche e la linea melodiosa sanno tanto di epic: tutto è energetico e nel contempo sognante... e stramaledettamente moderno, non soltanto evocativo della stagione d'oro del post punk e della dark wave.
Un senso di sospensione quasi romantica ce lo offre la seconda traccia, "Savage Love", un hard rock corposo dalle inflessioni dark: l'apice compositivo, forse, del disco in questione. Questa canzone (ispirata al capolavoro di Stanley Kubrick Eyes Wide Shut) è l'autocelebrazione di una solitudine dal carattere lunare. Una possibile hit, arricchita da un meraviglioso video che in questo periodo sta girando sui social e che ci mostra scorci familiari e meno familiari della Serenissima. Sembra un pezzo di film della Gothic culture...
"Savage love"
E si continua con i suoni appartenenti alla gamma che va dal glam allo psychedelic rock. Spesso il tutto condito con effetti (ad inizio e/o in chiusura di ogni brano, a mo' di parentesi) che arricchiscono l'atmosfera sonora. A parte le chitarre (fortissime!), è eccellente il lavoro dei sintetizzatori e del sax. Eh sì: Lullaby for demons è davvero un regalo da fare a se stessi e... e a qualcuno che abbiamo molto a cuore.
"Geisha"
Il disco è suonato fantasticamente ed è di qualità ineccepibile, dal suono poderoso e ben modulato. Il sassofono, occorre dirlo, nobilita veramente al massimo ogni brano in cui entra in azione. (Lo suona Antonio Farabella.) E la voce di Luka è straordinaria.
Band:
Luka – Voce
James Castellano, Ricky Portera, Alex De Rosso, Fabio Calluori, Joe Nocerino, Dario Crocetta, Anthes Aliberti, Gabriele Spagnuolo – chitarre
Ricky Portera, Angelo Napoli – basso
Mark Basile, Andrea Barone, Nunzio Bisogno – tastiere
Antonio Farabella – sax
Joey Coppola – batteria
"Lonely cell"
NOTE:
James Castellano ha suonato per Piero Pelù, Elisa, Gianna Nannini, Raf; Ricky Portera per Stadio, Lucio Dalla, Loredana Bertè, Nek. Ci sono inoltre il prestigioso Alex De Rosso (padovano con un piede in America: ha militato nei Dark Lord e nei Dokken: glam metal), Fabio Calluori (altro apprezzato chitarrista, che ha suonato con gli Heimdall - power metal - ed è titolare del Sonic Temple Studio nei pressi di Salerno) e il tastierista Mark Basile (della band di progressive metal DGM).
“Laid So Low”, la sesta traccia, è una riuscitissima cover dell'omonima canzone dei Tears For Fears.
Luka Albarella, voce e produttore degli Shake Me, diede la stura al suo progetto nel 2009 e Lullaby for demons è il secondo capitolo della saga, dopo il precedente L’inquietudine (con testi in italiano) del 2012.
Dall'album L'Inquietitudine del 2012: "Ombre"
"Roses of lies"
Luka Albarella è anche l'organizzatore del festival rock 'Rock In Flames' nella sua Salerno.
Intervista con Luka Albarella su Allroundmetal
"Restless"
Tracklist:
01. Alive (feat Mark Basile) (5:34)
02. Savage Love (feat Giacomo Castellano) (5:00)
03. Shadows (4:41)
04. Lascivious (feat Ricky Portera) (4:27)
05. The Heretical (feat Alex De Rosso) (4:04)
06. Laid So Low (Tears For Fears Cover) (5:12)
07. Evil Road (3:28)
08. Roses of Liess (4:52)
09. Lonely Cell (4:35)
10. Restless (4:44)
11. Geisha (4:29)
12. Shadows (Elettro-lounge-version) (4:13)