Topolàin augura ai suoi lettori un 2025 pieno di felicità e fortuna!
Jeff Lynne's E.L.O.
L’idea del concept e le sue musiche sono di Riccardo Scivales, i testi di Meghi Moschino. Arrangiamenti: Quanah Parker.Scivales Music SM007. Distribuzione internazionale: MaRaCash Records.
«Vagando ferita per strade sconosciute, l’Anima si imbatté magicamente in un Castello Fatato. Luci, voci e suoni magnetici lo abitavano. Era giunto il momento di varcare quella soglia... “Entra, e i tuoi mali guarirò... In ogni stanza c'è la speranza, segui l'istinto che è in te: troverai braccia che ti cullano e ti poseranno in alto, dove la leggerezza ti permetterà di spiccare il volo. E poi, con il Magico Carillon, dipingerai la tela dei tuoi sogni. Le Fate ti aspettano.”»
Ascoltiamo l'opera passo dopo passo.
- Riccardo Scivales: tastiere- Meghi Moschino: voce, assorted percussion- Giovanni Pirrotta: chitarre- Alessandro Simeoni: basso elettrico- Paolo Ongaro: batteriaSpecial Guest- Martina Scivales: voci aggiuntive e improvvisazione al piano in "Giochi di Fate al Piano"
Il CD è uscito per le edizioni Scivales Music (numero di catalogo SM007). Si può ordinare sia scrivendo a riccardo.scivales@gmail.com (15 euro + spese spedizione e tasse) che al suo distributore mondiale Ma.Ra.Cash Records.
"Sono senza parole. Pensando al tema, mi dicevo (a priori) che forse oggi il 'pubblico' (d'accordo, è un concetto astratto, in fondo) ha bisogno di altro, testi realistici ecc. Ma già fin dalle prime battute sono stato avviluppato dalle atmosfere e peraltro con questi suoni maturi, avanzati, e con questa voce solista ammaliante, non c'è da poter rimanere indifferenti. Grandissimo prog rock, rock sinfonico di alto livello."
Indubbiamente un pezzetto di storia della vera musica italiana
"È strano sai / avere tanta voglia di correre / e muover piano i passi / per non sciupare l'attimo di libertà..."
L'opera partorita dal gruppo astigiano è l’istantanea sonora di una generazione - quella cresciuta tra gli Anni '60 e '70 - perduta tra ideali martoriati e sogni infranti. Le tracce sono tenute insieme dal filo rosso della memoria di una persona vecchia che guarda alla sua gioventù. Ma il disco è anche una riflessione, velata ma non troppo, sulle vicende sociopolitiche che hanno coinvolto i ventenni di allora.
Musicalmente, Forse le lucciole non si amano più ci offre un connubio tra il progressive inglese (Jethro Tull, Genesis) e quanto di migliore era emerso fino a quel momento nella scena italiana.
"Il canto di un vecchio... / ubriaco e scontento, / disinfetta le ansie, / che straripano già..."
- Leonardo Sasso: voce
- Ezio Vevey: chitarra solista, voce
- Luciano Boero: basso, hammond
- Giorgio Gardino: batteria, vibrafono
- Alberto Gaviglio: flauto, chitarre, voce
- Michele Conta: pianoforte, tastiere
- Oscar Mazzoglio: tastiere
Lato A
"A volte un istante di quiete" 6:31
"Forse le lucciole non si amano più " 9:48
"Profumo di colla bianca" 8:25
Lato B
"Cercando un nuovo confine" 6:41
"Sogno di Estunno" 4:41
"Non chiudere a chiave le stelle" 3:34
"Vendesi saggezza" 9:37
Traccia bonus vers. CD (1995)
"New York" 4:35
La Locanda delle Fate su BTF: Lucciole per sempre, (CD + DVD + 64 pages book) in offerta!
Buona Domenica da Topolàin!
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Un album ispirato dai Carmina Burana (poesie religiose medievali dell'Europa Centrale)
Sembrerebbe un disco di musica religiosa ma è di più: è un'opera che rientra nel folk-rock d'avanguardia, nel Krautrock, nel rock progressivo, nel folk medievale, nello psych folk.
Di "psych" si deve assolutamente parlare, giacché l'iniziatrice del progetto è in seguito diventata celebre come autrice di libri di terapia di danza, trance, estasi, ipnosi, esperienze mistiche. Nata a Basilea ma di nazionalità americana, Kay Hoffman ha compiuto studi di musica, filosofia e ipnosi e si è dedicata alla programmazione neurolinguistica. Ha insegnato danza, sviluppando il suo personale sistema di terapia del movimento.
Disco stranissimo ma per noi interessante questo Floret Silva, in quanto la Hoffman (nel ruolo di compositrice e musicista) si servì anche di alcuni nostri vecchi conoscenti del progressive rock per realizzarlo: i Pierrot Lunaire, più segnatamente Gaio Chiocchio e Jacqueline Darby (quest'ultima, la conosciamo per aver partecipato all'album Gudrun).
Tracks:
1. Iste Mundus2. Floret Silva3. Exorcisms4. Intermezzo (Chume Chume)5. Ich Will Truren6. Rondo7. Mai Tanz8. Quot Sunt Horae9. Tot10. Sonus Dulcis Lyrae11. Ouverture Zum Fest12. Intermezzo (Fagott Sommer Nacht Promenade)13. Tempus Instat14. Langueo (Vacilantis)15. Chume Chume16. Nummus17. Post Communio Sancti Cyrilli
- All: Choir/Chorus
- Mark Armstrong: Reissue Coordination- Carlo Bardi: Bassoon- Gaio Chiocchio: Arranger, Guitar (Electric)- Jonathan Coleclough: Design- Renato Cordovani: Clarinet, Clarinet (Bass), Sax (Tenor)- Jacqueline Darby: Laughs, Siren, Vocals, Voices- Christoph Heemann: Tape Transfer- Kay Hoffman: Arranger, Clavinet, Composer, Percussion, Piano, Primary Artist, Voices- Michele Losappio: Arranger, Clavinet, Composer, Engineer, Fender Rhodes, Piano, Trombone, Vocals- Tolmino Marianini: Trumpet- Maurizio Pieri: Engineer- Sandro Raimondi: Drums, Engineer, Percussion, Sax (Alto)- Gianni Salaorni: Guitar (Acoustic), Guitar (Electric)- Kevin Spencer: Audio Restoration- Simo Valzania: Arranger, Bass, Bass (Electric), Bouzouki, Composer, Effects, Engineer, Flute, Glockenspiel, Guitar, Guitar (Acoustic), Harp, Harpsichord, Organ, Recitation, Toy Piano, Violin, Vocals, Water Effects- Nicola Vernuccio: Bass, Bowed Double Bass, Double Bass
Chi lo ha recensito (pochi) ha accostato questo disco allo stile di Dr. Strangely Strange, Gong, Stone Angel, Incredible String Band... Comus. diciamo che appartiene a un sottogenere dell'IPR (Italian Progressive Rock) - allo psych folk underground.
La Hoffman si è sforzata di mettere in musica parti dei Carmina Burana, come già fece il tedesco Carl Orff nel 1935-36 (sua la celebre cantata intitolata appunto 'Carmina Burana'). Si tratta di un'antologia medievale (dell'XI-XIII sec.) di 253 componimenti poetici a tema mistico-religioso in Altdeutsch e in francese antico.
Aiutata dai Pierrot Lunaire (in primis dalla cantante classica gallese Jacqueline Darby), Hoffman realizzò dunque il suo Floret Silva, che ha una genesi tumultuosa per causa di tempi non rispettati e altri ostacoli, cosicché l'opera non vide la luce nel 1977 e neppure nel 1978, come era previsto (e doveva uscire per la RCA), ma soltanto nel 1985, grazie a una piccola etichetta giapponese (Belle Antique). Tre decenni dopo la sua nascita, il disco venne finalmente pubblicato in un'edizione degnissima: da Robot Records.
A tratti sembra di sentire una protoversione dei Dead Can Dance... se questi sapessero cantare il latino (la Darby, a quanto possiamo giudicare, l'antico idioma lo conosceva bene). Gli strumenti principali sono il flauto, l'arpicordo o clavicembalo, fiati e strumenti a corde. La musica tradizionale dalla coloratura medievale presenta inserti avanguardistici (con risate, sirene, aggiunte vocali à la Luigi Nono o Luciano Berio) e ornamenti di sonorità rock stile Anni Settanta. Ad un certo punto non si sa più cosa sia più anacronistico: le melodie pastorali e a sfondo religioso (ma a tratti sembra piuttosto un prendersi gioco di tanto trasporto di fede!) oppure i passaggi modernistici.
È un album davvero strano e intrigante, che piace e cattura chi sul serio vuole essere catturato. E che ci impone di riascoltarlo più volte.
Links correlati:
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Avventurose o, come direbbe qualcuno, "fuori di testa"?
In realtà si tratta qui di tre opere che vogliono stendere le antenne in direzione musica sperimentale, con uno dei tre lavori (il primo) che può avere - e ha - anche un alto valore di intrattenimento.
3 uscite "avventurose"
Jazz / avanguardia
Nuove uscite "diverse".
La prima è Core 'ngrato, del Guarino Savoldelli Quartet. Piacerà a tanti! Gli altri due album solo per cultori e amanti dell'elettronica.
Uscito in associazione con Moonjune Records:
Corrado Guarino è un nome noto nella scena jazz italiana, nonostante le sue pubblicazioni non siano numerose. Per Core 'ngrato ha collaborato con l'acclamato cantante Boris Savoldelli, già conosciuto alla maggior parte dei lettori di Exposé per la sua associazione con Moonjune Records e per svariate uscite su quell'etichetta. A completare il quintetto ci sono Guido Bombardieri al sax alto e clarinetto, Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso e il batterista Stefano Bertoli: tutti loro hanno tutti suonato in precedenti dischi di Guarino (Chi? del 2004, una serie di cinque album-tributo dal nome Le Fiabe del Jazz pubblicati tra il 2008 e il 2011, e Si Vede Che Era Destino (2011), nonché probabilmente in alcuni altri di cui non sono a conoscenza. La band era dunque ben affiatata già prima dell'arrivo di Savoldelli, ma sono le sue vocalizzazioni camaleontiche e le alterazioni vocali elettroniche che rendono questo album così avvincente e unico.
Savoldelli e Guarino hanno composto solo due dei dieci brani dell'album. Tre canzoni sono tradizionali (risalgono al XVII e XIX secolo), il resto è di altri compositori. La maggior parte dei pezzi sono leggermente rilassati, alcuni allegri e aggressivi - come ad es. "Ciceranella", che sono certo di aver già ascoltato prima [...] “So' Le Sorbe e Le Nespole Amare” è un altro pezzo potente e melodico dal sapore decisamente folk, che offre al sassofonista Bombardieri spazio per brillare. Ogni traccia qui è eccezionale e offre una gamma di idee jazzistiche e vocali che stupiranno l'ascoltatore.
3+3
by Tomeka Reid Quartet Cuneiform Records
Tomeka Reid, cello
Jason Roebke, bass
Mary Halvorson, guitar
Tomas Fujiwara, drums
La cellista Tomeka Reid (sue tutte le composizioni) ha licenziato nel 2023 questo album di "musica avventurosa", esplorando nuova matematica sperimentale con il suo quartetto stellare, che è così giunto alla terza pubblicazione.