Nel 1965 venne incisa e lanciata la canzone "Eve of Destruction" ("la vigilia della catastrofe"), scritta da P.F. Sloan.
Sloan è lo pseudonimo di Philip Gary Schlein, musicista e compositore newyorchese di origini yiddish che, oltre che per Barry McGuire, firmò canzoni di successo per The Searchers, Jan and Dean, Herman's Hermits, Johnny Rivers, The Grass Roots e The Mamas & The Papas.
Questo canto di protesta alquanto dylanesco sembrava adatto alle corde dei Byrds, ma i paladini del folk rock elettrico si rifiutarono di inserirlo nel loro repertorio.
Non rifiutò invece un'altra band di Los Angeles, i Turtles (vedi più sotto la loro versione), che proprio in quel periodo stava registrando un album di cover (album che avrebbe contenuto tre ballate di Dylan e "Let Me Be" dello stesso Sloan).
Ma fu la versione su 45 giri di McGuire (cantante di Christian folk) ad avere successo, entrando già al suo apparire nel Billboard e sfondando in Europa (fu per due settimane al primo posto in Norvegia).
In Italia, Gino Santercole ("uno del Clan"; il nipotino geniale di Adriano Celentano) propose nel 1967 la canzone con il titolo "Questo vecchio pazzo mondo". Nel 1984, Celentano incluse la propria interpretazione anch'essa risalente agli anni d'oro del "Clan" nell'album I miei americani, collezione di successi stelle-e-strisce trasposti in lingua italiana.
La canzone di McGuire è inclusa nel film The Doors (diretto da Oliver Stone) come 'opening act' a un concerto di Miami di Jim Morrison & Co. E non poteva mancare in Good Morning, Vietnam!
Negli Anni Novanta e Duemila, McGuire canterà questa ballata antibellica mutandone alcune parole, per accennare a fatti più attuali. In una "reunion" di cantanti folk, cambiò i versi relativi alla marcia antirazzista da Selma a Montgomery ("Selma, Alabama") in "Columbine, Colorado" (riferimento all'inaudito massacro del 1999); e nella sua apparizione del 2008 al programma televisivo australiano Spicks and Specks rimosse il riferimento alla "Cina Rossa" e al diritto di voto dei diciottenni per inserire i seguenti versi, più generici:
Now think of all the hate, still living inside us
its never too late, to let love guide us.
EVE OF DESTRUCTION
Questo canto di protesta alquanto dylanesco sembrava adatto alle corde dei Byrds, ma i paladini del folk rock elettrico si rifiutarono di inserirlo nel loro repertorio.
Non rifiutò invece un'altra band di Los Angeles, i Turtles (vedi più sotto la loro versione), che proprio in quel periodo stava registrando un album di cover (album che avrebbe contenuto tre ballate di Dylan e "Let Me Be" dello stesso Sloan).
Ma fu la versione su 45 giri di McGuire (cantante di Christian folk) ad avere successo, entrando già al suo apparire nel Billboard e sfondando in Europa (fu per due settimane al primo posto in Norvegia).
In Italia, Gino Santercole ("uno del Clan"; il nipotino geniale di Adriano Celentano) propose nel 1967 la canzone con il titolo "Questo vecchio pazzo mondo". Nel 1984, Celentano incluse la propria interpretazione anch'essa risalente agli anni d'oro del "Clan" nell'album I miei americani, collezione di successi stelle-e-strisce trasposti in lingua italiana.
La canzone di McGuire è inclusa nel film The Doors (diretto da Oliver Stone) come 'opening act' a un concerto di Miami di Jim Morrison & Co. E non poteva mancare in Good Morning, Vietnam!
Negli Anni Novanta e Duemila, McGuire canterà questa ballata antibellica mutandone alcune parole, per accennare a fatti più attuali. In una "reunion" di cantanti folk, cambiò i versi relativi alla marcia antirazzista da Selma a Montgomery ("Selma, Alabama") in "Columbine, Colorado" (riferimento all'inaudito massacro del 1999); e nella sua apparizione del 2008 al programma televisivo australiano Spicks and Specks rimosse il riferimento alla "Cina Rossa" e al diritto di voto dei diciottenni per inserire i seguenti versi, più generici:
Now think of all the hate, still living inside us
its never too late, to let love guide us.
EVE OF DESTRUCTION
The eastern world it is explodin', violence flarin', bullets loadin' You're old enough to kill but not for votin' You don't believe in war, what's that gun you're totin' And even the Jordan river has bodies floatin' But you tell me over and over and over again my friend Ah, you don't believe we're on the eve of destruction Don't you understand, what I'm trying to say? Can't you see the fear that I'm feeling today? If the button is pushed, there's no running away There'll be none to save with the world in a grave Take a look around you, boy, it's bound to scare you, boy But you tell me over and over and over again my friend Ah, you don't believe we're on the eve of destruction
Yeah, my blood's so mad, feels like coagulatin' I'm sittin' here just contemplatin' I can't twist the truth, it knows no regulation Handful of Senators don't pass legislation And marches alone can't bring integration When human respect is disintegratin' This whole crazy world is just too frustratin' And you tell me over and over and over again my friend Ah, you don't believe we're on the eve of destruction
Think of all the hate there is in Red China Then take a look around to Selma, Alabama Ah, you may leave here for four days in space But when you return it's the same old place The poundin' of the drums, the pride and disgrace You can bury your dead but don't leave a trace Hate your next door neighbor but don't forget to say grace And you tell me over and over and over and over again my friend Ah, you don't believe we're on the eve of destruction.
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Cinquant'anni sono trascorsi da quando tali parole sono state proiettate nel mondo e fatte viaggiare sulle frequenze radio del nostro emisfero.
E voi credete che nel frattempo sia mutato qualcosa, e che i politici abbiano trovato una qualche soluzione ai problemi del mondo?
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Nei video sottostanti, la stessa canzone nella versione di The Turtles (molto bella davvero. Difficilmente i Byrds avrebbero potuto fare di meglio) e dei Pogues (il cui cantante, ahinoi, biascica le parole rendendole quasi incomprensibili):
Ben più in là di tutti quanti va questo gruppo punk, che sintetizza e velocizza il brano in meno di due minuti (e, quel che è peggio, rendendo affatto intelligibile il testo originale - almeno così sembra a me):
E ditemi se questa non è una cover riuscita: The Royal Philharmonic Orchestra feat. Lemmy Kilmister (Motörhead)