17 gen 2020

Gli Aliante... fedeli alla linea

Dopo il sorprendente Forme Libere (2017) e aver fatto aspettare forse un tantino più del necessario i loro non pochi apprezzatori, Gli Aliante se ne sono usciti, due anni dopo, con questa prova - anch'essa prettamente strumentale -  che a tratti sembra un tour de force meccanizzato da una certa urgenza, in altri un'opera meditata, ragionata, programmata con attenzione. Fatto sta che, così come per il primo album, abbiamo anche qui un misto di rock progressivo e jazzrock, tra pastelli un po' più relaxed - quasi ambient - e pennellate che virano verso il tempestoso.




Il disco si divide in due parti: "Sul confine" (a sua volta suddiviso in sette parti, che sono comunque vere e proprie canzoni a sé stanti e non frammenti di una suite) e "Nel cielo", che, con i suoi "appena" 4 minuti e rotti - è un finale degno dell'album.





Troviamo qui il trio toscano alle prese con motivi vari ("La rana"... "Cigno nero"... quadretti fortemente impressionistici) che, tutti insieme, sembrano momenti e istantanee di un viaggio. È un viaggio, e, se l'album reca l'appellativo Sul confine, è proprio perché viene tematizzata una condizione - descritta come felice - tra due sponde, tra due terre, tra due o più culture. Vedere le note di copertina per approfondire. Non è difficile, ad ogni modo, ipotizzare anche un senso traslato del titolo: la musica stessa è musica di frontiera, con passaggi, transits, tra più mondi sonori, narrati dall'hammond e dal synth (Filippi), ben rincalzati dalla sezione ritmica (Giusti & Capasso). Cambi di tonalità ed effetti sonori ad hoc decorano le melodie portanti, e uno o più brani vengono sublimati grazie a gocce pianistiche (anche da new cool jazz).







Opera seconda da assaporare a lungo... andando a rispolverare magari Forme libere per capire appieno dove sono le corrispondenze e quale elaborazione ulteriore Gli Aliante si sono addossati per cercare di deliziare le orecchie amiche nonché i critici, sviluppando la propria arte in coerente progressione.

Brani preferiti da Topolàin: "Metzada" e - davvero vertiginoso! - "Il quadrato"





Tracklist

1 Sul confine 48:08


1a Viaggio nel vento 8:50
1b Metzada 8:49
1c Ai confini del mondo 6:39
1d La rana 5:49
1e Cigno nero 7:00
1f Il quadrato 6:15
1g Tenente Drogo 4:46


2 Nel Cielo 4:17



Distributed By – G.T. Music Distribution

***

Gli Aliante sono:

Jacopo Giusti (batteria, percussioni)
Alfonso Capasso (basso, effetti)
Enrico Filippi (keyboards, pianoforte)

Il violino presente nella traccia 1c, "Ai confini del mondo", è suonato da Marianna Vuocolo.

Producer: Vannuccio Zanella


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Qui su Topolàin, in un "vecchio" post c'è un accenno a Forme libere e l'annuncio per il nuovo album



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P.S.: Ammettiamo la nostra ignoranza! È stato necessario "googlare" le  parole "tenente Drogo" (vedi scaletta dei brani, brano 1g) per apprendere/ricordarsi che si tratta del personaggio principale del capolavoro letterario di Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari.


                                            (-:


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