30 apr 2020

The Chick Corea Akoustic Band

Il grande Chick al pianoforte il 28 luglio 2018 al Festival Internazionale di Jazz di San Javier (Spagna), accompagnato da John Patitucci al basso e Dave Weckl alla batteria. 
Una macchina perfetta... Buon divertimento!



26 apr 2020

Il jazz-rock italiano

Gianmaria Zanier, giornalista e DJ, è il conduttore dell'importantissima trasmissione Prog & Dintorni, in onda ogni venerdì sera su Radio Vertigo One.
Alcune delle sue interessanti serate "on air" sono state immortalate su YouTube, nel canale dedicato.

Si tratta sicuramente di divulgazione di alto livello, cultura musicale con le maiuscole (cioè "with the balls") e dunque... Cultura Musicale. L'appuntamento del venerdì sera è ormai un "must" storico per tutti gli appassionati.

Molto belle le puntate a tema. Esiste una serie di documenti - vera e propria piccola antologia - dedicata al jazzrock italiano. Poiché la trasmissione è stata ribattezzata Prog 2.0 & Dintorni, a sottolineare quindi una specializzazione sui gruppi degli ultimi decenni, si incontrano qui (vedi gli ultimi quattro video in questo post) non solo nomi come gli Area, i Perigeo e gli Arti & Mestieri, ma anche DFA (Duty Free Area), Accordo dei Contrari, Gli Ingranaggi della Valle, i Möbius Strip, gli Aliante, Il Rumore Bianco ecc., ovvero le nuove realtà della fusion e del jazz-rock


Dagli Anni '70 ai primi Anni '80 (seconda parte)





Supertramp e il primo Gino Vannelli





Perigeo e Magnetic Sound Machine





ReaGente 6





Altare Thotemico, Area, Stereokimono, Runaway Thotem, Lothlorien





Dagli Anni '90 al 2015 ca.




Da vedere/sentire anche: Il jazz-rock della Scuola di Canterbury

Altri video sul progressive rock - nelle sue varie sfumature -:
Canale YouTube di gmz - 'Prog & Dintorni'




25 apr 2020

Alice Coltrane - 'Turiya Sings'

Questa è un'appendice all'articolo di ieri.





Turiya Sings apparve originariamente su musicassetta autoprodotta, nel 1982. Alice Coltrane qui è alla voce e all'organo, mentre gli arrangiamenti di archi sono di Murray Adler
La prima label a pubblicare questi canti fu l'Avatar Book Institute, di appartenenza della stessa Alice Coltrane. La quale intanto era diventata una santona - un guru o guida spirituale.



00:00  Jagadishwar
06:32  Jai Ramachandra
12:43  Krishna Krishna
17:55  Rama Katha
29:51  Yamuna Tina Vihari
36:00  Charanam
42:21  Govinda Hari
47:48  Hara Siva
54:15  Pranadhana


Il percorso spirituale della vedova del jazzista John Coltrane la portò a fondare un monastero indù in California. Sulla via della consapevolezza, fiorì una manciata di indimenticabili frutti musicali. Un'opera come Turiya Sings (nata in realtà per l'esclusivo consumo degli appartenenti all'ashram) ci ricorda che noi siamo di questo pianeta e che, pur se piccoli, persino noi contiamo. 
Anche chi non è religioso non può non lasciarsi andare a una costruttiva esperienza trascendentale, immergendosi nei suoni di Alice Coltrane (Swamini A.C. Turiyasangitananda). Nessuno ad esempio può negare la bellezza cosmica della seconda traccia. E aiuterebbe, certo, avere cognizioni più precise sui significati dei testi. Prendiamo "Yamuna Tina Vihari" (in realtà è inteso 'Jamuna Teera Vihare'), che inizia a 29:51. Jamuna è il fiume che scorre attraverso Vrindavan (Brindaban), dove Krishna nacque e giocò i suoi giochi da bambino. Jamuna (Yamuna, o Jumna), divinità fluviale della religione indù, è la figlia del Sole e sorella gemella della Morte (Yama; e, in Tibet, Jamuna/Yami, dea della morte e regina sugli spiriti femminili dell'aldilà, è la consorte di Yama, signore dell'oltretomba). 

Musica come questa (da ascoltare anche le Divine Songs di Alice Coltrane!) serve da tramite tra la nostra esistenza terrena (irreale nella sua materialità) e la misteriosa concretezza delle galassie. 
Si tratta di sicuro di un sublime vettore per l'autoconoscenza e l'Amore.


24 apr 2020

Alice Coltrane

Buon jazz a tutti!



"Turiya and Ramakrishna" è contenuta nell'album Ptah, the El Daoud.

Alice Coltrane — harp, piano
Joe Henderson — alto flute, tenor saxophone
Pharoah Sanders — alto flute, tenor saxophone, bells
Ron Carter — bass
Ben Riley — drums


Alice McLeod, conosciuta come Alice Coltrane (Detroit 1937 – Los Angeles 2007), è stata una pianista, organista e arpista statunitense.

 John & Alice


Comincia a studiare musica classica. Poi studiò jazz con Bud Powell in quel di Parigi, dove suonò il pianoforte al Blue Note Jazz Club (1960). Trovò spazio nella tivù francese esibendosi insieme a Lucky Thompson, Pierre Michelot e Kenny Clarke.
Sposò Kenny "Pancho" Hagood, che le diede una figlia: un matrimonio finito troppo presto (Hagood era dipendente da eroina). Alice tornò a Detroit con la piccola e lì, nel principale centro del Michigan, continuò la carriera di musicista professionista con il proprio trio, nonché in duo con il vibrafonista Terry Pollard.


Nel 1962-63 fece parte del quartetto di Terry Gibbs e, giusto in quel periodo, incontrò John Coltrane. La coppia convolò a nozze a Juárez, Messico. Coltrane adottò la figlia di Alice, Michelle, ed ebbe tre propri figli con la moglie: John Junior (nato nel 1964, un bassista; perì in un incidente automobilistico nel 1982, dunque appena diciottenne); Ravi (nato nel 1965, sassofonista); e Oranyan (nato nel 1967, pluristrumentista e DJ, che per un certo periodo suonò il sax con Santana).






Lavori solisti (1967–1978)


L'interesse per la spiritualità di Alice e John arrivarono a influenzare i lavori di quest'ultimo (vedi A Love Supreme). Nel gennaio 1966 Alice prese il posto di McCoy Tyner nel quartetto del consorte e rimase la pianista del gruppo fino alla morte di Coltrane (17 luglio 1967). 
La vedovanza recò ad Alice sofferenza assoluta, e iniziò per lei un periodo ascetico che lei, usando un termine sanscrito, chiamò "tapas".


Continuò a portare avanti la visione musicale e spirituale di John e sua registrando dischi a proprio nome. A Monastic Trio, suo primo album, è del 1967. Con il trascorrere del tempo abbandonò sempre più i canoni jazz per trasporre su pentagramma e su supporto audio impressioni cosmiche, metafisiche. LP come Universal Consciousness (1971) e World Galaxy (1972) mostrano il passaggio dal quartetto standard all'orchestra, con esuberanti arrangiamenti di archi e cascate di note di arpa. 
Fino al 1973 pubblicò con Impulse! (la principale etichetta musicale dell'ultimo periodo di John Coltrane) e dal 1973 al 1978 con la Warner Bros. Records. In seguito condusse vita ritirata. Furono gli




Anni dell'Ashram (1975–1995)


Perdita di peso, insonnia, allucinazioni. I primi tempi senza John furono durissimi. Si rivolse al guru Swami Satchidananda, per dopo scegliere, quale guida spirituale, Sathya Sai Baba. Nel 1972 abbandonò la sua vita mondana, laica, per trasferirsi in California, dove fondò - sulle alture di Santa Monica - il Vedantic Center (1975).  
Si autoribattezzò Turiyasangitananda e performò bhajans (canti monovocali) e kirtans (canti di gruppo). Basandosi sulle salmodie tradizionali, inventò nuove melodie e sperimentò includendo sintetizzatori (un organo Wurlitzer in primis) e strutture sofisticate. La sua prima cassetta spirituale fu Turiya Sings (1982), che venne realizzata esclusivamente per i membri dell'ashram sotto l'etichetta Avatar Book Institute, di sua proprietà. Fino a metà degli Anni Novanta uscirono tre altre cassette. Nel maggio 2017, la label newyorkese Luaka Bop realizzò una compilation di quei nastri, con il titolo World Spirituality Classics 1: The Ecstatic Music of Alice Coltrane Turiyasangitananda.






Gli ultimi anni e la morte (1995-2007)

Negli anni Novanta ci fu un rinfocolare dell'interesse nei confronti della musica di Alice Coltrane. Ciò condusse alla realizzazione di Astral Meditations e, nel 2004, di Translinear Light, il disco del grande come-back



Si esibì in pubblico dopo un'assenza di ben 25 anni: nell'autunno del 2006, con tre concerti. Il terzo si tenne il 4 novembre nella cornice del San Francisco Jazz Festival, insieme a suo figlio Ravi, a Roy Haynes alla batteria e a Charlie Haden al basso. 

L'ashram venne devastato dai terribili incendi del 2018 che imperversarono nella zona di Los Angeles e nelle contee di Ventura.
Ancor prima, nel 2008, c'era stato l'incendio degli Universal Studios, dove, secondo il New York Times Magazine, andarono distrutti 175.000 master tapes dell'UMG - Universal Music Group -. Alice Coltrane fu tra le centinaia di artisti il cui materiale originale ivi conservato andò in fumo. 









23 apr 2020

La "pioggia scrosciante" di Bob Dylan

"A Hard Rain’s a-Gonna Fall"



Sì, sta proprio per cadere una pioggia forte... una pioggia scrosciante.

Scritta durante la crisi dei missili a Cuba (1962: l'isola caraibica puntò testate atomiche sovietiche in direzione USA. Si era seriamente alla soglia di un conflitto nucleare), questa è una delle ballate più apocalittiche di Dylan
Come in molte sue altre creazioni, vengono qui combinate musica e parole di vecchie canzoni folk, frasi di poeti e/o loro spezzoni di visioni (Rimbaud, William Blake, Dante...) con, in più, richiami biblici e mitologici. Sempre con un occhio ai titoli dei giornali che, insieme alle notizie alla radio e in TV, Dylan pensava fossero "un sacco di bugie". 


Di questa canzone c'è anche una bella versione di Bryan Ferry (Roxy Music): 





L'originale:








Oh, where have you been, my blue-eyed son?
Oh, where have you been, my darling young one?
I’ve stumbled on the side of twelve misty mountains
I’ve walked and I’ve crawled on six crooked highways
I’ve stepped in the middle of seven sad forests
I’ve been out in front of a dozen dead oceans
I’ve been ten thousand miles in the mouth of a graveyard
And it’s a hard, and it’s a hard, it’s a hard, and it’s a hard
And it’s a hard rain’s a-gonna fall


Oh, what did you see, my blue-eyed son?
Oh, what did you see, my darling young one?
I saw a newborn baby with wild wolves all around it
I saw a highway of diamonds with nobody on it
I saw a black branch with blood that kept drippin’
I saw a room full of men with their hammers a-bleedin’
I saw a white ladder all covered with water
I saw ten thousand talkers whose tongues were all broken
I saw guns and sharp swords in the hands of young children
And it’s a hard, and it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard
And it’s a hard rain’s a-gonna fall



And what did you hear, my blue-eyed son?
And what did you hear, my darling young one?
I heard the sound of a thunder, it roared out a warnin’
Heard the roar of a wave that could drown the whole world
Heard one hundred drummers whose hands were a-blazin’
Heard ten thousand whisperin’ and nobody listenin’
Heard one person starve, I heard many people laughin’
Heard the song of a poet who died in the gutter
Heard the sound of a clown who cried in the alley
And it’s a hard, and it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard
And it’s a hard rain’s a-gonna fall


Oh, who did you meet, my blue-eyed son?
Who did you meet, my darling young one?
I met a young child beside a dead pony
I met a white man who walked a black dog
I met a young woman whose body was burning
I met a young girl, she gave me a rainbow
I met one man who was wounded in love
I met another man who was wounded with hatred
And it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard
It’s a hard rain’s a-gonna fall


Oh, what’ll you do now, my blue-eyed son?
Oh, what’ll you do now, my darling young one?
I’m a-goin’ back out ’fore the rain starts a-fallin’
I’ll walk to the depths of the deepest black forest
Where the people are many and their hands are all empty
Where the pellets of poison are flooding their waters
Where the home in the valley meets the damp dirty prison
Where the executioner’s face is always well hidden
Where hunger is ugly, where souls are forgotten
Where black is the color, where none is the number
And I’ll tell it and think it and speak it and breathe it
And reflect it from the mountain so all souls can see it
Then I’ll stand on the ocean until I start sinkin’
But I’ll know my song well before I start singin’
And it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard, it’s a hard
It’s a hard rain’s a-gonna fall




Copyright © 1963 by Warner Bros. Inc.; renewed 1991 by Special Rider Music





Il fascino dandy di Bryan Ferry. Qui dal vivo:






22 apr 2020

Buon Vecchio Charlie

Nel 1972 viene registrata questa opera straordinaria:







Il Buon Vecchio Charlie è in questa formazione:

Richard Benson (vocals, guitar)
Luigi Calabrò (guitar, vocals)
Sandro Cesaroni (sax, flute)
Sandro Centofanti (keyboards)
Paolo Damiani (bass)
Rino Sangiorgio (drums)


Il gruppo si forma a Roma nel 1970 e, dopo qualche cambio di personale, viene realizzato l'album omonimo. Che rimarrà su nastro magnetico. Infatti, nonostante l'interesse di diversi produttori, il disco non vedrà mai la luce...

... se non nel 1990 sotto forma di CD in numero limitato di copie. E poi vedrà diverse ristampe, anche su vinile.

Un album davvero bello, dominato dal flauto, con influenze classiche e con sagge ed entusiasmanti scorribande nel jazzrock.




Buon Vecchio Charlie - Akarma LP/CD


Buon Vecchio Charlie - LP AMS





Richard Benson ha un sito personale, visitabile all'indirizzo www.richardbensonofficial.com




21 apr 2020

Un momento di poesia in musica: "Percy's Song" (Dylan)

Una perla poco nota



"Percy's Song" fu registrata durante le sessioni dell'ottobre 1963 per il terzo album di Dylan, The Times They Are A-Changin'. La canzone non fu pubblicata se non nel 1985. È nella compilation dal titolo Biograph.


[Verse 1] Bad news, bad news Come to me where I sleep Turn, turn, turn again Sayin’ one of your friends Is in trouble deep Turn, turn to the rain And the wind Tell me the trouble Tell once to my ear Turn, turn, turn again Joliet prison And ninety-nine years Turn, turn to the rain And the wind [Verse 2] Oh what’s the charge Of how this came to be Turn, turn, turn again Manslaughter In the highest of degrees Turn, turn to the rain And the wind I sat down and wrote The best words I could write Turn, turn, turn again Explaining to the judge I’d be there on Wednesday night Turn, turn to the rain And the wind [Verse 3] Without a reply I left by the moon Turn, turn, turn again And was in his chambers By the next afternoon Turn, turn to the rain And the wind Could ya tell me the facts? I said without fear Turn, turn, turn again That a friend of mine Would get ninety-nine years Turn, turn to the rain And the wind [Verse 4] A crash on the highway Flew the car to a field Turn, turn, turn again There was four persons killed And he was at the wheel Turn, turn to the rain And the wind But I knew him as good As I’m knowing myself Turn, turn, turn again And he wouldn’t harm a life That belonged to someone else Turn, turn to the rain And the wind [Verse 5] The judge spoke Out of the side of his mouth Turn, turn, turn again Sayin’, “The witness who saw He left little doubt” Turn, turn to the rain And the wind That may be true He’s got a sentence to serve Turn, turn, turn again But ninety-nine years He just don’t deserve Turn, turn to the rain And the wind [Verse 6] Too late, too late For his case it is sealed Turn, turn, turn again His sentence is passed And it cannot be repealed Turn, turn to the rain And the wind But he ain’t no criminal And his crime it is none Turn, turn, turn again What happened to him Could happen to anyone Turn, turn to the rain And the wind [Verse 7] And at that the judge jerked forward And his face it did freeze Turn, turn, turn again Sayin’, “Could you kindly leave My office now, please” Turn, turn to the rain And the wind Well his eyes looked funny And I stood up so slow Turn, turn, turn again With no other choice Except for to go Turn, turn to the rain And the wind [Verse 8] I walked down the hallway And I heard his door slam Turn, turn, turn again I walked down the courthouse stairs And I did not understand Turn, turn to the rain And the wind And I played my guitar Through the night to the day Turn, turn, turn again And the only tune My guitar could play Was, “Oh the Cruel Rain And the Wind”


 Biograph su Amazon





19 apr 2020

Notizie per la comunità jazz

La prima è negativa, ma ce lo aspettavamo: è stata annullata l'edizione di Montreaux 2020.

Il programma del Montreaux Jazz Festival previsto per questa estate sarà in parte riportato al Festival del prossimo anno, che si svolgerà dal 2 al 17 luglio 2021.

(Fonte: Musicajazz)




I lettori della rivista Musica Jazz lo sapranno già, ma comunque lo ricordiamo anche noi, per tutti quanti: il numero di aprle 2020 di Musica Jazz è in edicola!

Per l'indice e i contenuti, le rubriche, la cover story e il CD allegato, vedere qui.


--- e bella anche la notizia della nascita di un videocanale per gli appassionati italiani del jazz.

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17 apr 2020

Jazz. Morto Lee Konitz, star del sax contralto

È morto a 92 anni, in un ospedale di New York, Lee Konitz, che aveva suonato con Miles Davis.

Nato a Chicago da immigrati ebrei, Konitz iniziò a suonare il clarinetto prima di passare al sassofono contralto. Fece parte di varie orchestre jazz e lavorò con Stan Kenton e Claude Thornhill. Si fece un nome per aver suonato con Davis in Birth of the Cool e da allora fu uno dei rappresentanti maggiori del cool jazz.




Con Subconscious-Lee (1955) iniziò la carriera solista, che proseguì fino a poco prima della morte.




Si esibì inoltre insieme a Charles Mingus, Ornette Coleman, Elvin Jones, Chick CoreaDizzy Gillepsie.










14 apr 2020

Tony Mimms

Calò in Italia a metà degli Anni Sessanta con quell'orda di gruppi inglesi che avrebbero portato il beat nella nostra penisola. Allora si chiamava ancora Anthony Rutherford, era nato a Glasgow in Scozia e il suo strumento originario, quello con cui aveva imparato a suonare, era la tromba.



Con il suo gruppo The Senate, insieme al cantante e chitarrista Alex Ligertwood (poi con Jeff Beck, nell'Oblivion Express di Brian Auger e nei Santana), al tastierista Mike Fraser (più tardi nei Primitives e quindi negli USA con Stevie Wonder e con l'Average White Band) e a Robbie McIntosh alla batteria, ebbe poco o discreto successo. Solo un single da citare: "L'ombra di un lontano amore".

Da notare che, prima di entrare nei Senate, Tony Mimms aveva suonato con Solomon Burke, The Drifter, Ben E. King, Duane Eddy, Lee Dorsey e tanti altri.



 The Senate

I Senate si sciolsero nel 1970. McIntosh andò nei The Primitives di Mal (e soprattutto negli Oblivion Express: poi nella White Average Band, come Ligertwood e Fraser... morì purtroppo per una overdose nel 1974. Sul gruppo e sulla variegata carriera dei suoi componenti, esiste una pagina web che ne parla con ricchezza di dettagli), mentre Anthony Rutherford, alias - appunto - Tony Mimms, fece due dischi da solista, uno dei quali con l'apporto dei Pyrañas, per poi entrare nella RCA come arrangiatore.



Arrangiò album e singoli a volontà. Da ricordare: Volume VIII e Rimini, di Fabrizio De André (il quale lo definiva un "grandissimo musicista", capace di scrivere "le partiture d'archi come i fiati"), nonché gli LP di Claudio Baglioni Questo piccolo grande amore e Gira che ti rigira amore bello, aiutando così il cantautore romano ad avere successo.
Oltre la collina, primissimo album di Mia Martini, fu altresì arrangiato da lui, insieme a Jenny e la bambola degli Alunni del Sole... Lavorò inoltre molto con Gianni Morandi; e con Dino, Nada, Mal, i 4 Kents, Gilda Giuliani... Ivan Graziani... Per Mina arrangiò "Ancora dolcemente", dall'album Singolare. Vanta inoltre collaborazioni con Adriano Celentano, Loredana Bertè (in pratica, tutti i grandi successi della Bertè furono arrangiati da Tony Mimms), Renato Zero, Camaleonti (...e camminiamo, LP che fa parte della seconda vita del gruppo, con incroci pop-prog; per quell'album, compose la musica della seconda traccia, "Ho scelto lei"), con Mario Lavezzi, Alberto Radius, con i Blizzard meglio noti come i Cyan (gruppo di supporto di Patty Pravo e che alla fine degli Anni Settanta avrebbero partecipato, in qualità di musicisti di Francesco De Gregori, al tour Banana Republic). E altri ancora.




"Vuca (Wake up)" fu un suo singolo fortunato. L'album S.O.S., suo secondo LP, conteneva nel titolo un messaggio non proprio recondito, che suggeriva una situazione non felicissima. Tony Mimms conobbe infatti diversi periodi bui... e non certo per il lavoro! Anzi: quello andava bene. Arrivò anche a comporre musiche per programmi televisivi della RAI.





Noi lo abbiamo "scoperto" perché il suo nome stava tra i titoli di testa di un film di Celentano, Geppo il Folle, dove era indicato come "Anthony Rutherford Mills".



Morì il 31 gennaio 2005 a Roma, mentre andava a prendere un caffè dopo aver lasciato lo studio di registrazione dove lavorava. A ucciderlo fu un pirata della strada. 







Arrangiata da Tony Mimms. È la canzone degli Alunni del Sole "Un'altra poesia" (1973).



Anche qui c'è lo zampino di Tony Mimms, come conduttore e per l'arrangiamento: "Io me ne andrei" di Claudio Baglioni (1973).


Arrangiato da Tony Mimms: il brano "Ancora dolcemente", nell'album di Mina dal titolo Singolare (1976).


Anche questo arrangiato da... già, lui. "Dedicato", brano di successo di Loredana Bertè nell'album Sei bellissima. Musica e parole di Ivano Fossati. Producer: Mario Lavezzi, che ne è l'arranger insieme a Anthony Ruderford Mimms.



12 apr 2020

Randone - "La caduta della mia stella"

Randone

"La caduta della mia stella"




(from Linea di confine)

#symphonic #melodic #rock #folk #progressive #progrock #canzone #lied #music




#IPR  Italian Progressive Rock



Il Mondo di Art (Youtube)




11 apr 2020

Ancora i Pearl Jam...

... e ancora un brano dal loro nuovo album Gigaton.




"Comes Then Goes" è dedicato a Chris Cornell, purtroppo andatosene via da noi il 18 maggio 2017, a 53 anni (ennesima vittima della depressione). Cornell, cantante e chitarrista nato a Seattle, oltre a essere membro di Soundgarden e Audioslave realizzò alcuni lavori solisti (6-7 album). Le sue canzoni trovarono posto in un paio di colonne sonore.

 Chris Cornell



Il bassista dei Pearl Jam, Jeff Ament, ha dichiarato:

"Ho sempre ritenuto Chris il più grande autore di canzoni di Seattle. Jimi Hendrix sapeva suonare la chitarra in maniera formidabile, ma Chris possedeva quel talento compositivo che tutti noi speriamo di raggiungere nel corso della nostra carriera. Era capace di attorcigliare una melodia intorno a qualche strano tempo musicale e di inserire parti bizzarre, facendo tuttavia risultare il tutto ben digeribile. Ed era uno che sapeva forgiare le parole. Leggi i suoi testi. Ovviamente in essi lui rilavorava i propri momenti di dolore e di depressione e così via. Era per questo, penso, che il pubblico, me incluso, era tanto ricettivo quando lui cantava. Inoltre possedeva quella voce... Non tutti gli autori di canzoni posseggono una voce così multiforme. Lui poteva sfruttare le sue capacità vocali, interpretando diversi personaggi... Mi ritengo fortunato di aver potuto lavorare con lui, di aver potuto trascorrere del tempo con Chris Cornell e, sì, di essere stato testimone della sua bravura." 


Testo di "Comes Then Goes":
High or low… where’d you go? Are you stuck in the middle? A spectral invisible ghost I’m here juxtaposed Like images of angels in the snow Our courage melts away, it comes then goes Where ya been?... Can I find A glimpse of my friend Don’t know where or when one of us left The other behind Divisions came and troubles multiplied Incisions made by scalpel blades of time Comes then goes… comes then goes Can I say, how ya been? I can guess and conjecture My altered perceptions unclear Please interfere Sadness comes, with it a sea of tears Would some love be best had it not appeared? Is this you?... Here I stand Intense recollections of pain, self-neglecting again Like you, I keep it in Thought you found a game where you could win It’s all vivisection in the end Comes then goes… comes then goes High on low… try again She fell off the altar A vision you caught her but then A woodcut in red Wish it was not you that she had led Selfish navigation with no end Where’d ya sleep?... can I find A deeper connection In the face of rejection I’m trying I’m trying Evidence in the echoes of your mind Leads me to believe we missed the signs Can I try… one last time? Could all use a saviour from human behaviour sometimes And the kids are alright The Queen of Collections took your time Sadness comes cause some of it was mine Comes then goes… comes then goes Comes then goes… comes then goes
#PearlJam #Gigaton #ComesThenGoes Music video by Pearl Jam performing Comes Then Goes. © 2020 Monkeywrench, Inc.





 Pearl Jam, 2020




7 apr 2020

'Gigaton'

È uscito il nuovo album dei Pearl Jamche, a distanza di 30 anni dalla fondazione, continuano a riempire gli stadi di tutto il mondo. Gigaton è l'undicesimo album del gruppo grunge rock capitanato da Eddie Vedder, il primo album dal 2013, e per questo attesissimo dai fan di tutto il mondo.




L'album è stato preceduto dai singoli "Dance of the Clairvoyants", "Superblood Wolfmoon" e "Quick Escape". L'uscita di Gigaton era stata programmata in concomitanza con una tournée nord-americana ma, per cause stranote, quest'ultima è stata posticipata a data da decidersi.



Ottime le prime critiche, con Mojo (celeberrima rivista britannica) che sottolinea come i Pearl Jam siano riusciti a mantenere l'equilibrio tra toni duri e toni più rilassati, tra "political and personal".
Il critico Matt Melis (Consequence of Sound) ha scelto, come migliori canzoni dell'album, "Superblood Wolfmoon", "Quick Escape" e "Retrograde".




I Pearl Jam sono:

Jeff Amentbasso, keyboard e chitarra in "Dance of the Clairvoyants" e "Quick Escape", drum loop in "Quick Escape", keyboard in "Alright" e "Seven O'Clock", m'bira (una specie di kalimba) su "Alright" e "River Cross", programmazione in "Seven O'Clock", pianoforte in "Buckle Up", produzione, layout
Matt Cameronbatteria, drum programming su "Dance of the Clairvoyants", chitarra in "Alright" e "Take the Long Way", canto e programmazione in "Take the Long Way", produzione
Stone Gossard chitarra, basso in "Dance of the Clairvoyants", percussioni in "Buckle Up", canto in "Buckle Up", keyboard in "Retrograde", produzione
Mike McCreadychitarra, percussioni in "Dance of the Clairvoyants", keyboard su "Retrograde", produzione
Eddie Veddervoce solista, chitarra, keyboard in "Seven O'Clock", organo a pompa in "River Cross", produzione, layout, testi


Collaboratori

Ames Bros. testi
John Burtonengineering
Josh Evans tastiere in "Superblood Wolfmoon", "Never Destination", "Buckle Up" e "River Cross", drum programming in "Alright", produzione
Meagan Grandallcori in "Take the Long Way"
Bob Ludwigmastering
Paul Nicklenfotografia
Brendan O'Brientastiere in "Quick Escape" e "Retrograde"
Joe Spixlayout





4 apr 2020

"Shine On You Crazy Diamond"

Pink Floyd live al londinese Earls Court (P.U.L.S.E.)




"Shine On You Crazy Diamond" (dall'immenso album Wish You Were Here, del 1975), è un brano in nove parti il cui testo è di Roger Waters e la musica di Richard Wright, di Waters e di David Gilmour.

È chiaramente un tributo all'ex Pink Floyd, mai dimenticato compagno delle prime avventure, Syd Barrett (fondatore vero e proprio del gruppo), che aveva lasciato le scene già nel 1968 per via dei suoi disturbi mentali. 
Le parole „Remember when you were young? / You shone like the sun“, seguite da frasi come „Now there's a look in your eyes / Like black holes in the sky“ descrivono la decadenza psichica di Syd, che era stato un ragazzo brillante e solare, poi caduto nella voragine della follia.



Il tema dell'alienazione dell'amico (e l'alienazione in generale) viene ripreso in The Dark Side of the Moon ("Brain Damage / Eclipse"), in The Wall, e c'è da citare anche brani come "Paranoid Eyes" e "Not Now John" contenuti in quello che forse è il vero capolavoro dei Pink Floyd (o, meglio, di Roger Waters). Ovvero The Final Cut.






Testo di "Shine On You Crazy Diamond" 



Remember when you were young?
You shone like the sun.
Shine on, you crazy diamond
Now there's a look in your eyes
Like black holes in the sky
Shine on, you crazy diamond
You were caught in the crossfire
Of childhood and stardom,
Blown on the steel breeze
Come on you target
For faraway laughter;
Come on you stranger, you legend,
You martyr, and shine

You reached for the secret
Too soon
You cried for the moon
Shine on, you crazy diamond
Threatened by shadows at night
And exposed in the light
Shine on, you crazy diamond
Well, you wore out your welcome
With random precision
Rode on the steel breeze
Come on you raver, you seer of visions;
Come on you painter, you piper,
You prisoner, and shine

Nobody knows where you are,
How near or how far
Shine on, you crazy diamond
Pile on many
More layers
And I'll be joining you there
Shine on, you crazy diamond
And we'll bask in the shadow
Of yesterday's triumph
And sail on the steel breeze
Come on you boy child, you winner and loser,
Come on you miner for truth and delusion,
And shine.