27 ott 2019

Marianne e Leonard. Un amore lungo 56 anni


Marianne Ihlen fu musa ispiratrice di Leonard Cohen, ma aiutò anche altri poeti e scrittori a sviluppare la loro arte offrendo se stessa quale figura femminile ideale. Verrà ricordata naturalmente soprattutto per la sua relazione con il grande cantautore canadese, e a questo proposito è uscito recentemente il documentario Marianne & Leonard - Words of Love (qui il trailer), dove si parla di lei e dell'amore che la legò a Cohen.

Sul quale esiste una biografia in italiano (in formato eBook, Amazon) che Topolàin consiglia caldamente: Leonard Cohen ("Sincerely Yours...")

 Cohen - (breve) biografia in italiano. Qui si pone l'accento soprattutto sul carattere "letterario" dell'arte del Nostro.



Tutta una vita


Marianne era appena adolescente quando conobbe Alex Jensen, aspirante scrittore, che avrebbe poi sposato contro il volere dei propri genitori. Alex e Marianne lasciarono la Norvegia per trasferirsi - nel 1958 - sull'isola greca di Hydra. Lì lui avrebbe scritto alcuni suoi romanzi e libri di poesia e lì sarebbe nato il loro unicogenito, Alex Junior. 
L'uomo batteva sui tasti della macchina da scrivere mentre lei, sua "musa greca", gli sedeva ai piedi e, una volta al giorno, scendeva al villaggio per comprare le provviste. 
Abitavano in una casa molto semplice, con il gabinetto all'esterno e praticamente sprovvista di elettricità, tanto che a sera dovevano accendere un paio di lampade a olio. 



Fu Alex Jensen ad abbandonare la moglie e non viceversa. Jensen aveva conosciuto un'altra donna. Marianne, che ritornò sull'isoletta dopo un breve viaggio in Norvegia, si scoprì tradita e senza coniuge. Di lì a poco, fece la conoscenza di Leonard Cohen. 
Era il 1960. Leonard, un garbato gentleman di origine ebrea, era arrivato a Hydra scappando dalla grigia Londra. Aveva l'intenzione di concentrarsi sulla stesione del suo primo romanzo. In patria, e non solo, era già acclamato per le sue sillogi poetiche, e nel refugium ellenico avrebbe dato la stura sia alla sua carriera da romanziere che a quella di cantautore. Due i suoi romanzi, ambedue eccezionali: The Favourite Game, uscito nel 1963, e Beautiful Losers, 1966.
Leonard e la dolce scandinava iniziarono la loro convivenza e lui l'accompagnò a Oslo, dove lei poté divorziare dall'inaffidabile Jensen. Nel corso degli anni successivi, Marianne fu la compagna dell'artista canadese. Il quale intanto decideva che la musica era un media ben più diretto della scrittura (e soprattutto più proficuo, nel caso di successo) e compose alcune canzoni (apparse nei suoi primi due album) ispirategli appunto da Marianne. 
Vedi Songs of Leonard Cohen (1967) e Songs from a Room (1969). Sul retro della copertina di quest'ultimo c'è una celebre foto di Marianne avvolta in un asciugamano bianco, davanti alla macchina da scrivere di Cohen.


 


La loro era un'esistenza da bohémiens. Dormivano su un letto di ferro battuto e Cohen si metteva a scrivere ogni mattina fino all'ora di pranzo. Marianne faceva la casalinga, curava le piante di marijuana (ne usava le foglie per condire le polpette!) e portava a casa l'acqua che veniva consegnata su dorso d'asino. Non parlava bene l'inglese, ma la sua femminilità, accompagnata a una buona dose di pazienza, fecero di lei, nondimeno, la sua "dea".

Hydra, 1960. Cohen con la chitarra in mano nel gruppo di amici, altri expatriats come lui

A sera, quando stavano da soli sulla terrazza, Leonard suonava la chitarra e gli bastava che lei gli fosse vicino per trovare la stabilità e una sorta di routine, assolutamente necessaria per il processo creativo. (Per tacere del cibo assunto finalmente in maniera regolare.)








Ma lui non intendeva sposarsi e Marianne ovviamente si poneva domande sul futuro: pensava al proprio domani e a quello di Alex Junior. Nel frattempo, all'irrequieto Cohen l'isola di Hydra cominciava a stare stretta. 
Lui le spiegò che gli sarebbe riuscito di scrivere meglio, in maniera ingegnosa, se viaggiava di più. Così se ne andò spesso: a Londra, negli Stati Uniti, in Canada... Naturalmente (e qui lo si può paragonare ad Alex Jensen, il cui dongiovannismo procedeva mano nella mano con un tenore di vita anticonformista), era attratto dalle donne, e le donne non rimanevano indifferenti al suo fascino ombroso. Persino su Hydra Leonard Cohen ebbe relazioni occasionali... in fondo si era negli Swinging Sixties e c'erano molte donne libere in giro per il mondo! 
Nel 1964 dedicò a Marianne una delle sue raccolte di versi più celebri, Flowers for Hitler. Ma avere successo significava anche che doveva lasciare l'isoletta sempre più di frequente e Marianne, che sognava di formare con lui un'unione sicura, non era certo la persona più adatta per trattenerlo.

"I wanted many women, many kinds of experiences, many countries, many climates, many love affairs" spiegò Cohen più tardi, affermando che la sua vita era stata come un "buffet" da cui trarre esperienze (quasi fossero bocconcini prelibati). Il suo percorso cantautorale iniziò nel 1966 e da lì in poi niente più poté tenerlo ancorato a Hydra. Nonostante ciò, in periodi successivi si ritrovò a elogiare Marianne e il loro amore, e parlò della sua nostalgia per "the sunlight, the woman, the child, the table, the work, the gardenia...", nonché per il rispetto reciproco, per il piacere di stare insieme volendosi bene. "Che sono le cose che contano per davvero."








Le canzoni, dunque


Dalla finestra della sua semplice abitazione, Marianne vide una volta un uccello appollaiato su un palo del telefono appena piantato e disse a Cohen che le sembrava una nota musicale su una riga del pentagramma. Nacque la famosa "Bird on the Wire", il cui incipit è: 

Like a bird on the wire,
Like a drunk in a midnight choir,
I have tried, in my way, to be free.








Anche "Hey, That’s No Way to Say Goodbye" è una canzone dedicata a Marianne; quasi una poesia in musica che fa capire quanto può essere importante l'amore. E che parla del senso duraturo della creatività che dall'amore può scaturire.




Autore e regista di Marianne and Leonard: Words of Love è Nick Broomfield, che fu l'amante di Marianne durante una delle lunghe interruzioni del rapporto di lei con Leonard. Nel 1968 Broomfield era ventenne e aveva appena terminato il suo primo anno all'università di Cardiff (dove studiava Giurisprudenza) quando scoprì a Hydra "this incredible community of artists and painters and a whole very wild attitude to life": insomma, un mondo nuovo per lui, una sorta di Big Sur trapiantata in "Old Europe", un cosmo alternativo pieno di personaggi eccentrici e colti. Marianne aveva tredici anni più di lui ed era madre di un bambino di otto. Come abbiamo visto, Alex Jensen e lei avevano avuto una relazione tempestosa e l'atteggiamento anticonvenzionalista di Alex serviva soprattutto all'uomo per allacciare contatti con le sue potenziali amanti. Il giovane Nick Bloomfield le fu di consolazione, in qualche modo...

Una recensione alquanto negativa del documentario di Broomfield su The Independent




La vita "aprés Leonard"


Marianne Ihlen approfondì il suo interesse per il buddismo tibetano e si diede alla pittura. A Oslo iniziò a lavorare nell'ufficio del personale di un'industria petrolifera, dove conobbe l'ingegnere Jan Stang. Nel 1979 i due convolarono a nozze e, con il permesso del suo secondo marito, Marianne (che diede al mondo altri tre figli) continuò a corrispondere con Leonard Cohen.

Poco prima di morire



Nel 2016 le fu diagnosticata la leucemia. Il suo amico Jan Christian Mollestad contattò Cohen per dirgli che la Ihlen stava perendo. E Leonard le scrisse una lettera che diceva:

Carissima Marianne,

io ti seguirò a breve, per prenderti per mano. Questo corpo vecchio si è arreso, proprio come il tuo, e l'avviso di sfratto dovrebbe avvenire da un giorno all'altro.
Non ho mai dimenticato la tua bellezza e il tuo amore. Ma lo sai già. E non debbo aggiungere altro. Buon viaggio, vecchia amica. Ci vediamo in fondo alla strada.

Ti amo, con gratitudine. 

Il decesso di Marianne avvenne il 28 luglio 2016. Aveva 81 anni. Cohen si spense nello stesso anno, il 7 novembre, 82enne. 





Video di So Long, Marianne contenente molte foto di lei e di Leonard






Un'altra donna che può essere considerata figura ispiratrice di Cohen: l'attrice Rebecca de Mornay 

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"Music was my first love..."