http://www.myspace.com/dakotasuite
http://www.dakotasuite.com
http://www.lastfm.it/music/Dakota+Suite
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Il cuore è triste. Turin Brakes, Maximilian Hecker, Dakota Suite... sono inaccessibili ai più, ma vantano una schiera di aficionados dal blue mood, individui che oscillano tra amore universale e depressione, dolce ribellione e abbandono. Padri e figli orfani, madri e figlie orfane; eppure, tutti loro non facenti parte dei famigerati emo: inquadrabili semmai in un contesto esistenzialista.
C'è una fragilità apparente negli artisti succitati (eredi di Leonard Cohen, Nick Drake, Tim Buckley...) che farebbe sospettare che ogni loro album possa essere l'ultimo. Ma non muoiono. Anzi... Bisogna andarli a cercare apposta, ma i loro CD si trovano, inevitabilmente. Perché il mercato delle sad songs, delle ballate lente e (auto)riflessive, è intramontabile.
Chris Hooson, frontman dei Dakota Suite, sembra sballottato qua e là tra ispirazione naturalistica e rassegnazione mortificata. E' lui l'unico membro fisso del gruppo, insieme al produttore Richard Formby, il quale occasionalmente contribuisce con accompagnamenti chitarristici o con strumenti diversi (armonium, pianoforte elettrico Fender Rhodes, lap steel, contrabasso, effetti speciali). Nell'alternarsi dei collaboratori, da ricordare David Buxton (basso, pedal steel), John Sheppard (percussioni), Peter Haslam (pianoforte) e Colin Dunkley (polistrumentista e arrangiatore).
Le fotografie in copertina sono della moglie di Hooson, Johanna: quasi tutte in bianco-e-nero, esse sintetizzano il contenuto di ciascun album.
C'è una fragilità apparente negli artisti succitati (eredi di Leonard Cohen, Nick Drake, Tim Buckley...) che farebbe sospettare che ogni loro album possa essere l'ultimo. Ma non muoiono. Anzi... Bisogna andarli a cercare apposta, ma i loro CD si trovano, inevitabilmente. Perché il mercato delle sad songs, delle ballate lente e (auto)riflessive, è intramontabile.
Chris Hooson, frontman dei Dakota Suite, sembra sballottato qua e là tra ispirazione naturalistica e rassegnazione mortificata. E' lui l'unico membro fisso del gruppo, insieme al produttore Richard Formby, il quale occasionalmente contribuisce con accompagnamenti chitarristici o con strumenti diversi (armonium, pianoforte elettrico Fender Rhodes, lap steel, contrabasso, effetti speciali). Nell'alternarsi dei collaboratori, da ricordare David Buxton (basso, pedal steel), John Sheppard (percussioni), Peter Haslam (pianoforte) e Colin Dunkley (polistrumentista e arrangiatore).
Le fotografie in copertina sono della moglie di Hooson, Johanna: quasi tutte in bianco-e-nero, esse sintetizzano il contenuto di ciascun album.
1999 | Navigators Yard | Glitterhouse Records | ||
2000 | Signal Hill | Badman Recording Co. | ||
2001 | Morning Lake Forever | Glitterhouse Records | ||
2001 | Songs for a Barbed Wire Fence | Glitterhouse Records | ||
2001 | Alone With Everybody | Glitterhouse Records | ||
2002 | The Way I Am Sick | Glitterhouse Records | ||
2003 | This River Only Brings Poison | Glitterhouse Records | ||
2007 | Waiting for the Dawn To Crawl Through and Take Away Your Life | Glitterhouse Records | ||
2008 | The End of Trying | Karaoke Kalk | ||
2010 | The Night Just Keeps Coming In | Karaoke Kalk | ||
2011 | The North Green Down (Dakota Suite / Emanuele Errante) |
Lidar | ||
2011 | The Hearts of Empty | Karaoke Kalk | ||
2011 | The Side of Her Inexhaustible Heart (Dakota Suite / Quentin Sirjacq) |
Glitterhaus / Glitterhouse Records | ||
2012 | An Almost Silent Life | Glitterhouse Records | ||
Vallisa (Dakota Suite / David Darling / Quentin Sirjacq) |
Glitterhouse Records |
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"Music was my first love..."