I'm The Manic Whale è un quartetto di Reading e Londra deliziosamente devoto al symphonic rock Anni '70. Sonorità ovviamente filtrate attraverso le lenti del presente...
Secondo gli stessi componenti del gruppo, i Genesis sono tra le loro maggiori fonti di ispirazione; insieme a Neal Morse, Spock's Beard, The Flower Kings e Big Big Train.
Una buona notizia è che ad aprile uscirà il loro quarto CD. Things Unseen, il titolo.
CD pre-ordinabile qui.
CD pre-ordinabile qui.
La terza fatica di questa band (l'ultimo disco finora uscito, dunque) non è in studio bensì un 'live': New Forms Of Life - Live at the Oakwood. Anche grazie all'ausilio del video sottostante (che ci presenta gli I Am The Manic Whale in azione, mentre performano una delle canzoni più notevoli dell'album), possiamo ammirare le capacità e l'inventiva di:
Ben cioè Ben Hartley (batteria, percussioni, vocals),
John che sarebbe John Murphy (tastiere, murphatron, vocals),
David al secolo David Addis (giovanotto di vita, come testimonia il suo canale Youtube, che qui suona le chitarre: acustica, elettrica e classica a 6 corde)
e infine (ma solo perché il suo nome di battesimo viene alfabeticamente per ultimo) il bassista, ovvero
Michael, all'anagrafe Michael Whiteman (è il cantante [principale] e figura molto vicina a quella del classico bandleader; suona il basso, come dicevamo, e pedali strombolief, e in più chitarra elettrica e chitarra acustica a 12 corde).
Godetevi questo "Strandbeest"!
Su Bandcamp potete dare un'ascoltatina alle prime tre opere "long playing" (perché in realtà hanno debuttato con un single) di I Am The Manic Whale: Everything Beautiful In Time (dicembre 2015), Gathering The Waters (2017) e New Forms Of Life (giusto: il live, del 2019).
Chi è appassionato di buona musica, e di rock progressivo in particolare, non può certo ignorare questa formazione inglese. E non rimarrà indifferente al fatto che il 24 aprile uscirà (lo sottolineiamo) Things Unseen, loro quarto CD (registrato in studio). Dove gli I Am The Manic Whale si avvalgono della collaborazione di un fagotto, di un flauto, di diversi strumenti ad arco... Inoltre, come leggiamo su Bandcamp:
These songs (on/of Things Unseen) aren't about what you might at first think. They are inspired by urban myth, fantasy literature, ecology, celebrity culture, a baby's smile, an afternoon at Grey's Court, interlocking block construction toys and a British engineering marvel.
Expect the unexpected!
E va bene, allora. Forza!
Intervista a Michael Whiteman (in inglese)
Nessun commento:
Posta un commento
"Music was my first love..."