Sono passati quattro decenni da quando i Pink Floyd ci confrontarono con ''la
faccia oscura della luna''. Era il primo marzo del 1973; negli
Stati Uniti i negozi vennero nobilitati dall'ottavo
album in studio di una band che portò il rock progressivo a vette commerciali mai raggiunte prima. Il titolo: The Dark Side Of The Moon.
01. Speak To Me - 0:0002. Breathe (In The Air) - 1:0603. On The Run - 3:5504. Time - 7:4105. The Great Gig In The Sky - 14:3506. Money - 19:1907. Us And Them - 25:4208. Any Colour You Like - 33:3109. Brain Damage - 36:5710. Eclipse - 40:44
Il CD rimasterizzato su Amazon.it
L'album si sviluppò come parte del tour del 1971. I Pink Floyd allora avevano appena dato alle stampe Meddle e già iniziarono a preparare e raffinare il nuovo materiale, poi registrato in due sessions (una nel 1972, la seconda nel 1973) negli studi di Abbey Road già resi famosi dai Beatles.
The Dark Side Of The Moon ottenne l'incredibile record di 741 settimane di presenza in
classifica dal 1973 al 1988. Le stime parlano di almeno 50 milioni di
copie vendute in tutto il mondo, che lo resero il più grande successo
commerciale dei Pink Floyd, l'album più popolare fra i loro
numerosissimi estimatori e uno dei più grandi dischi rock di sempre.
''Quando la
registrazione fu terminata portai una copia a casa e la feci ascoltare a
mia moglie. Ricordo che si mise a piangere. A quel punto pensai: ha
sicuramente toccato una corda da qualche parte'', ha raccontato in
un'intervista del 2006 il bassista e cantante Roger Waters.
The Dark Side Of The Moon cambiò letteralmente la vita dei quattro
componenti del gruppo: David Gilmour, che aveva sostituito Barrett,
venne consacrato come chitarrista rock dal tocco inconfondibile, e lui e gli altri tre (Waters, il tastierista Richard Wright - scomparso nel 2008 - e il batterista Nick Mason) divennero molto ricchi.
Immensa la tristezza che nel 2006 assalì i genuini fans floydiani nell'apprendere che "Diamante Pazzo" (così lo ribattezzò Roger Waters nello splendido brano "Shine On You Crazy Diamond", contenuto nell'album-omaggio Wish You Were Here) aveva abbandonato la dimensione terrestre.
Inside Pink Floyd: Syd Barrett
Immensa la tristezza che nel 2006 assalì i genuini fans floydiani nell'apprendere che "Diamante Pazzo" (così lo ribattezzò Roger Waters nello splendido brano "Shine On You Crazy Diamond", contenuto nell'album-omaggio Wish You Were Here) aveva abbandonato la dimensione terrestre.
Syd Barrett, co-fondatore e anima dei Pink Floyd
"prima maniera", spira venerdì 7 luglio 2006, sessantenne, nella casa
di Cambridge in cui da molti decenni viveva insieme alla madre.
A 14 anni Barrett era già talento precoce: sulla prima chitarra compone allucinate canzoni jazz e blues. Proprio dai due bluesman preferiti, Pink Anderson e Floyd Council, Syd conia il nome del gruppo che ha messo insieme, con Waters, Mason e Wright, nella natìa Cambridge: sono i Pink Floyd e l'anno è il '66. I primi singoli dei Floyd - "See Emily Play" e "Arnold Layne" - sono uno shock per la musica inglese. Frasi musicali tortuose e oscillanti si incastonano in un ritmo sempre incerto, per esplodere in melodie di cristallina bellezza. In un locale londinese, l'"Ufo", i Pink Floyd si producono in esibizioni incredibili, ed è lì che Syd inventa il "Light Show": il primo passo verso la psichedelia.
Per la band il successo arriva con l'album d'esordio The Piper at the Gates of Down (1967). In piena epoca Beatles, con alle porte la rivoluzione del Sessantotto, il disco, composto quasi totalmente da Barrett, presenta testi intrisi di fiaba e di sogno, mescolantisi ad eteree melodie. Nove brevi gioielli: da "Matilda Mother" a "Interstellar Overdrive", da "Lucifer Sam" a "The Gnome". Un disco persino troppo avanti con i tempi, che ottiene comunque un immenso riscontro e proietta i Floyd sulle prime pagine delle riviste specializzate.
Ma per Syd il successo vuol dire stress, panico da concerto, nevrosi. La massiccia assunzione di LSD si fa sentire: il leader dei Pink Floyd fa fatica a suonare in pubblico, scrive liriche sempre più assurde, cade spesso in un delirio a occhi aperti. Il gruppo, preoccupato, lo sostituisce con un giovanissimo chitarrista di nome David Gilmour.
Il trionfo di Dark Side of the Moon e The Wall (centinaia di milioni di copie vendute!) arriva in un'epoca post-Barrett: Syd si era già ritirato a vita privata vivendo a Cambridge come un recluso. Rimase comunque, fino alla sua definitiva dipartita, una figura di spicco del progressive rock e della musica in generale, un punto di riferimento anche per le nuove generazioni di artisti.
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A 14 anni Barrett era già talento precoce: sulla prima chitarra compone allucinate canzoni jazz e blues. Proprio dai due bluesman preferiti, Pink Anderson e Floyd Council, Syd conia il nome del gruppo che ha messo insieme, con Waters, Mason e Wright, nella natìa Cambridge: sono i Pink Floyd e l'anno è il '66. I primi singoli dei Floyd - "See Emily Play" e "Arnold Layne" - sono uno shock per la musica inglese. Frasi musicali tortuose e oscillanti si incastonano in un ritmo sempre incerto, per esplodere in melodie di cristallina bellezza. In un locale londinese, l'"Ufo", i Pink Floyd si producono in esibizioni incredibili, ed è lì che Syd inventa il "Light Show": il primo passo verso la psichedelia.
Per la band il successo arriva con l'album d'esordio The Piper at the Gates of Down (1967). In piena epoca Beatles, con alle porte la rivoluzione del Sessantotto, il disco, composto quasi totalmente da Barrett, presenta testi intrisi di fiaba e di sogno, mescolantisi ad eteree melodie. Nove brevi gioielli: da "Matilda Mother" a "Interstellar Overdrive", da "Lucifer Sam" a "The Gnome". Un disco persino troppo avanti con i tempi, che ottiene comunque un immenso riscontro e proietta i Floyd sulle prime pagine delle riviste specializzate.
Ma per Syd il successo vuol dire stress, panico da concerto, nevrosi. La massiccia assunzione di LSD si fa sentire: il leader dei Pink Floyd fa fatica a suonare in pubblico, scrive liriche sempre più assurde, cade spesso in un delirio a occhi aperti. Il gruppo, preoccupato, lo sostituisce con un giovanissimo chitarrista di nome David Gilmour.
Il trionfo di Dark Side of the Moon e The Wall (centinaia di milioni di copie vendute!) arriva in un'epoca post-Barrett: Syd si era già ritirato a vita privata vivendo a Cambridge come un recluso. Rimase comunque, fino alla sua definitiva dipartita, una figura di spicco del progressive rock e della musica in generale, un punto di riferimento anche per le nuove generazioni di artisti.
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Inside Pink Floyd: Richard Wright
15 settembre 2008: muore di cancro il tastierista e co-fondatore dei Pink Floyd Richard Wright . Aveva 65 anni.
Wright era nato a Londra il 28 luglio 1943. Negli Anni Sessanta, assieme a due altri studenti, il chitarrista Roger Waters e il batterista Nick Mason, fondò il gruppo Sigma 6,
che venne poi chiamato Pink Floyd e sarebbe ben presto diventato uno
dei più importanti del rock psichedelico (soprattutto ai tempi di Syd Barrett) e quindi del progressive.
Wright fu co-autore di cinque brani dell'LP Dark Side of the Moon,
che, uscito nel 1973, è stato per 14 anni tra i 200 album della
classifica di Billboard, diventando uno dei dischi più venduti di tutti i
tempi.
Il tastierista lasciò la band dopo dissensi con Waters durante le registrazioni di The Wall, riunendosi nuovamente ai compagni nel 1987.
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"Music was my first love..."